Il mio ragazzo non riesce a legare più con la mia famiglia.

Inviata da Nuvolabianca_ · 26 gen 2023 Terapia di coppia

Salve, ho 22 anni e sono fidanzata col mio ragazzo da poco più di un anno. All’inizio il mio ragazzo ha conosciuto la mia famiglia, ma a causa della sua insicurezza non è mai riuscito a stabilire un legame stabile. Insomma è sempre stato molto introverso con i miei e ha sempre trovato difficoltà nel rapportarsi con loro. Quando abbiamo compiuto un anno di relazione è successo che lui ha iniziato ad accusare alcuni ostacoli come ad esempio la distanza di mezz’ora di macchina tra le nostre abitazioni e così mi ha proposto di prendere il treno qualche volta per evitare di fargli fare sempre il viaggio di macchina. Ho chiesto ai miei più volte ma loro mi hanno sempre detto di no e il mio ragazzo non ha rispettato la loro decisione insistendo. Di conseguenza i miei hanno iniziato a non vederlo più come prima (un bravo ragazzo),ma hanno iniziato a credere che non facesse per me, ma io, visto che lo amavo e lo amo tutt’ora ancora ho deciso di dargli un’altra possibilità per rimediare, stesso i miei appoggiandomi. Lui allora ha iniziato a credere che i miei lo odino ed è convinto che se prima non riusciva a legare coi miei, adesso ciò è diventato praticamente impossibile per lui e in pratica mi ha messa davanti alla scelta tra lui e i miei genitori. Adesso non so cosa fare.. io lo amo ma come devo comportarmi? Amo lui come amo la mia famiglia e vorrei che ci fosse armonia tra il mio partner e la mia famiglia.. vi prego, vorrei un consiglio.

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Miglior risposta 27 GEN 2023

Buongiorno,
per sua natura la relazione è terreno di incontro ed è importante che tra i partner vi sia un equilibrio di richieste. Capisco che in alcuni casi sia molto complesso cercare di comunicare con l'altro senza far prevalere i nostri bisogni, soprattutto se come nel suo caso si incontra un ostacolo più grande, ovvero la sua famiglia.
Un altro concetto molto importante che mi sento di restituirle, è quello legato ai confini: noi viviamo immersi in relazioni differenti, c'è quella coni nostri genitori, con i nostri fratelli, con il nostro partner. E' importante riuscire a mantenere tra questi "sistemi" (genitore-figlio/fratelli/partners) dei confini ben delineati, ma al contempo sufficientemente stabili per promuovere la crescita e il cambiamento. E' possibile che in alcuni momenti della nostra vita, quelli in cui l'unione fa la forza, avremo bisogno di una maggiore vicinanza e che quindi questi confini è importante che un pò si allentino (mi viene da pensare, ad esempio, alla nascita di un figlio, in cui è importante accettare un aiuto e una maggiore presenza di chi ci supporta); è anche possibile attraversare dei momenti nella nostra vita, che invece hanno un'importanza diversa perchè contribuiscono alla nostra individuazione e alla costruzione della nostra identità. Mi sento di dirle che la formazione di una nuova coppia è proprio una fase del ciclo di vita all'interno della quale sarebbe importante sentire il sostegno dei propri cari, ma anche lavorare per costruire qualcosa che sia esterno a loro. Ed è per questo motivo che bisognerebbe lavorare, al contrario, sul delineare dei confini più resistenti.
Detto ciò, sono sicura che i suoi genitori le abbiano "vietato" di prendere il treno per degli evidenti motivi legati alla sua sicurezza, ma se per lei è importante compiere questo gesto perchè contribuirebbe alla costruzione della sua personale e individuale relazione intima con il suo partner, sono sicura che comunicando in maniera adeguata con loro si potrebbe trovare un compromesso che accontenti i bisogni di tutti (ad esempio, potrebbe compiere questi movimenti durante la giornata e non la sera).
E' difficile per dei genitori assistere ai primi movimenti di autonomia dei propri figli, che si allontanano lentamente dal calore e dalla protezione incondizionata del proprio nido per esplorare il mondo, ma è fondamentale lasciarli andare. E' possibile, per lei, lavorare insieme a loro sulla gestione delle emozioni legate a questo periodo di vita e alla costruzione di un rapporto sempre più maturo e paritario, basato sulla fiducia.
Per quanto riguarda, infine, le difficoltà che lei riporta circa l'insicurezza del suo partner e il rapporto tra lui e la sua famiglia, ricordiamoci che ciò su cui abbiamo potere siamo noi stessi, le nostre emozioni, pensieri e reazioni. Non possiamo cambiare gli altri e la loro indole, possiamo solamente offrirci come strumento per rendere i loro timori meno grandi.
Spero di esserle stata di aiuto,
un abbraccio.
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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30 GEN 2023

