Salve io e il mio ragazzo ci amiamo tanto veramente tanto. Non ho mai avuto una relazione prima di lui quindi io non so davvero cosa significa una relazione funzionale. So però che lui mi fa sentire amata protetta capita come mai nessuno al mondo mi ha mai fatta sentire. Ovviamente abbiamo avuto i nostri problemi. Nel corso della relazione ho sviluppato un ansia come non la avevo da tempo ho iniziato ad avere pensieri ossessivi del tipo lo ami davvero? Ti ama davvero? Ti sta solo usando? È una relazione tossica o una sana? Ti sta manipolando o dice la verità? Lo trovo attraente? Sento le farfalle quando mi bacia? Provo attrazione sessuale verso lui? E nel caso la risposta anche a solo una di queste fosse stata no l’ansia mi avrebbe divorata. Sono arrivata al punto che l’unico momento in cui non avevo ansia era quando ero con lui tutto il tempo che passavo lontano da lui i pensieri tornavano. Ogni volta che sorgevano questi pensieri andavo da lui è ancora ora quando tornano, raramente rispetto a prima, vado da lui a cercare conforto e rassicurazione perché a un certo punto sento che da sola non posso farcela perché i miei pensieri mi mangiano e ho bisogno di lui per calmarmi e vederci lucido. Solo lui ci riesce e ha un sacco di pazienza con me ha persino inventato un metodo per farmi calmare e io non potrei amarlo più di quanto faccio. Ho sempre visto questo suo riuscire a calmarmi come un atto d’amore un affidarmi completamente a lui, ma ultimamente le mie domande sono tornate e ora ne ho una nuova ho una dipendenza affettiva? Chiedere aiuto a lui quando sto male vuol dire forse che in me non riesco a trovare da sola la mia felicità? I periodi in cui sto molto lontana da lui i miei pensieri si fanno più pesanti e sto male questo forse significa che il mio umore dipende da lui?. Queste domande mi stanno facendo piangere disperata al solo pensiero che si tratti davvero una dipendenza e che in realtà il mio non è amore per lui ma un modo per riempire i miei vuoti. Da sola non riesco a capirlo e non posso andare da uno psicologo perché i miei non vogliono mi sento impazzire e da quando ho questi pensieri non so più di chi fidarmi di me o di lui o di nessuno dei due. Secondo voi ho una dipendenza affettiva? O le mie paranoie mi stanno giocando un brutto scherzo e ci sto cascando. So ovviamente che una diagnosi non può essere fatta da un semplice messaggio ma non so più a chi chiedere aiuto mi sento in balia di me stessa e lo odio.
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12 DIC 2022
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Sembra che lei abbia tantissima ansia dettata dall'insicurezza. Perché è così insicura???
Non vedo perché vada a caccia di una diagnosi.
Le diagnosi sono come i tatuaggi e lasciano segni sulla pelle.
12 DIC 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile ragazza anonima,
per avere un tuo spazio dove raccontare ciò che senti spero tu possa aprirti ai tuoi genitori, riprovare a chiedere loro supporto. Immagino tu sia minorenne se necessiti del loro permesso. Parla con loro e poi puoi trovare uno psicologo in presenza oppure on line oppure in un consultorio oppure a scuola. Ma la cosa più importante ora è farsi ascoltare e aiutare in questo momento rispetto ai tuoi bisogni. Se hai un medico di fiducia, nonni, zii o qualunque persona vicina matura, puoi chiedere aiuto per parlare ai tuoi genitori. Così potrai prenderti cura della relazione di coppia ma anche della relazione con te stessa, con i famigliari, con gli amici,ecc.
Spero riuscirai ...
12 DIC 2022
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Gent. le ragazza,
non parlerei di dipendenza affettiva,
semplicemente ha poca fiducia in se stessa e vive tutto con estrema ansia.
Questo però non è vivere ma essere sempre condizionata dai suoi timori e dalle sue paure.
Continuando così rovinerà la relazione.
Si faccia a aiutare da un professionista per aumentare la sua autostima, e fiducia in se stessa. Vedrà che anche la sua ansia diminuirà e la vostra relazione andrà meglio.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto.
Raffaella
12 DIC 2022
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Buonasera Anonima,
penso abbia bisogno di lasciar andare l'incasellamento e la definizione precisa di ciò che prova nei confronti del suo ragazzo. Le diagnosi e le categorie in generale nel suo caso penso servano a ben poco, se non a soddisfare il suo bisogno estremo e impellente di tenere tutto sotto controllo per sentirsi rassicurata.
Queste rassicurazioni continue però non l'aiuteranno mai a risolvere il problema: ha bisogno di imparare a rassicurarsi da sola, senza chiedere continuamente all'esterno; ha bisogno di imparare a fidarsi di se stessa, di imparare a dare dignità a ciò che sente, senza per forza definirlo e dargli una valutazione negativa o positiva. L'impressione è che lei abbia un'idea di come le cose dovrebbero essere e che, se non corrisponde a questi suoi rigidi standard interni, si faccia l'idea di non andare bene.
Penso che per uscire fuori da queste rigidità e da questa ipercritica che rivolge verso se stessa, abbia bisogno di un supporto più importante, soprattutto per imparare a fidarsi di se stessa e a cavarsela da sola.
12 DIC 2022
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Buon pomeriggio
Non si può fare una diagnosi senza parlare con la persona.
Le consiglio un percorso di uno psicoterapeuta.
Così conoscerete il suo stato emotivo
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
12 DIC 2022
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Cara anonima, difficile a dirsi... potresti. Ma potresti anche avere una qualche forma di pensiero ossessivo. Ci sono altre situazioni in cui vieni attanagliata dal dubbio? Potresti approfondire richiedendo un colloquio psicologico per una consulenza. In entrambi i casi potrebbe essere infatti il caso di trattare la questione.
12 DIC 2022
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Gentile Anonima,
ci si pone dei problemi di dipendenza affettiva nel momento in cui una relazione va male, quando è disfunzionale, ma nello stesso tempo non si riesce a lasciare la persona, talvolta il carnefice, perché si è totalmente dipendenti da lui. Sinceramente non mi sembra il suo caso. All'inizio scrive di sentirsi amata, poi scrive che nessuno la capisce come lui, che lui la ama, che è capace di farla calmare ecc.
Per cui il mio consiglio è quello di vivere serenamente la relazione, lasciarsi portare dalla corrente del fiume e vedere cosa succede. Si chiama vita. Non cerchi di controllare tutto, sia se stessa e ami come sente di poter amare.
Per tranquilizzarsi riguardo a questa situazione che le sta creando disagio, le consiglio di fare una chiacchierata con uno psicologo.
Se vuole, mi contatti pure senza impegno, possiamo fare un colloquio anche on-line.
Le auguro di avere una vita felice
dott. Rodolfo Vittori