Il problema è come portarlo dallo psichiatra
Buonasera dott. Di renzio, innanzi tutto grazie dell attenzione, e come precedentemente scritto ai suoi colleghi, il problema principale è che mio fratello oltre a rifiutare tutte le cure o appuntamenti a cui recarsi, come sottolineato da lei, ha ricevuto 3 T.s.o., di cui il primo e l'ultimo molto ambigui, e secondo me superficiali. Forte dell'esperienza oramai quinquennale con il caso di mio fratello, posso permettermi il lusso di esprimere una carenza di questi due ricoveri, da ricongiungere al fatto che erano ricoveri fuori porta. Mi spiego meglio, mio fratello non ha più fissa dimora, e ha una residenza oramai vecchia, in un'abitazione lasciata 10 anni fa, ma fa riferimento comunque al distretto di Latina, il primo lo ha fatto a Roma, indotto dalle forze dell'ordine per un aggressione sventata fortunatamente, e fu dimesso dopo una settimana, peggio di quando era entrato. L'ultimo lo ha fatto il 03/2016 a Formia, perché a Latina il reparto psichiatria è chiuso. Quindi ricalco il fatto sopra citato: non ci hanno capito nulla o non hanno voluto farlo; l'unico che fa fede ed è stato più chiaro sulla situazione di mio fratello è stato quello di Sora un anno fa, perché l'avevano scoperto dopo 5 giorni che sputava i farmaci per non curarsi. Credetemi è un osso duro mio fratello, purtroppo in questo verso. Sta malissimo, e l'Asl di Aprilia (Latina) non sono stati in grado di convincerlo a frequentarli periodicamente e fargli capire che deve curarsi. Io ora domando anche a lei, dottore, un soggetto così come faccio a portarlo da uno psichiatra, A.s.l. o un privato che sia? Premettendo il fatto che purtroppo non ci sono fondi per permettersi quello privato, ma mettiamo il caso optassi per lo psichiatra privato ci sarebbe qualcuno disposto a venire lui da mio fratello e analizzarli e magari convincerlo? Io non sono un esperto del settore, ma basta poco per capire che anche se riuscissi ad architettare questa cosa, è deleterio pensare che con un appuntamento solo mio fratello si convinca di andare in cura. E, né io, né la mia famiglia possiamo permetterci tutto questo, vada magari uno sforzo per un primo appuntamento, ma poi? Esiste qualche struttura convenzionata?? Ma io so che li ci si può andare solo se consenziente si ricevere cure. Non so proprio come arrivare ad un suo "si voglio curarmi". Lui mi odia oramai è mi evita quando mi vede, se accetto passivamente di ascoltarlo mi dice la stessa cosa da 5 anni "ho le voci che mi dicono che sono collegato, e non posso staccarmi, loro vogliono così, anche tu sei controllato" ha fatto 26 anni il 4/09/16 non posso pensare a quanto è giovane e quanto sta soffrendo e io non posso fare niente.