Trovare una via d'uscita

Inviata da Emma · 10 dic 2019 Depressione

Buonasera, da qualche tempo sto pensando di intraprendere un percorso di supporto psicologico per cercare di risolvere un situazione che mi appare purtroppo senza via d'uscita. La tristezza costante che ormai mi accompagna quotidianamente è cominciata tre anni fa, quando sono andata fuoricorso all'università. Il mio perfezionismo, la paura degli esami orali ed il conseguente senso di colpa hanno fatto slittare di molto la tanto agognata laurea in giurisprudenza, che tra mille difficoltà ho infine conseguito qualche mese fa con un ottimo voto. Il periodo della stesura della tesi lo ricordo con nostalgia, ero sempre attiva, scrivevo tutto il giorno e mi sentivo davvero realizzata. Dunque ho concluso gli studi, seppure a fatica, considerato che esattamente un anno prima della laurea ho avuto il mio primo attacco di panico, attacchi che si verificano tuttora, sebbene sporadicamente, quando discuto con il mio compagno o quando vivo momenti estremamente stressanti e angoscianti. Da anni spesso mi sorprendo a rimuginare su eventi del passato, che mi hanno fatto soffrire, come la morte di una persona cara o la volta in cui qualcuno a cui tenevo mi ha ferita. Semplicemente riaffiorano ed il mio umore peggiora, ho crisi di pianto e talvolta, appunto, attacchi di panico. Adesso sto proseguendo gli studi per cercare di vincere un concorso nella pubblica amministrazione, ma ci sono giorni in cui mi sento quasi sfinita. I posti sono pochi, la mia poca autostima vacilla e, mentre i miei genitori mi spronano a tenere duro e a continuare su questa strada, il mio compagno è sempre più insofferente, ormai per lui sono una fallita perché non ho ancora un lavoro a 29 anni. Peccato che lui non abbia dovuto sudare per trovarsi un'occupazione, è semplicemente andato a lavorare nell'azienda di famiglia dopo essersi diplomato! Mi chiedo se arriverà mai il giorno in cui sarò fiera di me stessa, indipendente, con un lavoro che amo e uno stipendio che mi permetta di crearmi una famiglia, tutti traguardi che mi sembrano sempre più lontani. Molte persone della mia età si sposano fanno figli e non trascorrono il fine settimana sui libri. Mi sembra di avere sempre e soltanto studiato, e nonostante reputi la cultura e la conoscenza valori importantissimi, a volte avrei voglia di mollare i libri, senza preoccuparmi dei sacrifici fatti e mettermi a fare un lavoro qualsiasi. Io vorrei soltanto trovare il mio posto nel mondo, sento di aver sprecato un mucchio di tempo e non so come rimediare. Vi ringrazio per l'attenzione.

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Miglior risposta 23 DIC 2019

Gentile Emma,
lei dovrebbe innanzitutto rompere gli indugi ed iniziare quanto prima il percorso di psicoterapia (meglio se cognitivo-comportamentale) a cui ha pensato per migliorare il suo livello di autostima e dare più sicurezza e struttura alla sua personalità elaborando allo stesso tempo i traumi e le ferite emotive del passato.
Non si scoraggi e continui a perseguire i suoi obbiettivi senza farsi prendere dalla fretta e dai sensi di colpa.
Quanto al suo compagno (di cui non ha specificato il tipo di diploma conseguito), se non l'ha già fatto, è auspicabile che riesca con l'aiuto della psicoterapia a maturare l'assertività sufficiente per restituirgli quanto ha qui riferito e cioè che la critica semplicemente perchè non ha dovuto sudare per trovare il lavoro bello e pronto sotto casa.
Inizi imparando a dare più valore a se stessa e ad essere più assertiva.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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5 GEN 2020

Gentile Emma, il ripiegamento depressivo su di sè è legato all'impossibilità di un futuro e dall'assenza di un orizzonte d'attesa percorribile, per cui è comprensibile che non Le si palesino vie di uscita in questo momento. Questo comporta, naturalmente, che tutti i nostri sforzi e le nostre energie si rivolgano all'indietro, dato che non possono rivolgersi in avanti: da qui il rimuginio, il ripercorrere un passato insoddisfacente, ecc. Lei non può cambiare nulla di queste cose, ma al contempo, queste di per sè non impediscono assolutamente di riprogettarsi con successo. Il primo passo è rompere il circolo di ripiegamento depressivo su di sè: contatti un terapeuta. La responsabilità di questo, così come del Suo miglioramento, è nelle Sue mani. Non porrà rimedi, ma ricomporrà un'identità e si aprirà nuove possibilità d'azione nel domani. In bocca al lupo, cordialmente. DMP

