Salve, sono in crisi da un anno e mezzo e ho attraversato fasi diverse del mio dolore parlandone con tre diverse psicologhe per brevi periodi. Non mi sono sentita capita da nessuna di queste, anzi avevo la sensazione di essere giudicata e sgridare a volte. Nella mia crisi si incrociano crisi matrimoniale dovuta alla triolagnia e alla perdita di forza interiore mia. Vivo momenti di depressione alternati all' apatia più totale. Non so se cercare uno psicologo per dipendenza affettiva ( diagnosticata dalla mia ultima psi) o un sessuologo(che conosca i problemi della triolagnia). Insomma avendo più problemi insieme non so più da chi andare per sbloccare questa mia triste situazione. Grazie
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10 DIC 2020
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Cara Specchio,
comprendo dalle sue parole la situazione di sofferenza e confusione nella quale si sente. I percorsi psicologici rappresentano sempre delle occasioni per conoscersi meglio e vedere con una prospettiva diversa il nostro modo di essere ed agire nel mondo esterno. Tuttavia, può capitare di non sentirsi "alleati" con la figura alla quale ci si affida e ciò può avvenire per svariati motivi: sia da parte del terapeuta, sia da parte del paziente. La relazione terapeutica è infatti caratterizzata da dinamiche molto complesse e difficili da comprendere. Tuttavia, ci tengo a dirle che in nessun caso uno psicologo è tenuto ad assumere una posizione giudicante nei confronti del proprio paziente, in quanto non fa parte della sua professionalità, la quale dovrebbe essere focalizzata sull'ascolto empatico e il sostegno, anzitutto, del paziente. Nel titolo della sua domanda lei chiede un consiglio in merito alla figura dello psichiatra che, a differenza dello psicologo, potrebbe prescriverle dei farmaci per i suoi disturbi dell'umore. Non credo sia mia competenza pronunciarmi rispetto a tale possibilità, in quanto tale valutazione spetta al suo medico o, eventualmente, potrebbe essere fatta dopo una serie di colloqui. La figura del sessuologo potrebbe altresì darle degli spunti per quanto riguarda argomenti specifici come quelli che lei ha menzionato e che hanno caratterizzato il suo legame di coppia.
In conclusione, ciò che vorrei dirle è che, aldilà del tipo di figura con la quale sceglierà di rapportarsi per affrontare e superare la sua situazione di disagio, l'aspetto fondamentale sarà quello di riuscire a trovare un professionista col quale poter entrare realmente in alleanza, in modo tale da riuscire a portare avanti un percorso che le consenta di conoscersi maggiormente e, di conseguenza, riuscire ad affrontare la propria vita in maniera più consapevole e serena.
Disponibile per qualsiasi confronto, le faccio i miei migliori auguri,
3 DIC 2020
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Gent.ma,
Probabilmente le diagnosi ricevute possono indurla ad identificarsi con esse, mentre dovrebbe semplicemente entrare in contatto più profondo con se stessa e comprendere insieme ad un/una professionista cosa in realtà la muova sia verso comportamenti sessuali particolari che verso l'apatia e la depressione.
Proprio per questo bisogno che colgo nelle sue parole, a mio avviso, la figura che, in questo momento, per lei è più utile è certamente un/una psicoterapeuta; il/la quale comunque eventualmente la saprebbe indirizzare anche verso un/una collega psichiatra...
Per esempio, dietro ad entrambi questi aspetti di sofferenza da lei descritti, nella mia esperienza, ci sono fattori in comune... che andrebbero compresi nelle loro dinamiche di instaurazione ed espressione. Inoltre, anche alcuni comportamenti sessuali sono un po' come dei sintomi e possono attivarsi o scomparire in base alla relazione affettiva in essere.
Spero di averle dato una mano...
Le auguro di compiere il primo decisivo passo verso il suo bene.
2 DIC 2020
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Buongiorno,
lo psicologo non basta: occorre uno psicoterapeuta. I problemi che descrive, anche se sono più di uno, possono essere trattati insieme. L’unico aspetto per cui, oltre ad una psicoterapia, Si può pensare ad un aiuto farmacologico, è la tendenza depressiva che verrà valutata dallo specialista.
Sono psicoterapeuti sia gli psichiatri sia gli psicologi che hanno ottenuto il titolo di psicoterapeuta. Questo tipo di specialista è necessario per condurre insieme a lei un percorso di trasformazione.
Data la delicatezza dei temi, consiglierei una persona con un po’ di esperienza.
2 DIC 2020
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Buongiorno,
ci sono professionisti che sono sia psicologi che sessuologi e le possono dare una visione più completa.
Un saluto,
Dott.ssa Antonella Bascià
2 DIC 2020
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Buongiorno 'Specchio'. Le invio alcune mie considerazioni su psicologia, psichiatria e farmaci. Credo possano chiarirle le idee. La saluto cordialmente.
Alcune considerazioni in merito alle domande dei miei pazienti sull'utilizzo di farmaci psicotropi.
Il farmaco può essere prescritto solo da un medico, né da uno psicologo né da uno psicoterapeuta.
Il farmaco NON è in grado di sostituire la psicoterapia o la consulenza psicologica perché se assumi il farmaco e non risolvi il problema cosa succede? Succede che, quando interromperai il farmaco, il problema sarà ancora lì ad aspettarti. Il farmaco e la consulenza psicologica possono essere complementari: quando hai mal di testa a causa di una infiammazione alla cervicale cosa fai? Non puoi andare subito dal fisioterapista perché il dolore è intenso, devi eliminare l'infiammazione con un farmaco. In seguito o contemporaneamente il fisioterapista ti cura. Se non vai dal fisioterapista il dolore si ripresenterà perché non hai eliminato le cause. Quindi puoi assumere un farmaco per poter iniziare un percorso di psicologia che ti porterà a risolvere alla radice il disturbo fino a non avere più bisogno del farmaco. Una volta raggiunto il benessere psicologico il medico potrà rivalutare e modificare la terapia farmacologica.
È auspicabile che la terapia farmacologica venga mantenuta costante fino al raggiungimento dei risultati affinché sia verificabile che il maggior benessere sia imputabile alla consulenza psicologica e non al farmaco, salvo diversi consigli da parte del medico (si rivede la terapia farmacologica esclusivamente su consiglio del medico che collabora con lo psicologo).
Un farmaco assunto al bisogno può creare dipendenza psicologica rispetto ad un farmaco assunto con continuità per un determinato periodo, quindi indipendentemente dal bisogno o da eventi esterni.
In molti casi la consulenza psicologica ti permette di non iniziare neppure ad assumere i farmaci che comunque presentano sempre qualche effetto iatrogeno.
2 DIC 2020
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Buongiorno. Intanto mi sgancerei da sterili etichette: comportamenti affettivi, relazionali e sessuali consensuali non sono patologici e non devono essere descritti come tali. Purtroppo comprendo che a volte questi incontrino stigma e pregiudizi, pertanto il consiglio è di rivolgersi a uno psicoterapeuta competente in tematiche sessuologiche, possibilmente kink-aware. Insieme è possibile comprendere quali dinamiche sottendono sia le modalità relazionali che le difficoltà che riporta, per comprendere motivi e modi di risoluzione. A disposizione, in bocca al lupo. Cordialmente, DP
1 DIC 2020
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Salve, mi spiace per la situazione ed il disagio espresso. Le consiglio di rivolgersi tempestivamente ad uno psicologo il quale, ascoltando la sua problematica, potrà indirizzarla verso la figura più adatta considerando comunque che, probabilmente, dovrà rivolgersi a più figure professionali contemporaneamente.
Cordialmente, dott. FDL