dopo quasi 60 anni non ho ancora elaborato il lutto

Inviata da Marco Melato · 7 apr 2014 Elaborazione del lutto

Salve. Ho 66 anni, quasi 67. Durante la mia infanzia ho subito un grave trauma psicologico causato dalla malattia di mia nonna alla quale ero molto affezionato. Sono figlio unico, I miei genitori litigavano continuamente, prima di separarsi, la mia infanzia è stata un vero inferno, mi rifugiai in mia nonna materna che identificavo come unica ancora di salvezza, lei per me rappresentava amore, dolcezza e sicurezza a livello psicologico. Quando avevo 9 anni mia nonna si ammalò di cancro alle corde vocali; subì un intervento chirurgico a 84 anni, rimase tracheteomizzata per tre lunghi anni. Io piangevo in silenzio dietro i mobili per non farmi vedere dai miei, e tremavo per la paura e lo stress di vedere mia nonna intubata. Nonna morì a 87 anni dopo un lungo calvario a causa della sua malattia invalidante, ma il suo calvario fu anche il mio a livello emotivo. Quel trauma ha condizionato tutta la mia vita, con disturbi psicosomatici continui, soprattutto una insopportabile ipocondria, che mi fa ogni volta temere di avere il cancro (che altro se no?). Oggi sono in pensione, dopo 35 anni di lavoro, nonostante tutto proficuo come insegnante (ho sempre evitato accuratamente di inficiare la mia professione con i miei problemi personali); ma il travaglio e il lutto di mia nonna sono ancora lì, mai elaborati, mai superati, l'ipocondria continua a condizionare la mia esistenza, ed in parte anche quella di coloro che mi sono vicini. Per tutta la vita ho cercato di controllare i miei sintomi con la ragione e la forza di volontà, non ho mai chiesto un aiuto psicologico, se non per un breve periodo a 33 anni, e so di avere sbagliato; ora però sono stanco, davvero sfinito, perciò vi domando: posso ancora fare qualcosa per uscire da questo tunnel o ormai è troppo tardi? grazie per l'attenzione.

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Miglior risposta 8 APR 2014

Egregio signor Marco,
procedure come la desensibilizzazione e anche la elaborazione avvengono di norma assieme e sotto la guida diretta di un capace psicoterapeuta. Da soli difficilmente si elabora...
dr paolo zucconi, sessuologo clinico e psicoterapeuta comportamentale a udine

Dr. Paolo G. Zucconi (sessuologia clinica & Psicoterapia) Psicologo a Udine

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15 APR 2014

Caro Marco,
la sua lettera è davvero commovente e carica di amore verso chi la ha "protetta emotivamente" da bambino.
Detto ciò è possibile elaborare il suo lutto oggi, anche dopo 30 anni, per permetterle di liberarsi dalle sue somatizzazioni che la disturbano e non la fanno vivere del tutto serenamente.
Le consiglio vivamente di intraprendere un percorso breve in EMDR che è uno dei trattamenti d'elezione per la elaborazione di traumi e in questo caso di lutti non risolti.
Se vuole contattarmi per avere da parte mia una segnalazione su un terapeuta emdr nella sua zona lo faccia e sarò molto lieta di aiutarla.
Saluti,
Dott.ssa Paola Maniga

Paola Maniga Psicologo a San Donato Milanese

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14 APR 2014

Gentile Marco, non perda questa occasione di fare qualcosa di buono e sano per sè. Si affidi ad uno psicoterapeuta perché credo che ne abbia proprio bisogno. Il trauma che lei ha subito è certamente stato molto doloroso, soprattutto perché lei era un bambino, e dunque non poteva avere da solo le risorse di un adulto di fare fronte al suo dolore e alla sua paura. Quello che mi colpisce della sua lettera, è che mi è sembrato che lei abbia vissuto tutto questo da solo. Quando ci accadono delle cose nell'infanzia, i genitori sono le figure affettive ai cui non ci possiamo rivolgere per avere protezione e sostegno, mentre nel suo caso sembra che sia mancato proprio questo. Per questo quel lutto l'ha segnata tanto. E per questo credo che oggi avrebbe bisogno di ripercorrere quella strada, cioè affrontare quel dolore e quella paura con una persona a suo fianco. A questo serve la psicoterapia, a ripercorrere quei sentieri interrotti in cui eravamo soli, facendoci questa volta accompagnare e sostenere affinché il dolore trovi il suo sbocco naturale.
Cari auguri,
Dott.sa Federica Calandra

