40 ANNI E UNA VITA BUTTATA

Inviata da Andrea · 7 apr 2022 Autorealizzazione e orientamento personale

Un saluto ai dottori che scrivono su questa bella rubrica e grazie per il servizio che offrite..
Il titolo rende appieno il mio stato d'animo, i motivi partono da lontano.
Ho 40 anni. Figlio unico di una famiglia borghese del Sud, i miei primi malesseri son cominciati durante la scuola superiore, dove, un po' per il mio fisico minuto, un po' per il mio essere bravo a scuola, sono stato vittima di bullismo.
Finito il liceo scientifico, dove ero un brillante studente, forse per il bullismo ricevuto, forse per l'ansia e la delusione del voto di maturità (83, quando aspiravo dal 90 in su), ho avuto una crisi di rigetto per lo studio. Non che adorassi studiare, lo facevo piu per senso del dovere che non per passione verso una o piu materie.
Non volevo andare all'università, ma mi sono iscritto a Giurisprudenza (all'epoca la facoltà degli "indecisi") solo per insistenza dei miei.
Piu volte son stato sul punto di lasciarla, e ogni volta era uno scontro coi miei genitori che non volevano la lasciassi e me ne dicevano di tutti i colori: "dove vai senza laurea, vuoi fare il fallito, proprio a noi doveva capitare un figlio cosi" ecc, frasi che fanno male ancora oggi.
Alla fine mi sono laureato, con 2 anni fuoricorso, un voto basso, e un esaurimento nervoso che mi ha visto andare in terapia per 2 anni e assumere psicofarmaci.

Solo allora i miei mi hanno chiesto scusa, ma non riesco a perdonarli e a perdonare me stesso. per averli assecondati. Dopo la laurea, anzi, sia per vederli il meno possibile, sia perche dalle mie parti il lavoro scarseggia, mi son trasferito a Roma, dove, inizialmente lavoravo come impiegato (lavori da diplomato, la laurea non l'ho mai sfruttata) poi con la crisi del 2012, gli unici lavori che son riuscito a trovare sono gli odiosissimi lavori di call center o rappresentanza commerciale. Ora in questo settore ci sto da 9 anni, e non ce la faccio piu. E' un continuo stress da raggiungimento deglki obiettivi di vendita, dove il mio rendimento viene deciso dalla scelta di terze persone (i miei clienti) di aderire o meno a una mia proposta contrattuale. Non mando piu CV perche alla mia età mi sento uno zombie per il mondo del lavoro, e guardo con invidia tanti miei conoscenti e amici, che con un semplice diploma (a volte anche un professionale preso per il rotto della cuffia), chi fa l'operaio specializzato in Finmeccanica, chi i MAitre in ristoranti stellati, e guadagnano molto piu di me. Erano gli stessi che spesso aiutavo nei compiti di scuola.

Sono single, ho avuto qualche storiella, ma non voglio impegnarmi, non voglio una famiglia, e anche per questo vengo visto come una persona strana.

Il mio primo anno di trasferimento a Roma (avevo 26 anni) sono stato insieme a una ragazza borderline, per qualche mese. Poi ci siamo lasciati da un punto di vista sentimentale, perche non eravamo innamorati, ognuno ha avuto altre storie, ma in amicizia continuiamo a frequentarci. Le voglio bene, ma come se ne vuole a una sorella. E' brutto dirlo, ma in parte le faccio un po' da "badante", dato che la sua famiglia se ne è spesso lavata le mani, questa ragazza (che ora ha 35 anni) non guida, a volte puo avere brutte crisi di isteria che sembrano crisi epilettiche, lo psichiatra da cui è in cura (cura molto saltuaria) lo chiama "disurbo di conversione". Ho valutato l'ipotesi di tornare in terapia, ma non so se servirebbe a qualcosa. Oltre ai fsntsmi del passato, la principale situazione del mio malessere dipende dal lavoro che faccio, e che, alla mia età, con una laurea che è come se non ce l'avessi, non credo possa piu cambiare. In piu, è innegabile che, per quanto affetto possa provare verso questa persona, non migliora la mia vita, anzi, pur senza essere sposati nè fidanzati, ho paura che se magari trovassi lavoro in un'altra città, e la lasciassi sola, starebbe ancora peggio. Ancora una volta mi preoccupo prima delle aspettative degli altri che di me stesso. Forse perche sono "bono de core" o forse perche è piu facile deresponsabilizzarsi e poi incolpare gli altri dei propri fallimenti.

