Forte depressione, grande confusione e attacchi di panico ricorrenti
Buongiorno,
Ho trent'anni e le relazioni con l'altro sesso sono sempre state per me molto CONFUSE.
La mia sessualità è sempre rimasta una zona grigia, non provo attrazione fisica ma molto spesso mi sono ritrovata a fingere piacere quando non lo provavo e a sentirmi a volte quasi "costretta" passivamente a stare con qualcuno anche se nessuno ha mai voluto costringermi.
Ho sempre voluto trovare qualcuno con cui condividere la vita, ma credo di non aver minimamente capito l'abc dello stare insieme e di essermi molte volte ritrovata a scimmiottare i rapporti di coppia così come li vedevo negli altri, ma non sentendoli veramente, cercando di convincere me stessa. Non ho però alcun problema ad avere relazioni vere e spontanee con amiche e anche con i miei genitori ho un bel rapporto.
Ho anche più volte pensato di trovarmi molto meglio con le donne. Ho provato anche con loro sessualmente, ma non mi sento di avere attrazione.
Comunque, l'anno scorso ho iniziato a frequentare un mio amico/conoscente della mia cerchia, che ho sempre trovato una brava persona, ma credo di aver letteralmente "deciso" che doveva per forza piacermi. Mi sono comportata con lui in modo completamente contrastante al mio vero sentire, dentro mi sentivo di essere molto infelice e di non vedere in questa persona né un fidanzato, né un partner sessuale - ma da fuori mostravo sempre che tutto andasse bene, che io ci tenessi e anche nel sesso mi davo molto da fare per compiacerlo e cercavo di convincermi che la nostra fosse una storia importante.
La vaga sensazione di avere un ragazzo accanto, con cui facevo e vivevo certe cose mi dava vaghi ed effimeri momenti di piacere, ma dentro mi infliggevo questa forzatura senza motiva e senza sentirmi in diritto di recedere, dovevo fare di tutto per farla funzionare contro me stessa.
Ben presto ho sviluppato mali psicosomatici, come inappetenza, difficoltà a concentrarmi, insonnia, senso di oppressione e la sola presenza di questa persona, mi opprimeva. Vivevo con gli ansiolitici in tasca. Ho dovuto lasciarlo in preda all'ansia - con lui che non ha capito più nulla -. Da quel momento è nato un altro circolo vizioso tremendo, nel quale sono caduta in una forte depressione, non ho più voglia di fare niente, tutto mi sembra inutile e svuotato. Ho fatto vari tira e molla con questo ragazzo, continuando a confonderlo e a confondermi e il rapporto con lui è diventato qualcosa di inspiegabile - non voglio né più vederlo, né più sentirlo, ma ogni volta che lo incrocio finisco per starci insieme e poi voler sparire e adesso lui non si spiega il motivo di questi miei atteggiamenti.
Io in tutto questo mi sento morire, non riesco più a godere della presenza delle persone, ho forte difficoltà a concentrarmi e lavorare, non mi dedico più a nulla se non a rimuginare sul nulla, dormo troppo o troppo poco, sono completamente allo sbando e passo il tempo a cercare una soluzione per qualcosa di indefinito. Sono completamente persa, ho paura perché non vedo la fine di questa grandissima confusione