Dott. Daniel Michael Portolani Psicologo a Brescia

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22 DIC 2019

Gentile Emma,
comprendo le difficoltà oggettive, oggi inserirsi lavorativamente è impegnativo e faticoso. Tuttavia lei ha già conseguito numerosi traguardi, prosegua negli intenti. Non annulli con i pensieri negativi tutto cio' che ha costruito, provi a sostituire questi pensieri depotenzianti con pensieri facilitanti e costruttivi.
La cosa migliore attualmente, per gestire l'ansia e le emozioni che la disturbano, è intraprendere un percorso psicologico, come lei ha già ben pensato. Sicuramente troverà il proprio posto nel mondo, lei è unica e speciale!
I miei migliori auguri!
Dr.ssa Donatella Costa
(Brescia e provincia)

Studio Psicologia e Benessere Psicologo a Rezzato

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11 DIC 2019

Salve Emma,
da quello che scrive si percepisce bene la sofferenza e la stanchezza che sta provando in questo periodo. Sicuramente ha affrontato una situazione di forte stress sia fisico che emotivo e adesso sembra aver perso la motivazione e gli obiettivi. Scoraggiarsi a questo punto sembra semplice, e con un tono dell'umore basso, come sembra essere il suo, ci si sente più sopraffatti dalle emozioni e dalle situazioni, non sentendoci in grado di affrontare la situazione. Dopo tanta fatica, inoltre, credo sia normale voler mollare i libri e voler mettersi in gioco in un lavoro!
Credo che questo periodo possa essere superato efficacemente con una psicoterapia, individuando una persona che sappia farle vedere le sue risorse e potenzialità (che ci sono! è riuscita a laurearsi nonostante le difficoltà e con un ottimo voto, ha una buona lettura della sua mente e delle situazioni, e così via!), che le faccia ritrovare la motivazione e accrescere la sua autostima...se lo merita.
E' già stata bravissima a scrivere e fare questo primo passo per chiedere aiuto, adesso non le resta che fare un ulteriore sforzo e trovare il terapeuta giusto, non per altri, per la situazione o per i risultati, ma per prendersi cura di lei stessa...le auguro di trovarlo e di ritrovare la serenità...forza e coraggio!

Dott.ssa Giulia Fruzzetti Psicologo a Livorno

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11 DIC 2019

Gentile Emma,
da quello che racconta è possibile che nel momento in cui è andata fuori corso, allontanandosi dal suo "modo abituale di funzionare perfettamente", sia emerso un carico emotivo ingombrante, che l'affatica tutt'oggi e la fa sentire poco fiera di se stessa. La tristezza, il perfezionismo, la paura e i sensi di colpa sono dei processi davvero molto pesanti da sostenere, che mettono nebbia sui traguardi positivi che Lei ha comunque conseguito in questo periodo, come aver ottenuto la Laurea. Questi processi se da una parte possono bloccarla nel guardare al futuro con maggiore speranza e valorizzazione di se, dall'altra potrebbero essere legati ad eventi accaduti nel suo passato e poco risolti, come il lutto e le ferite ricevute e poco elaborate.
La esorto a pensare ai suoi attacchi di panico come un segnale da tenere in considerazione, da approfondire in un percorso di sostegno, affinché lei possa sentirsi meglio, con se stessa e con gli altri.
A sua disposizione.
Dottoressa Daniela Laricchiuta

Dott.ssa Daniela Laricchiuta Psicologo a Roma

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11 DIC 2019

Gentile Emma,
mi sembra che si ritrovi a vivere una fatica individuale nel perseguimento di traguardi che forse risentono di una poca autenticità sua e un aderenza all’altro, al confronto. Starei sul suo rimurginare su fatti del suo passato, se arrivano hanno un motivo e sulla presenza degli attacchi di panico che sono un segnale di un disagio interiore, che soffoca ma necessitano di un significato. Tutto ciò è una grande fatica psichica che prende spazio, energia credo le sarebbe utile perseguire il suo intento di un aiuto psicoterapeutico per fare ordine e affrontare quel che in latenza cerca un riscontro, un ascolto.
Disponibile per approfondimenti.
Dr.ssa Elisabetta Ciaccia

Dott.ssa Elisabetta Ciaccia Psicologo a Milano

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11 DIC 2019

Carissima Emma, comprendo il tuo stato d'animo e immagino quanto sia difficile convivere con attacchi di panico, pensieri negativi ricorrenti e ruminazioni continue. Queste ultime poi, ti assicuro che non fanno che aggravare il tuo stato attuale.
Credo che l'idea di intraprendere un percorso sia effettivamente l'unica strada da intraprendere in questo momento. Le soluzioni ci sono, sei certamente una ragazza che sa guardarsi dentro e questa in Psicoterapia è una risorsa non da poco.
Perciò il mio consiglio è quello di intraprendere un percorso di psicoterapia, meglio se cognitivo-comportamentale.