Mi perdoni, ma lei a 22 anni chiede il permesso ai suoi genitori per fare un viaggio in treno di mezz'oretta?
Parliamone.

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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30 GEN 2023

Cara Nuovolabianca,

potresti costruire l'occasione per fare incontrare i tuoi con il tuo ragazzo, te presente. A quel punto chiederei a entrambi di aprirsi sulla decisione di andare in treno a trovarlo. Vediamo cosa dicono loro e cosa lui dice. Falli cioè comunicare in modo che si conoscano meglio cioè senza pregiudizi. Sono questi infatti che rovinano i rapporti. Il razzismo è basato sui pregiudizi, ad esempio, e se non è un fatto della massima importanza nel rovinare i rapporti! Figurarsi in famiglia.! Non devi scegliere tra lui o loro solamente perchè non si conoscono a vicenda.
Fammi sapere come vanno le cose.
Colgo l'occasione per augurarti un buon 2023.
Dott.Gabriele Lenti Psicoterapeuta Genova

Dott. Gabriele Lenti Psicologo a Genova

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27 GEN 2023

Gentile Nuvolabianca,
trovarsi di fronte al bivio amore/famiglia è qualcosa di davvero doloroso e allo stesso tempo è anche una scelta abbastanza paradossale, dato che sono due tipologie di affetti diversi ed entrambi essenziali all'interno della propria vita.
Quando si crea una coppia, i partner mettono spesso in atto tutti quei comportamenti che hanno appreso proprio dalle loro famiglie d'origine, portano, infatti, con loro, tutta la complessità delle loro caratteristiche, della loro storia e delle relazioni. La famiglia d'origine, quindi, è sicuramente una parte fondamentale del sistema relazionale di riferimento ed è in qualche modo sempre presente, per questo non basta l'allontanamento fisico per escluderla dalla coppia. Questo è il motivo per cui in molti litigi i partner si accusano dicendo spesso: "Sei come tua madre/tuo padre...".
Proprio a causa di questa inevitabile presenza, fisica e non fisica, all'interno della coppia, il rapporto con le famiglie d'origine comporta delle difficoltà, ragion per cui, per il bene di tutti questi componenti, si dovrebbe dimostrare, da parte di ognuno, apertura al confronto con l'altro. Il tutto dovrebbe fondarsi su un delicato equilibrio che tiene conto del rispetto dell'altro e delle necessità proprie e altrui al fine di trovare delle soluzioni che siano riconosciute e accettate da tutti.
In virtù di tutto quello che le sto dicendo consiglio a lei e al suo fidanzato di rivolgervi ad un professionista per trovare delle strategie efficaci per riportare tutto il sistema al giusto equilibrio, senza necessariamente porre nessuno dinanzi all'ardua scelta tra affetti incomparabili tra di loro. Qualora lui non fosse d'accordo, può intraprendere questo percorso anche individualmente.
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per un'eventuale consulenza psicologica.
Saluti.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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27 GEN 2023