Scusate per la lunghezza dello sfogo, e buon lavoro a tutti.

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Miglior risposta 8 APR 2022

Caro Andrea,
il suo sfogo mi ha commossa, e la ringrazio per averlo esposto. Questo suo senso di “una vita buttata” trasuda altresì di emozioni intense e forse desiderio di scoprirsi “nuovo”. Comprendo la difficoltà di ricominciare daccapo, ricerca di un lavoro più soddisfacente, nuove amicizie, nuovi luoghi, nuove frustrazioni e sfide…Uscire dalla famigerata confort zone, prevede che prima ci si ascolti, si ascoltino i bisogni e le proprie necessità, in un percorso sincero con il sé. Mi sento di suggerirle di non legittimare l’età o il tempo per non ascoltarsi. Un insegnamento che ho personalmente ricevuto e che spero di condividere, é che tutto procede nel tempo perfetto per ognuno di noi e tutto ciò che abbiamo vissuto è stato necessario per la nostra crescita ed evoluzione, ognuno con il suo. Spero di esserle stata utile. Un caro saluto.
Dott.ssa Myria Laghi

Dott.ssa Myria Laghi Psicologo a Porto d'Ascoli

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8 APR 2022

Carissimo, non è mai troppo tardi per diventare grandi e per prendere in mano la propria vita, dandogli la piega che si desidera.
Vivere di rimpianti del passato non permette di vivere un presente sereni, utile per la costruzione di un futuro soddisfacente.
Michele da chiederle: quali sono i suoi obiettivi attuali? Sta provando a perseguirli, oppure si dà per sconfitto ancora prima di provarci?
Consiglio in percorso pragmatico.
Ha mai preso in considerazione un percorso di terapia breve strategica per poter affrontare tutto ciò che la affligge?

Spero di poterle essere stata di aiuto,
Dott.saa Annalisa Capozza
Psicologa ad Arezzo e on-line

Dott.ssa Annalisa Capozza Psicologo a Arezzo

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8 APR 2022

Gentile Andrea ,se non vuole veramente buttare via la sua vita, cominci a fare qualcosa per sé stesso. Intraprenda con fiducia e determinazione un percorso psicoterapico che l'aiuti a riprendere in mano la sua vita. Non esistono situazioni esistenziali che non possano trovare un'evoluzione positiva indipendentemente da qualunque età. I presupposti per uscire dalla complicata situazione che descrive ci sono tutti, dunque ora tocca a lei cercare un professionista che l'aiuti ad aiutarsi. Le faccio tantissimi auguri. Dott.ssa Daniela Noccioli

Dottoressa Daniela Noccioli Psicologo a Cascina

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8 APR 2022

Gentile Andrea, la sua vita non è affatto buttata. Dispiace leggere le frasi che le sono state dette dai suoi genitori, del tutto immeritate, dato che il valore di un figlio non si basa solo dal successo nello studio e nel lavoro. Lei ha comunque molte qualità morali come la determinazione di lasciare famiglia e città d'origine per trovare lavoro. Roma è una città accogliente, ma ci si può sentire anche molto soli. Anche l'aiuto da alla sua amica è segno del fatto che non abbandona le persone, anche se creano qualche problema. Un po' perché è "bono de core" come dice, un po' perché probabilmente rivede alcune parti di sé: ci sono probabilmente delle sofferenze che vi accomunano.
Dal punto di vista lavorativo non è affatto uno zombie. I suoi studi giuridici possono essere utilizzati come aiuto para-legale in uno studio di avvocati, oppure potrebbe intraprendere l'attività di amministratore di condominio o lavorare nel campo della mediazione civile. Insomma Roma è una città che offre anche opportunità che è possibile cogliere, certo non senza sacrifici. Non è, pertanto, necessario cambiare ancora città per trovare un lavoro più soddisfacente. A meno che non lo voglia fare per perseguire un obiettivo, un sogno o una passione.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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8 APR 2022

