Ho tanto bisogno di affetto

Inviata da alessandra · 9 lug 2015 Autostima

premetto che sono in terapia da sei mesi in cui ho scoperto di avere bisogno di tanto affetto e questo lo ritrovo nella mia analista ma sembra non bastarmi mai e mi sembra di avere creato un gioco di sofferenza per riceverne sempre di più all'inizio pensavo di essermi innamorata di lei ma ho capito che è un bisogno di vicinanza di affetto appunto che vorrei sfociasse in una amicizia Non so che fare e chiedo il vostro aiuto Io gli ho già esternato che ho bisogno di vederla e sentirla ma lei mi dice che è normale Grazie delle vostre eventuali risposte

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Miglior risposta 9 LUG 2015

Cara Alessandra,
a volte, dietro il bisogno di affetto, vi è stata, nella vita della persona, una deprivazione dal punto di vista emotivo.

Succede che si cerchi costantemente di colmare il vuoto affettivo ed emotivo che, però, è così ampio e profondo da sembrare (o forse essere) senza fondo.

In questo momento lei sta diventando consapevole di questo vuoto e della sua necessità di riempirlo...e anche di quanto sembri non bastare mai l'affetto che si riceve.

Faccia sua questa sensazione e la accolga come parte di sè. La riconosca quando riemerge e la prenda a braccetto. Scacciarla non si può e, forse, sarebbe un peccato lasciar andare una parte di sè.

E' importante che continui a condividere tutte le emozioni, le sensazioni e i pensieri che prova con la psicologa che la segue. Non molli.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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10 LUG 2015

Quello che le sta accadendo effettivamente è normale. Il rapporto con la sua terapeuta assume queste caratteristiche perché è insito nella terapia analitica. Il fatto che si sia creato un transfert è indice che la terapia sta funzionando. Deve avere fiducia nella sua terapeuta, saprà sicuramente indirizzarla verso un percorso di guarigione. Soprattutto riuscirà a capire le cause del suo bisogno di affetto e colmare i vuoti che in questo momento percepisce.

Dott. Sergio Rossi Psicologo a Spoleto

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10 LUG 2015

Alessandra
fidati di quello che la tua analista ti dice.
Se afferma che queste tue emozioni sono "normali" cioè inerenti al tuo percorso psicoterapeutico allora tu vivile e sentile così come sono. Non costruirci sopra complicazioni.
Questo tuo naturale bisogno di lei, in questo momento, è un modo per riequilibrare carenze di un passato affettivo che non ti ha colmata di tutto l'affetto e considerazione di cui avevi bisogno.
Però non soffermarti a fantasticare e desiderare andare oltre la terapia in un rapporto di amicizia, questo non ti servirebbe. Nel processo e nella relazione terapeutica c'è tutto quanto serve a l tuo progresso e alla tua evoluzione.
Vai avanti nel rapporto terapeutico e approfondiscilo con sempre maggior apertura nella comunicazione di sentimenti ed emozioni.
Un caro saluto
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologa-Psicoterapeuta.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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10 LUG 2015

Ciao,
la tua situazione di transfert, basata sulla 'dipendenza affettiva', nonché le successive spiegazioni, non potrebbe, per quanto mi riguarda, esserti descritto meglio che nella risposta della collega dottssa Iovine e pertanto mi autorizzo di eseguire un copia/incolla per fartelo rileggere tale e quale.Sono totalmente in linea con lei , come segue tra le parentesi (Cara Alessandra, accade spesso che sul terapeuta si riversino tutte le proprie sofferenze, disagi, mancanze, dolori, e si venga accolti nella propria unicità e globalità senza giudizi e con molta empatia.
E', pertanto, normale che lei senta dell'attrazione affettiva nei confronti della sua psicologa.
Lei sta provando un sentimento non ben definito, un misto di attrazione, amicizia e amore, desiderio della vicinanza e voglia di condivisione, perché finalmente si sente capita, apprezzata e sostenuta come, probabilmente, mai prima di adesso.
Se da una parte tutto questo succede naturalmente, dall'altra c'è, invece, la distanza che la terapeuta le sta sottolineando.
Non lo viva come un rifiuto personale, ma come aiuto per la riuscita del suo percorso psicoterapeutico.
La psicologa non può essere sua amica, non può uscire con lei, non potete vedervi al di fuori delle sedute terapeutiche, perché questa frequentazione danneggerebbe la sua terapia.
La sua psicologa ora rappresenta l'affetto di cui lei ha bisogno, ma vedrà che poi si sentirà meglio e sempre meno sola, che miglioreranno la sua autostima e le sue relazioni, e questa donna resterà solo una base sicura da cui lei ha preso il volo.

Un saluto.
Dott.ssa Annalisa Iovane)

Personalmente concludo suggerendoti caldamente di continuare con fiducia la tua attuale terapia. Auguri!
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-pscoterapeuta di Milano

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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9 LUG 2015

Cara Alessandra, accade spesso che sul terapeuta si riversino tutte le proprie sofferenze, disagi, mancanze, dolori, e si venga accolti nella propria unicità e globalità senza giudizi e con molta empatia.
E', pertanto, normale che lei senta dell'attrazione affettiva nei confronti della sua psicologa.
Lei sta provando un sentimento non ben definito, un misto di attrazione, amicizia e amore, desiderio della vicinanza e voglia di condivisione, perché finalmente si sente capita, apprezzata e sostenuta come, probabilmente, mai prima di adesso.
Se da una parte tutto questo succede naturalmente, dall'altra c'è, invece, la distanza che la terapeuta le sta sottolineando.
Non lo viva come un rifiuto personale, ma come aiuto per la riuscita del suo percorso psicoterapeutico.
La psicologa non può essere sua amica, non può uscire con lei, non potete vedervi al di fuori delle sedute terapeutiche, perché questa frequentazione danneggerebbe la sua terapia.
La sua psicologa ora rappresenta l'affetto di cui lei ha bisogno, ma vedrà che poi si sentirà meglio e sempre meno sola, che miglioreranno la sua autostima e le sue relazioni, e questa donna resterà solo una base sicura da cui lei ha preso il volo.

Un saluto.
Dott.ssa Annalisa Iovane

Dott.ssa Annalisa Iovane Psicologo a Roma

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