Cara Nuvolabianca,
Trovare accordi e mediare con le situazioni apparentemente insolubili fa parte del percorso Amoroso che si condivide con il proprio partner. Chi ci ama non ci pone di fronte ad una scelta così drastica e per certi versi drammatica, ovvero rinunciare alla famiglia, al proprio sangue, ai legami primari e originari. Peraltro i suoi genitori sono stati comprensivi, aprendosi a più di una possibilità nei confronti di lui, che non ha Tuttavia colto. Può provare a confrontarsi con il suo ragazzo merito a ciò, alla scelta impossibile di fronte alla quale l'ha posta.
Inoltre questo modo di porsi di lui si potrebbe ripresentare in futuro di fronte a possibilità che non gli piacciono e non riesce a gestire, chiedendo a lei di rinunciare.
Ponderi bene Ogni elemento.
Resto a disposizione.
Un caro saluto
Dottoressa Simona D'Urso

Dott.ssa Simona D'Urso Psicologo a Torino

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27 GEN 2023

Buongiorno Nuvolabianca, comprendo benissimo la situazione che si è creata e soprattutto la sua posizione. Credo che potresti provare a chiedere ad entrambe le parti (il suo ragazzo e i suoi genitori) un confronto, un chiarimento altrimenti queste dinamiche possono diventare ostacoli enormi per la vostra relazione. Voi, come coppia, potete cercare di non focalizzarvi troppo sulla questione in atto ma condividere obiettivi, vivere la quotidianità con altre finalità. Cercate almeno voi due di parlare chiaro sempre e comunque. I genitori tendono sempre di proteggere i propri figli e cercano il meglio mettendo in atto qualsiasi comportamento e/o atteggiamento, ma si arrestano (facendo un passo indietro) davanti alla felicità e serenità dei propri figli.
Rimango a disposizione.
Dottoressa Lucci Gloria

Dottoressa Lucci Gloria Psicologo a L'Aquila

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27 GEN 2023

Cara, la richiesta fatta dal suo fidanzato non mi sembra una cosa che possa portarlo ad essere definito come non bravo. Nelle relazioni servono compromessi, venirsi incontro. Quello che mi colpisce è il fatto che lei abbia chiesto ai suoi genitori di poter andare in treno dal suo ragazzo e abbia permesso a questa loro decisione di creare screzio con lui. Non deve scegliere tra fidanzato e famiglia, ma credo che debba fermarsi a capire quanto viene influenzata da ciò che dicono i suoi genitori. Può anche spiegare al suo fidanzato come mai i suoi genitori abbiano espresso pareri negativi, cosi che possiate comprendere a pieno la situazione e trovare un nuovo equilibrio.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.

Dott.ssa Sara Manzoni Psicologo a Treviglio

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27 GEN 2023

Gentile Nuvola bianca,
In tutto questo racconto la sensazione che ho è che nessuno la ascolti e vada a dritto per le sue idee. I suoi genitori decidono che lui non fa per lei, il suo ragazzo decide che i suoi genitori lo odiano. Questa è la prima cosa che onestamente farei presente a entrambi. Però la sensazione è che neanche lei si ascolti. Nella lettera non parla di cosa sarebbe in linea con lei (prendere o non prendere il treno ad esempio) ma il tema è quello di come fare per accontentare tutti.
Capire cosa vuole lei è diverso dallo scegliere chi accontentare.

Non sempre gli altri fanno scelte e agiscono in modi coerenti con quello che vorremmo noi e quando è così si tratta di prendere una decisione. Lei cosa vuole fare al di là di quello che dicono loro (fidanzato e genitori)? Questo passaggio è importante.

Perché non è detto né che qualcuno (genitori o fidanzato) cambi idea, né che qualcuno decida di fare lo sforzo di uscire dalla visione che ha.

In questi casi la decisione è la sua.

Un saluto

Luisa Fossati

Dott.ssa Luisa Fossati Psicologo a Firenze

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