Io e la figlia del mio compagno

Inviata da Sharm · 31 ago 2016 Terapia familiare

Salve,
convivo da 4 anni con mio figlio di 9 anni, il mio compagno e sua figlia di 18 anni. La ragazza non mi ha mai accettata dichiarandolo anche apertamente e additando suo padre per alcune sue mancanze. Questa ragazza furbamente salta da una casa all'altra. Questo comportamento da opportunista mi irrita (per via di richieste di denaro) oltre alla sua maleducazione. Nei miei confronti è sempre stata indifferente e ha sempre avuto un'aria da strafottente. Sono stata gentile e mai invadente. Da alcuni mesi vive dalla madre e si sente con suo padre su Whatsapp sporadicamente e spesso discutono tanto che lei coinvolge anche sua madre e ne sono conseguiti insulti. Con sorpresa scrive oggi a suo padre che vorrebbe cenare con lui da soli per chiacchierare un po' e fa battute e scherza. Avrà capito che deve abbassare i toni per ottenere qualcosa.I l mio compagno ci casca come una pera cotta! Non mi meraviglio se chiedesse denaro per suoi progetti futuri, al momento è nullafacente, bocciata a scuola, ha trovato lavoro e si è licenziata. Mi sto logorando perché temo che possa rientrare a casa e far ricadere nella tensione e nelle discussioni col mio compagno. Non lo sopporterei! Ho vissuto malissimo questi anni e adesso ho ritrovato per amore di lui serenitá, maggiore intimitá e complicitá col mio compagno. Grazie

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Miglior risposta 31 AGO 2016

Gentile Sharm,

le famiglie ricostruite, come la sua, sono realtà molto complesse che non è possibile generalizzare. Le dinamiche famigliari, che possono essere difficoltose anche in una famiglia tradizionale, lo diventano ancora di più in una famiglia come la sua, dove i legami e le alleanze sono meno lineari e più delicati. A ciò si aggiunge il fatto che lei è entrata nella vita del suo compagno quando la figlia era in piena adolescenza, un periodo della vita tra i più delicati, e lei può essere stata un elemento destabilizzante per la ragazza. Non lei in quanto persona specifica ma in quanto compagna del padre, che in qualche modo "ruba" l'affetto che dovrebbe essere riservato alla figlia.
Questo per inquadrare brevemente il perchè la ragazza potrebbe comportarsi così. Però, è importante tenere presente che il suo compagno è impegnato, da una parte, in un rapporto sentimentale con lei, e, dall'altra, in un rapporto genitoriale con la figlia e questi due legami possono, anzi devono coesistere. Il suo essere genitore non toglie nulla al suo essere compagno e viceversa. Se il legame di coppia è stabile, continuerà a funzionare anche se la ragazza dovesse tornare a casa. Quindi la vorrei invitare a riflettere sul rapporto tra lei e il suo compagno: forse ci sono delle difficoltà, delle fragilità taciute? Allora, una situazione di crisi (come il ritorno della ragazza) potrebbero portarle allo scoperto.
Il mio consiglio è di capire quale nervo scoperto della vostra relazione è toccato da questa situazione e di lavorare insieme su questo: se renderete più forte il vostro rapporto di coppia potrete affrontare insieme e con successo tutti gli eventi stressanti che vi capiteranno.

Saluti

Dott.ssa Chiara Ostini
Sesto San Giovanni - Milano

Dott.ssa Chiara Ostini Psicologo a Milano

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1 SET 2016

Gentile Sharm,
la sua situazione, come quella di tante altre simili, è abbastanza complicata e difficile da gestire.
E' noto che soprattutto quando il rapporto tra i coniugi separati è teso e conflittuale, i figli egoisticamente mettono in atto manipolazioni e triangolazioni per ottenere dei vantaggi pratici avendo perso il meglio che sarebbe stato l'avere dei genitori uniti.
In più, a complicare le cose può incidere la gelosia da parte di questi figli nei confronti del nuovo partner del proprio genitore.
Per gestire al meglio questa situazione occorre che lei e il suo compagno rafforziate il vostro legame parlando con molta calma e sincerità in modo da trovare modalità condivise di interazione con la ragazza.
In caso di difficoltà o incomprensioni in questo dialogo è consigliabile una terapia di coppia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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31 AGO 2016

Salve Sharm,
sicuramente è una situazione delicata e complessa, come tutte quelle in cui ci sono separazioni e nuovi legami, con figli da entrambe le parti.
Ma, il presupposto indispensabile sta nel legame di coppia. Ovvero, tenendo conto che ciascuno di voi desidera salvaguardare i figli, rimane il fatto che se siete coppia dovete fidarvi uno dell'altro e parlare, imparando a prendere decisioni insieme, stabilendo delle buone strategie, che funzionano solo se la coppia è unita.
Per cui come prima cosa è indispensabile rinsaldare il legame fra voi due adulti, parlare francamente anche dei propri timori e difficoltà. E' essenziale anche che ciascuno autorizzi l'altro a fungere non da genitore, ma da adulto educante. E' importante che aiuti il suo compagno a vedere più lucidamente, ciò che può essere utile per la figlia, forse è anche importante che il suo compagno parli con la madre della ragazza, in modo che come genitori stabiliscano una linea comune. La manipolazione e la triangolazione è una strategia frequente fra i figli di genitori separati, ma se si fa capire che non si è disposti a caderci, smettono di giocare questo ruolo. E' un gran bene soprattutto per i figli.
Comprendo anche che la ragazza possa desiderare degli spazi tutti per sè col padre, questo però non deve essere uno strumento per ottenere altri fini. Comunque le decisioni sarebbe bene prenderle non a mente calda, ma dopo averci riflettuto e dopo averne parlato con l'altro.
Tenga anche conto che chi convive in casa deve comunque rispettare alcune regole base della convivenza, per cui comunque è giusto ed è autorizzata a dare dei confini alla ragazza, se viene a casa e di questo deve essere molto chiara con il suo compagno.
Le stesse regole valgono anche per suo figlio e per chiunque risieda nel nucleo.
Il modo con cui parlerà al suo compagno è fondamentale, l'ottica non deve essere quella della scelta, cioè lei non lo chiama a scegliere per uno al posto di un altro, ma del mettere insieme le persone nel rispetto.
Si possono amare tante persone e questo deve essere un dato di fatto per la ragazza, la figlia non deve avere il potere di indurre una scelta, la scelta è già compiuta, deve essere solo regolata nel rispetto di tutti.
Non credo che la gentilezza paghi più, credo che sia importante capire la ragazza, comprendere le sue rabbie e paure, ma ciò non toglie che non le si possa dare il diritto di essere svalutante, maleducata e quant'altro. Tutto ciò lo si può fare con chiarezza e decisione, senza necessariamente essere aggressivi o troppo accomodanti.
Spero trovi la strada della comunicazione, di sicuro non sarà immediata, ci vorrà tempo e continui dialoghi perchè le cose si sistemino, ma se siete uniti andrete lontano!

Sabrina Costantini
Psicologa Psioterapeuta
Pisa - Cecina

Sabrina Costantini Psicologo a Pisa

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