Genitore di studente universitario in crisi?

Inviata da Betta · 11 nov 2022 Terapia familiare

Buonasera
Mio figlio ha 21 anni è al 3 anno di università fuori corso e negli ultimi 6 mesi non ha dato esami, passa il tempo a studiare o a cercare di farlo ma non arriva a prepararsi.
Ha sempre vissuto fuori casa finché frequentava e bene o male sembrava andasse avanti ma ora che vive a casa la situazione sta ulteriormente peggiorando poiché si innescano episodi di conflitto su banalità della convivenza.
Stasera abbiamo parlato della situazione, ho provato a motivarlo a impegno maggiore ma mi dice che le ha già provate tutte. Gli ho chiesto se pensa che la facoltà non sia adatta mi ha risposto che è ancora quello che desidera fare.
Non so come aiutarlo a sbloccarsi, non ha mai avuto problemi scolastici alle superiori e si è diplomato in anticipo per sua scelta. Ora lo vedo molto immaturo e fragile in questa situazione ma allo stesso tempo ostile a qualsiasi proposta e pieno di scuse. Sono combattuta fra il desiderio di sostenerlo (probabilmente legato alla mia paura che cada in situazioni peggiori : depressioni dipendenze ecc) e quello di dargli un ultimatum (o studi o ti cerchi subito un lavoro!) .
Sono arrivata alla conclusione che forse ha bisogno di un aiuto psicologico ma in questo futuro immediato come mi comporto?
Grazie in anticipo

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Miglior risposta 15 NOV 2022

Percepisco nitidamente il suo sconforto e lo comprendo. La sensazione è che suo figlio non le esprima il suo reale problema. Può essere che i suoi amici abbiano più informazioni di lei. Con enorme discrezione potrebbe provare a chiedere a loro

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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30 NOV 2022

Gentile Betta, la preoccupazione di genitore è comprensibile così come il desiderare che la situazione si sblocchi. Lei scrive che suo figlio non ha dato esami negli ultimi sei mesi...è collegabile a qualche evento/avvenimento? Il fatto che sia ritornato a casa come ha influito sullo studio? Sembra poi che suo figlio concordi con lei che non si impegna a sufficienza e che le ha già provate tutte...
è quindi anche lui preoccupato per la situazione? Se fosse così potrebbe proporgli un colloquio psicologico standogli vicino...come già sta facendo, nel futuro immediato, condividendo la sua preoccupazione come ha fatto con noi. Un caro saluto. dr. Maria Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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15 NOV 2022

La fascia d’età dei 20 anni è una fascia importante e non priva di problemi per qualsiasi persona. Generalmente si provano a fare i primi passi da soli nel mondo, come suo figlio ha fatto andando a vivere da solo fuori dalla casa in cui è cresciuto. Si prova a costruirsi una propria identità in quello che è il mondo degli adulti, si cerca di realizzare i propri sogni. A 20 anni spesso però non si hanno le idee precise e una strada che si pensava ottima per sé, può poi rivelarsi non quella giusta, ma sbagliare strada è necessario per poi potersi ritrovare, riscoprire e riorientarsi.
Dopo questo breve incipit mi focalizzo su quella che è la preoccupazione di una madre per il proprio figlio, di vederlo fondamentalmente felice e di augurargli solo il meglio, sperando per lui un futuro brillante e soddisfacente.
La vita però non è sempre, se non mai, una linea retta da percorrere, e suo figlio sembra adesso non riuscire a percorrere nessuna linea di quelle che per ora si trova davanti. Sicuramente ci sono state cose che hanno riportato suo figlio a casa e che rendono la convivenza a volte ostile.
Dalle sue parole si sente l’affetto che prova per suo figlio e quindi l’inevitabile preoccupazione per la sua felicità, bisogna subito trovare una soluzione per poter far star bene suo figlio e far tranquillizzare lei rispetto alla sua preoccupazione.
Peccato che una soluzione veloce non sempre esista, o almeno io non ce l’ho da proporgliela. Forse in questa situazione la miglior cosa è non agire e restare in questo momento di pausa, dove tutto resta fermo, senza premere in una o altra direzione. Sapersi orientare, come dicevamo prima, non è semplice per nessuno e avere subito una soluzione non è sempre la soluzione migliore. Se possibile, il tempo e il non cercare per forza una soluzione può permettervi di scoprire quel che si può agitare in suo figlio e anche in lei. Proporre uno spazio di ascolto per suo figlio potrebbe sicuramente fargli del bene, non ne ho dubbi.
Chiudo ripensando a lei e alla preoccupazione che ci ha proposto dicendole che è bello l’amore che prova per suo figlio e che forse adesso suo figlio potrebbe aver bisogno di sua madre che gli sta semplicemente accanto, senza avere una risposta, ma comunque accanto.