Dott.ssa Michela Garzia
Psicologa e specializzanda in Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale

Dott.ssa Michela Garzia Psicologo a Alliste

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11 DIC 2019

Carissima Emma,
la Sua idea di iniziare un percorso è ottima.
Come ben espribensi trova divisa tra la scelta personale e ciò che si ritiene essere giusto. Posso intuire il disagio che prova ma è pur vero che talvolta si fatica a riconoscere i risultati raggiunti.
Le consigcarouna psicoanalisi lacaniana.

Un caro saluto.
A disposizione
Dott.ssa Fornari Daniela
Iseo (Bs)

Dott.ssa Daniela Fornari Psicologo a Iseo

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11 DIC 2019

Buongiorno Emma, comprendo ed immagino le sensazioni da lei descritte: fatica, disillusione, paura di non poter realizzare ciò che desidera dopo tanto penare. Son convinta che fare un percorso alla ricerca di se stessa possa essere una scelta importante che le potrà far sentire veramente di possedere e di tirare fuori il suo potenziale che è ciò che la condurrà al raggiungimento dei suoi obiettivi di vita. Lei ha già percorso le sue strade e seppur con fatica raggiunto degli obiettivi. Ora i confronti con gli altri, i timori e il sentirsi a volte sfinita stanno creando confusione ed ansia per il futuro. Mentalmente vorrebbe intraprendere una strada facile ma in realtà questa è una illusione oltre che il frutto di questo suo momento di scoraggiamento che va invece accolto e compreso. Per questo sono convinta che sia una buona scelta rivolgersi ad uno psicologo che potrà ascoltarla e aiutarla a capire quale sia ciò che chiama ‘il suo posto nel mondo‘. Mi potrà contattare se desidera approfondire questa risposta. Un cordiale saluto . Dott.ssa Daniela La Porta

Dott.ssa Daniela La Porta Psicologo a Roma

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11 DIC 2019

Cara Emma, ho letto con attenzione quanto da Lei scritto. Riesco a percepire il suo vissuto di sofferenza, il senso di impotenza che La attanaglia e consuma. Colgo insicurezza in se stessa e nelle proprie capacità,un io svalutante che La opprime costantemente,La giudica severamente e non L'abbandona.
Sicuramente il fatto di avere un compagno dal quale non si sente compresa non aiuta.
Si guardi indietro e cerchi di darsi il giusto valore. Nonostante le mille difficoltà è riuscita a laurearsi e a portare a termine l'università ,cosa decisamente non da poco! La problematica del lavoro accomuna molti suoi coetanei,laureati come lei,che hanno fatto sacrifici per un futuro decisamente incerto. Quello che posso consigliarle è di trovare un lavoretto senza tante pretese in modo da avere un minimo di disponibilità economica e parallelamente coltivare altro, continuare a formarsi e lasciare la porta aperta a quello che poi sicuramente sarà il lavoro fatto apposta per lei. Faccia le due cose! Soprattutto non perda mai la speranza,sono certa che un percorso di supporto psicologico potrebbe giovarle!
Si potrebbe agire proprio sul potenziare la sua autostima e sul darsi piccoli ma significativi obiettivi! Coraggio

Dottssa Volpe Francesca

Dottssa Volpe Francesca Psicologo a Genova

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11 DIC 2019

Salve Emma, comprendo lo stato in cui vive, ma se pensa a tutto quello che è riuscita a raggiungere finora credo che può essere soddisfatta di sé stessa. Non molli proprio ora. Piuttosto le consiglio di intraprendere un percorso psicologico per approfondire le dinamiche del perfezionismo che mette in atto e l'origine dello stato ansioso. A disposizione. Dott.ssa Masserdotti Giulia

Dott.ssa Giulia Masserdotti Psicologo a Civitavecchia

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11 DIC 2019

Salve Emma,
Purtroppo lei vive le difficoltà dei tempi moderni, in cui i giovani fanno fatica a farsi spazio e a trovare un'occupazione. Capisco il senso di frustrazione dovuto ai sacrifici dello studio e attualmente ancora senza avere risultati ambiti. Ciò che però penso sia più importante per lei e per il suo benessere è affrontare gli attacchi di panico, che segnalano il suo malessere. Bisognerebbe approfondire meglio alcune questioni sollevate dal suo racconto. Quano le accadono questi attacchi? Chi è presente? Come riesce a superarli? Com'è il rappresentante con il suo compagno? Insomma questo ed altro andrebbe affrontato in un percorso psicoterapeutico che l'aiuterebbe a sciogliere alcuni nodi, ed affrontare diversamente un ipotetico fallimento o un'auspicata vittoria. Per qualsiasi chiarimento mi contatti.
Saluti.

Dott.ssa Di Fiore Psicologo a Roma

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