Difficoltà sentimentale e rimorsi

Inviata da Rana22 · 13 feb 2024 Relazioni sociali

Gentili dottori, scrivo perché in questi giorni è per me un rimuginare continuo.
Ho vissuto per due anni un'amicizia che è sempre stata poco reciproca con un ragazzo, lui molto solitario e particolare, "andava a periodi". L'inizio della conoscenza probabilmente risentiva di un piccolo flirt iniziale e quindi eravamo molto imbarazzati. Uscivamo ma sembravano sempre incontri per altri motivi, es. restituire libri ecc. Io però sapevo che lui mi piaceva, ma non mi sono mai spinta oltre perché i fatti per me erano già risposte: capivo la sua timidezza e altro, ma non capivo perché non si faceva avanti. Avevo il dubbio che anche lui fosse confuso, ma mi sembrava che avrebbe dovuto prendere lui in mano la situazione qualora avesse voluto più di un'amicizia.
Abbiamo poi proseguito a uscire ma mi sembrava aver trovato un equilibrio.
Forse ho sbagliato perché ora lui è fidanzato e ci sono rimasta malissimo, oltretutto non me l'ha voluto dire subito.
Non so come superare questa fase in cui vorrei tornare indietro nel tempo e comportarmi diversamente

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Miglior risposta 22 FEB 2024

Salve Rana,

mi viene spontaneo partire dalle sue ultime righe perché al di là degli eventi in sé e dei fatti, trovo che nelle sue ultime righe ci sia l'espressione diretta della sua volontà, che teme di non poter più portare a compimento, e dunque anche la motivazione del suo rimorso.

Il suo volere lo ha scritto:
- vorrei tornare indietro nel tempo e comportarmi diversamente -

Lei può ancora - comportarsi diversamente - e nel suo immaginario lo sta già facendo, ed è questo a ferirla; ad oggi "sa", cosa vorrebbe dire a questo ragazzo.

Lei è viva, dunque può ancora parlare con questo ragazzo. Non c'è piú la condizione di un tempo tra voi, e con questo dovrà gradualmente prendere atto della realtà man mano che le si presenterà, come il fatto che lui ha intrapreso una relazione, ma dal suo canto, pur rispettando la nuova realtà del ragazzo,
dovrà dare modo alla sua realtà di presentarsi, realtà che lei si è presa in sé e che prima non considerava.

Lei scrive:
- mi sembrava che avrebbe dovuto prendere lui in mano la situazione qualora avesse voluto più di un'amicizia. -

Ad oggi crede ancora in questo pensiero che formulava ieri prima della sua esperienza?

Obiettivamente lei da oggi ha una nuova consapevolezza, vorrebbe dire a questo ragazzo l'interesse che nutriva per lui, e si pente di non averlo fatto prima perché ad oggi lui è impegnato.

Innanzi tutto può tenere presente che anche il rimorso è un sentimento, e più che segnalarci una colpa ci permette di illuminare ancor meglio il nostro intento.
La colpa invece seppur la avverte, resta molto relativa, in quanto tutti noi agiamo in base a quello che sentiamo, se in quei giorni lei ha agito così perché sentiva così, non era la Rana di oggi, dell'oggi in cui nella sua vita si è aggiunta una nuova esperienza di sé;
ieri non avrebbe potuto fare altrimenti da come ha sentito di fare, oggi invece può, grazie al fatto che sente diversamente.

In tal senso nulla è perso, ovvero, quel che viviamo può fare chiarezza su noi stessi, nel bene e nel male, e pur se non conduce ad ottenere quel che apparentemente desideriamo, ci permette ugualmente di far luce sul sentire che ci ha spinti a comportarci in un modo piuttosto che in un altro.

Il rimorso puó essere elaborato attraverso la responsabilità verso se stessa, il luogo della "colpa" può essere occupato dalla responsabilità laddove lei riconosce il suo sentire e lo manifesta senza più remore e al di là delle aspettative;
per il mero piacere di liberare se stessa e quel che sente.

Se ad oggi sente ancora di voler parlare con questo ragazzo, lo faccia, si esponga, così avrà modo di non delegare nuovamente alle condizioni esterne il suo volere.

Aprendosi sentirà che ha agito senza tirarsi indietro, rispetterà ugualmente la condizione attuale del ragazzo perché non si tratterá di intaccare la relazione dello stesso, ma concederá a se stessa di portare il suo sentire, che prima non riusciva a palesare imputando a lui la responsabilità di doversi esporre per primo.

A prescindere dall'esito, sarà riuscita a manifestare il pensiero che la attanaglia:
- comportarsi diversamente - con se stessa.

Dalle sue righe mi è parso di capire che entrambi mostravate delle dinamiche simili,
e la invito a chiedersi:

tra due - imbarazzati - che lasciano intuire ma non agiscono chi ha la responsabilità?

Entrambi. Nelle loro vite e nelle loro rispettive realtà.
L'imbarazzo avvertito é naturale se si nutre un interesse, e lo si può ascoltare in sé, diventa un limite quando lo si vuole scacciare come fosse un "intruso", se compreso invece puó divenire una spinta, dandogli l'importanza del "friccicore" (nel vostro caso), da modo di capire l'importanza di quel che vive la persona.

