Da anni ho un'atteggiamento annoiato, non mi sento di fare niente, faccio le cose che devo fare, anche altro ma mi sento soffocata da tutto, quando avevo 13 anni ho provato a suicidarmi perché finite le medie non avevo nessuno amico e ho passato un'estate d'inferno, monotona e noiosa, i miei avevano problemi finanziari più del solito e non eravamo andati in vacanza, in più quella notte avevo litigato con mia madre, tutti credevano a lei e io ridevo e piangevo nella mia camera, i miei genitori mi avevano dato della pazza e li avevo sentiti, cercai di suicidarmi con la tachipirina, poi per riguardo nei confronti di mia nonna, glielo dissi e in qualche modo a casa risolvemmo perché non avevo preso troppe pastiglie (8), ne avrei potuto prendere 20 perché erano quelle nella scatola ma ero sempre più insicura ma la rabbia, tutto il mio dolore di quegli anni nelle medie si sono riversati lì e sono andata avanti. Ora a distanza di alcuni anni sento sempre più la monotonia anche se non mi smuove più come lo faceva un tempo, non ho più tanti pensieri suicidi, non penso più tanto e non piangendo neanche tanto, mi stanca tutto, musica, amici (ne ho 3 contati) e quindi cerco cose nuove sempre anche se finiscono per annoiarmi. Non sono più tanto privata e riesco parlare tranquilamente delle cose che mi affliggono, stesso sento poca empatia verso i miei amici, più invidia e tanto tanto senso di colpa. Le catechiste si comportavano male con me e ho finito catechismo alle medie, alle medie solo una ragazza mi parlava siccome ad un incontro per un progetto (con capo la ragazza popolare) all'inizio della prima non mi ero presentata quindi mi bruciai i primi due anni e poi col covid si complicó tutto. Scrivere mi fa sentire meglio perché sento di esporre in modo migliore i miei sentimenti, potrei parlare ma nessuno avrebbe interesse ad ascoltarmi (anche le mia amiche, dico perché ho fatto audio mentre piangevo e li hanno perfino ignorati) la mia psicologa diceva che stavi perfettamente bene, non le ho mai detto del suicidio ma le dicevo un po come mi sentivo, come se volessi sparire e lei diceva che era normale, non mi sembra abbia mai dato il dovuto peso a quello che scrivevo (ho anche un diario in cui ho scritto mentre bevevo le pastiglie, l'ultima frase è stata: mi sottovalutano. Ultimamente sento di dover parlare a qualcuno più del dovuto, dite che dovrei ricominciare a scrivere alla mia psicologa per avere delle sedute? Mi sta veramente antipatica e sento come se la sua vita fosse perfetta e la mia che cade a pezzi non la considerasse con il giusto peso
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21 LUG 2023
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Cara Kiko,
innanzitutto mi raccomando che tu possa riprendere la psicoterapia. Se non vuoi tornare dalla tua psicologa cercane un 'altra.
Credo che tu abbia problemi di autostima e di depressione. Un mix esplosivo che ti tormenta. Credo inoltre che il sentimento che alberga dentro di te possa essere l'invidia, fatto che non ti permette di avere a che fare con le persone. Inoltre, mi raccomando di farti seguire da uno psichiatra che valuti la possibilità di somministrarti dei farmaci per l'umore.
Se lo desideri possiamo mantenere un contatto.
Un abbraccio
Dott.Gabriele Lenti Psicoterapeuta Genova
21 LUG 2023
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Salve,
Si da quello che dice sembra che il rapporto con questa psicologa non vada molto bene. Quindi ha due possibilità che sono grandi opportunità. 1) Ne può parlare con lei di questi sentimenti contrari che gliela fanno vedere antipatica, 2) dopo averglielo detto, se le cose non migliorano, separarsi da lei e cercare un nuovo psicologo da cui si senta capita. L’incontro terapeutico è sempre un incontro magico che fa la differenza. Ed è misterioso come avvenga.
Dott. Pietro Salemme
21 LUG 2023
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Buongiorno Mi spiace molto della situazione in cui ti trovi.
Pendo che sia opportuno, che riprendi i colloqui, con uno psicoterapeuta. Per avere una migliore chiarezza in te stessa.
Se tu che devi scegliere tra riandare dalla collega meno.
In base al rapporto che hai con lei.
Altrimenti, puoi sempre cambiare
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma
21 LUG 2023
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Buongiorno, grazie per la usa condivisione sicuramente molto impegnativa. Sembrerebbe essere in una situazione di forte apatia, la quale non le permette nemmeno di provare emozioni con la stessa intensità di prima. E' molto interessante la risorsa di cui parla ovvero la scrittura, sicuramente lei è riuscito a trovare una modalità attraverso cui le è possibile condividere il suo vissuto e questo è molto importante. Mi spiace molto per questa sua sensazioni di incomprensione avuta con la collega, per questo non so quanto possa essere funzionale riprendere il percorso, forse sarebbe il caso di rivolgersi a un altro professionista per capire se un nuovo professionista possa più fare al caso suo. Non credo sia opportuno sorsare il rapporto terapeutico visti i presupposti.
Disponibile per terapia online.
Dott.ssa Elisa Altieri
21 LUG 2023
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Buongiorno,
mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo, ha già compiuto un primo passo confidandosi con dei professionisti.
Credo che lei possa trovare giovamento garantendosi uno spazio nel quale trovare supporto ed ascolto empatico riguardo alle sue problematiche, che meritano di essere approfondite.
L’intervento di un professionista può aiutarla nel sentirsi sostenuta ed accolta, analizzare le dinamiche familiari e sociali comprendendo le motivazioni profonde dalle quali originano i suoi pensieri e la sua sofferenza, aiutarla nel trovare nuova modalità di gestione per farvi fronte e potenziare le sue risorse e i suoi punti di forza.
Può ricontattare la sua Psicologa e raccontarle apertamente come si è sentita riguardo alla terapia, oppure cercare un altro aiuto qualora il precedente non fosse per lei del tutto soddisfacente.
L’importante è che si prenda cura di se stessa per poter sfruttare al meglio tutto il suo potenziale.
Resto a disposizione, anche online, per un colloquio o per ulteriori chiarimenti qualora ne avesse bisogno.
Un saluto,
Dott.ssa Ilaria Tempesta