Dott. Valentino Moretto Psicologo a Mercato San Severino

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14 NOV 2022

Gentile Betta,
intanto sarebbe interessante sapere perchè il ragazzo è tornato a casa se per motivi di studio viveva temporaneamente fuori casa.
Poi ci sarebbe da ragionare sui conflitti derivanti dalla convivenza.
Per altro è da considerare che il passaggio dalle modalità di studio della scuola superiore a quelle dello studio universitario può creare delle difficoltà che ostacolano o rallentano il percorso accademico.
Ancora, è possibile che il ragazzo stia attraversando problematiche adolescenziali personali di natura sentimentale che non si sente di condividere in famiglia.
Pertanto il suggerimento è di incoraggiarlo anzichè criticarlo o denigrarlo esortandolo fin da subito ad avvalersi di un supporto psicologico che, tra l'altro, sarebbe utile anche a lei stessa.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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14 NOV 2022

Gentilissima Betta, grazie per la preziosa condivisione. Capisco la situazione che descrive, e comprendo le sue fatiche nel gestirla dal punto di vista genitoriale.
Credo che possa aiutare suo figlio intraprendere un percorso di terapia, proprio per avere un proprio spazio per poter far emergere ed elaborare le motivazioni sottostanti le sue difficoltà a vivere e portare a termine il percorso intrapreso.
Resto a disposizione
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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12 NOV 2022

Salve,
Il futuro immediato sembra che sia già adesso. Può iniziare da subito la psicoterapia. Forse lei può accogliere da genitore questo malessere che è già in atto e aiutarlo nel decidere in tal senso per sbloccare la situazione. Perché attendere? Sembra che ci sia confusione ma anche opposizione, quindi il genitore può in questi casi dare disponibilità non invasiva declinando l’aiuto psicologico ad una persona esterna, cioè uno psicoterapeuta.
Dott.Pietro Salemme

Dott. Pietro Salemme Psicologo a Roma

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12 NOV 2022

Buonasera Betta,
Non è affatto inusuale attraversare periodi di disorientamento e demotivazione, soprattutto in corrispondenza di passaggi da una fase di vita ad un'altra, come può essere l'avvicinarsi della fine dell'università e della vita da studente. D'altra parte sembra che il rientro in casa stia complicando le cose, che mi fa pensare ad un sano bisogno di indipendenza da parte di un ragazzo già grande ed abituato a vivere per conto suo. Può provare a chiedere a suo figlio se vive un senso di disagio tale da voler ricorrere ad un supporto psicologico
Ma se nega il disagio o non ha interesse ad iniziare una terapia, credo una strategia che faciliti la riconquista dell'indipendenza per lui, sarebbe preferibile. Lo esorti a tornare alla sua indipendenza, lavorare e studiare allo stesso tempo è impegnativo, ma non impossibile. Se può, gli offra un piccolo aiuto iniziale, per rimettersi in piedi e soprattutto per fargli sentire il suo supporto.
Un caro saluto,
dott.ssa Francesca Calvano

Dott.ssa Francesca Calvano Psicologo a Roma

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12 NOV 2022

Cara,
le tue parole veicolano tutta la tua delicata premura materna e la comprensibile preoccupazione che ora provi, ma talvolta i ragazzi anche se agli occhi dei genitori appaiono come disorientati e inconsapevoli delle scelte che fanno, hanno risorse inaspettate.. è importante far sentire loro la fiducia e la stima che nutrono un sano sostegno. Mi sento di restituirle il consiglio di trovare nello spazio intimo e protetto del dialogo con uno specialista, la possibilità di poterti esprimere, confrontare e individuare il modo migliore per interagire con tuo figlio, ponendo una modalità comunicativa che gli restituisca un valido aiuto in questo delicato periodo di vita.
Io resto quì, a te disponibile anche online qualora ne avessi desiderio.
Ti abbraccio cara.

Dott.ssa G. Clarissa

Dott.ssa Clarissa Guercioni Psicologo a San Benedetto del Tronto

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12 NOV 2022

Gentile Betta,
certamente veder rientrare nel nido domestico con la coda tra le gambe un ragazzo che ne era uscito entusiasta è spiazzante per qualsiasi genitore., e il desiderio di aiutarlo è il più naturale del mondo. Se ho ben compreso, avete già tentato di spronarlo e richiamarlo alle sue responsabilità ma senza alcun risultato, quindi vi propongo di inserire una variazione sul tema per vedere se si sblocca la situazione e in quale direzione. Potete provare a chiedere una consulenza con un* terapeuta breve strategic*, online o nella vostra zona se i ragazzo è disposto a farsi aiutare a trovare il modo di sbloccare la sua situazione; altrimenti rivolgetevi voi genitori senza coinvolgere direttamente lui per trovare delle strategie per gestire al meglio la nuova situazione e ricevere sostegno. Nel frattempo, come esperimento, provate a non parlare in alcun modo del problema di vostro figlio, con nessuno, mai: una sorta di congiura del silenzio riguardo al problema.
Resto a vostra disposizione per chiarimenti o domande e saluto cordialmente
Dr.ssa Maria Beatrice Brancati

Dott.ssa Maria Beatrice Brancati Psicologo a Macerata

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