Caro Andrea, in ogni momento della tua vita puoi dirti di voler ricominciare a vivere...e puoi farlo!
Pensare che i tuoi sono fallimenti non ti mette sulla buona strada per risollevarti, chiamali difficoltà...quelle si possono risolvere e non è mai tardi!
Probabilmente nel prenderti cura di questa ragazza hai trovato un tuo senso e quindi hai tutte queste difficoltà a lasciarla andare, ma davvero pensi che il senso alla tua vita non puoi essere per primo tu?
Rimango a disposizione anche online o in diretta se tu vuoi cominciare a prenderti cura di te, partendo da te!
Dott.sa Vincenza Cetrangolo

Dott.ssa Vincenza Cetrangolo Psicologo a Roma

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8 APR 2022

Caro Andrea,
Del suo messaggio colpisce soprattutto la chiarezza con cui descrive la sua situazione, che fa intuire una mente al lavoro ed una grande capacita' introspettiva. Ma colpisce anche il senso di sconfitta, quel parlare come se ormai non ci fosse piu' nulla da fare. A 40 anni non si e' neanche a meta' della propria vita, c'e' tutto il tempo per farne qualcosa di diverso, per quanto sia difficile. Se si sente bloccato, una terapia puo' essere d'aiuto per ritrovare un senso di progettualita' e canalizzare le energie necessarie al cambiamento. La domanda che deve porsi prima di tutto e' se questo suo era davvero solo uno sfogo o se sta spuntando una motivazione seria al cambiamento. Se cosi', la invito a coltivarla e lavorarci su, perche' il resto della sua vita merita questo sforzo.
Resto a disposizione, se vuole, e in ogni caso Le faccio i miei migliori auguri.
dott.ssa Francesca Calvano

Dott.ssa Francesca Calvano Psicologo a Roma

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8 APR 2022

Gentile utente,
ha mai fatto nella vita qualcosa che le piacesse veramente fare?
Ho l'impressione che si muova in una continua dinamica volta al dovere: dovere studiare, dover accontentare i suoi genitori, dover aiutare la sua amica. In questo modo è chiaro come possa sembrare che tutto è sbagliato.
Ma lei veramente cosa vuole?
La rimando alle riflessione che ho provato a sollevare con le mie domande, di modo che possa provare a sintonizzarsi con il suo sentire, su quello che vuole fare ed essere.
Oggi, a 40 anni, in un momento in cui si fanno i bilanci e si tirano le somme, tutto le sembra brutto zozzo e cattivo ma non è così.
Sono certa che scegliere la strada migliore per prendersi cura finalmente di se stesso, libero da lacci e legami che la tengono imbrigliato a quello che deve fare e non per quello che vuole fare ed essere.
Restiamo a disposizione per ogni chiarimento in merito.
Saluti,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara, Dott.ssa Sonia Simeoli

Dott. Ferrara e Dott.ssa Simeoli Psicologo a Quarto

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8 APR 2022

Caro,
hai raccontato con una certa intensità gli aspetti cruciali della tua vita e mi è arrivata la tua sofferenza, ma penso ci sia anche dell’altro.
Hai fatto molto bene a scrivere qui, quindi continua su questa scia. Un percorso con il giusto professionista può aiutarti davvero concretamente a cambiare le cose.
Ti consiglio di scegliere, questa volta consapevolmente, un terapeuta di approccio cognitivo comportamentale, che è quello più pratico e con maggiori evidenze scientifiche sull’efficacia di trattamento in tempi non “biblici”. Potrai apprendere sin da subito modalità pratiche di comprensione e azione rispetto a varie dinamiche spiacevoli che riporti, oltre che lavorare su altri fattori importanti che tengono in piedi ciò che non ti piace e ti fa vivere con disagio.
Resto a tua disposizione.
Ti auguro di capire presto “dove mettere le mani” e come fare per portare la vita ad essere appagante e vivere in linea con te stesso.
Un caro saluto,
Dr.ssa ASignorelli (sedute anche online)

Dott.ssa Annalisa Signorelli Psicologo a Belvedere Marittimo

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