Dott.ssa Federica Calandra Psicologo a Verbania

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9 APR 2014

Gentile Marco,
Sicuramente una buona psicoterapia può aiutarla ed elaborare quella perdita che tanto ha segnato la sua vita. La lettera è dolcissima come certamente dolcissimo è stato l'amore puro tra lei e la sua nonna. Non esiti a contattare uno/a psicoterapeuta della sua zona che sicuramente troverà il modo per darle sollievo dai sintomi che la tormentano da così tanto tempo. Non è mai troppo tardi per tornare a sorridere!
Un caro saluto,
Dott.ssa Simona Casciaro Mirano (VE)

Dott.ssa Simona Casciaro Psicologo a Mirano

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9 APR 2014

ringrazio di vero cuore gli esperti che hanno gentilmente risposto al mio messaggio, non soltanto con preziosi consigli professionali, ma anche con una comprensione umana ed una solidarietà che mi hanno piacevolmente sorpreso; in particolare desidero ricambiare il forte abbraccio della dottoressa Silvana Ceccucci, la cui lettera mi ha davvero commosso. Grazie ancora.

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9 APR 2014

Buongiorno Marco
è molto bella questa lettera con i ricordi di lei bambino e il ricordo della sua Nonna tra le cui braccia lei trovava rifugio certo dal clima burrascoso e litigioso creato dai suoi genitori.
In famiglia si respirava un ambiente ostile che "rimandava" ad un mondo ostile (così lo avrebbe immaginato lei bambino), mentre la nonna le presentava con la sua accoglienza un mondo parimenti buono e accogliente dove lei avrebbe potuto gustare "amore, dolcezza e sicurezza" cioè quelle sensazioni che la nonna le trasmetteva.
Detto questo possiamo comprendere meglio come la perdita traumatica della nonna non sia stata solo la perdita di una unica persona (anche se sua nonna resta di fatto UNICA! ) ma la perdita di Tutto un Mondo caratterizzato dagli elementi di cui sopra .... come se da quel momento il mondo buono sparisse dalla sua vita e questa angoscia si è poi manifestata nei suo sintomi e nella sua ipocondria.
Lei però, e questo è il bello, non solo ha saputo essere un ottimo insegnante per tanti anni, ma ha anche (sicuramente) trasmesso ai suoi alunni tutto l'amore di cui avevano bisogno e pure la sicurezza e il bello che la vita può offrire. Di questo sono certa, sentendo in lei una persona sensibile. Pensi che nel suo lavoro e forse anche fuori di esso (anzi è certo!) lei ha trasmesso questi valori e non solo ma li avrà anche "Valorizzati" per così dire. Quindi il dolore e i sintomi rimasti sono comunque in secondo piano...strascichi del vivere...ma il lato luminoso è però rimasto tale.
Mediti su quanto le dico e comprenda che in primo piano i protagonisti della sua vita siete stati voi due e i valori Luminosi che comunque sono stati portati in questo mondo spesso buio.
Un forte abbraccio col cuore.
Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologa e Psicoterapeuta in Ravenna.

Dott.ssa Silvana Ceccucci Psicologo a Ravenna

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9 APR 2014

Carissimo, la descrizione è stesa in modo chiaro e pertanto rende abbastanza semplice la formulazione una diagnosi dinamica. Un lutto mai elaborato spesso tende a trasformarsi in uno stato depressivo ed ipocondriaco. La nonna è stata la mamma speciale,ovviamente. Una psicoterapia a suo tempo sarebbe stata sicuramente preziosa per evitare lo stato attuale, però, vista la motivazione sufficientemente importante, io credo che anche dopo tanto tempo si possa ottenere qualche rimedio, avvalendosi di un supporto psicologico magari combinato con l'utilizzo di un blando farmaco per le somatizzazioni. Consiglio di contattare uno specialista in zona mentre rimango disponibile per ulteriori approfondimenti.

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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