Fuoricorso giurisprudenza?

Buonasera. Vi scrivo perché dopo l’ennesima volta ho deciso di rimandare ancora il mio esame di giugno…
Vi spiego. Ho 24 anni, frequento facoltà di giurisprudenza e sono all’ultimo anno con 12 esami ancora. Mi sento assolutamente una fallita; un rifiuto umano, e chi più ne ha più ne metta. Purtroppo sono sempre stata perfettina e odio presentarmi agli esami sperando nella fortuna (come il 90% degli studenti) o saltando buona parte dei capitoli. L’ansia mi impedisce di presentarmi, devo studiare tutto. Anche se non tutto perfettamente. Più gli anni passano, più ho paura della bocciatura. I primi anni non ero così: sostanzialmente me ne fregavo, studiavo sui riassunti (abbastanza lentamente rispetto agli altri, dando circa 6 esami all’anno, uno ogni due mesi!) fatti da me, ma mi piaceva ciò che facevo. Ora con il tempo ho iniziato ad odiarlo. Al momento sto preparando un esame di 3000 pagine che avrei dovuto fare a giugno ma ho dovuto rimandarlo (dopo averlo già rimandato) perché non passava giorno in cui piangessi, avessi attacchi di panico e tremori, stomaco chiuso, vomito, corse al bagno… avevo tutto. Ho paura di aver deluso tutti rimandandolo di nuovo, perché tutti sapevano avrei dovuto farlo ora… compreso il mio terapeuta. Lui mi dice sempre che esagero e che devo imparare a rischiare sennò avrò sempre questa paura ma io non ce la faccio, mi assale l’ansia e non respiro. Ho dovuto rimandarlo perché stavo eccessivamente male e mentalmente non sto nemmeno bene. Preciso che ho una media abbastanza alta (26). Il mio problema purtroppo (so che direte FREGATENE) sono gli altri, oltre che i tomi. Dovete sapere che la mia università è frequentata da raccomandati, letteralmente tutti, gente che mi racconta di esami a porte chiuse o il classico “mi saluti suo padre!” A fine esame, dopo un bel 28/29 preso senza aprire bocca. Ho assistito personalmente. Gente che mi scrive dal nulla mostrandomi fiera il libretto con più esami di me. Gente che dice di preparare un esame in 4 giorni. MASSIMO 5. Non ho mai sentito nessuno prepararlo in un mese.. il che è folle a giurisprudenza. Anche se non è vero -molte cose sono inventate e lo so- questo mi scatena un senso di ansia e inadeguatezza oltre che di paura di vedere la meta non avvicinarsi mai. Confesso che più di una volta ho pensato di mollare o passare alla telematica ma il terrore di non trovare lavoro e vivere una vita pessima mi frena. Purtroppo senza laurea oggi non si vive bene, men che meno con la laurea telematica.
Sicuramente c’entra qualcosa, ma provengo da una famiglia fissata con gli studi, mia madre mette quello al primo posto e posso anche star male ma devo studiare (una volta avevo la febbre alta e passavo le giornate a leggere e dormire, e lei mi urlava addosso che se lèggevo dovevo studiare). Però anche lei ora ha capito che sto così male da non poter far nulla e mi sta vicina. Vorrei solo finire un percorso che non mi piace più. Ho scelto legge perché all’epoca avrei voluto far il magistrato o il funzionario di polizia, ma dopo aver appurato che non soddisfo i requisiti e che non era facile come pensavo, mi sono buttata giù. Ho sempre amato l’arte, ho scelto una facoltà solo pensando al futuro ma non sapendo nulla di ciò che mi aspettava, prendendola sottogamba e buttandomi in qualcosa che è più grande di me e che ogni giorno mi uccide. Ogni giorno spero di non svegliarmi più per non dover più mettermi sui libri a fare ciò che sto facendo. Ma nel contempo spero di finire subito e iniziare a lavorare. Ripeto, avrei voluto tanto fare arte.. ma non credo mia madre avrebbe approvato, essendo una laurea prettamente inutile. Mi sento così male, sento che nessuno al mondo è messo come me. Dovrei laurearmi due anni fuoricorso e per me è follia. È veramente troppo tempo.. un anno fa piangevo per il mio essere 8 mesi fuoricorso, ora sono due anni. Basta un nulla per farmi crollare. Non vi chiedo nessuna diagnosi, ma solo di darmi qualche dritta generica. Ho paura di cedere e compiere qualche azione di cui potrei pentirmi, tanta è la paura che ho. Ho preso a studiare anche di notte.