E chi riuscirà a rivelarsi e a portare il suo volere nonostante l'imbarazzo?

Chi avrà vissuto l'esperienza di rimorso che lei ha vissuto, e chi avrà accolto la sua esperienza per farne crescita e monito per le interazioni future.

Immagini soltanto che se le succedesse ad oggi, su questo aspetto la vita la troverebbe pronta..
e ora consideri che l'oggi è già nel suo presente.

Mi piace immaginare che quel rimorso, possa già sciogliersi e far spazio a nuove possibilità,
ma questo dipende da lei.

Un caro saluto
Dott.ssa Serena Renzo

Dott.ssa Serena Renzo Psicologo a Padova

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1 APR 2024

Gentile Rana22,
premesso che questo ragazzo le piaceva, la cosa a mio avviso più sconfortante, è l'essersi frequentata con lui per due anni come amica senza comprendere se anche lei piaceva a lui e quindi senza farlo definire sul fatto che non si dichiarava per timidezza o per scarso interesse accontentandosi della semplice amicizia.
Questo dubbio poteva essere facilmente sciolto con una semplice domanda diretta, fatta per amore di verità e sulla base di una competenza che si chiama "assertività" ed è correlata all'autostima.
Il suggerimento è di lasciar perdere adesso un inutile rimuginare e magari migliorare assertività e autostima in un percorso di psicoterapia al fine di gestire meglio per il futuro eventuali situiazioni simili o anche diverse.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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27 FEB 2024

Cara Rana22,
Comprendo bene la tua delusione e il rimorso che provi rispetto al non esserti esposta. I tuoi sentimenti sono però del tutto normali in queste circostanze e non devono essere considerati un problema. Sono reazioni biologiche rispetto all'accaduto. Se invece il rimuginio dovesse persistere per un lungo periodo sarebbe opportuno lavorarci in un contesto di terapia.
Un saluto
Dott.ssa Vita

Dott.ssa Antonella Vita Psicologo a Padova

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23 FEB 2024

Rana22, ho letto il suo post con tenerezza.
Sul finale ho sentito una grossa interruzione del respiro, come un salto in lungo bloccato alla rincorsa proprio nel momento in cui è possibile liberare il massimo potenziale.

Ho associato questa immagine all'energia ancora presente in lei verso questo ragazzo che ora "non può" esprimersi perché lui è fidanzato.
Se potessi, mi piacerebbe esplorare con lei la possibilità di un gesto che lei possa fare per liberare questa energia sentendo di poter rispettare la nuova condizione di questo ragazzo e la sua comodità.

Trovo interessanti molte frasi da lei scritte che, a mio avviso, potrebbero essere osservate in luogo prezioso come lo spazio di terapia.

Con fiducia
Dr.ssa Francesca Gonella

Dr.ssa Francesca Gonella Psicologo a Vicenza

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22 FEB 2024

Il modo migliore per interrompere il rimuginio è smettere di speculare su i "se", i "ma" e i "forse" e comunicare. Sarebbe molto utile per te comprendere le circostanze nelle quali è avvenuto il fidanzamento di questo tuo amico: si è fatto avanti lui o si è fatta avanti lei? Già da questo potresti comprendere se lui è un inguaribile timidone che ha bisogno di essere preso per mano oppure se è così innamorato della sua attuale ragazza da aver superato le sue resistenze. Ergo prova per quest'ultima un sentimento più forte di quello che provava per te. Triste a dirsi, ma almeno questo ti consentirebbe di metterti l'anima in pace e di non incolparti. Semplicemente, non è andata perché non doveva andare.
In caso contrario, se cioè prendendo l'iniziativa sarebbe potuta nascere una storia, triste a dirsi lo stesso, tuttavia può essere una buona lezione per il futuro: "non attendere e metti in campo i tuoi sentimenti, il peggio che può accadere è che non vieni ricambiata".
Credo sarebbe anche utile parlare un po' di voi e dei vostri reciproci sentimenti. E' tutto materiale che ti potrà essere utile per la tua crescita personale nell'ambito delle relazioni intime. Sapere la verità, dà un grande appagamento. Andare oltre il dolore fa crescere e dona pace.

Dott. Lelio Bizzarri Psicologo a Roma

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22 FEB 2024

Buongiorno, innanzitutto ti ringrazio per aver condiviso qui la tua situazione, immagino che non sia stato semplice.
Vorrei provare a farti ragionare su ciò che è successo e su ciò che sta succedendo ora.
Ci son due tipi di rimuginio, uno produttivo e uno patologico.
Quello patologico è legato maggiormente a problemi più astratti, una focalizzazione maggiore sulle emozioni negative, nessuna soluzione che si trova è accettabile in quanto non garantisce il successo ed è associato ad alti livelli di stress e ansia, mentre quello funzionale

Dott.ssa Giada Valmonte Psicologo a Genova

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21 FEB 2024

Gentile Rana, rimuginare è faticoso, molto, e piuttosto doloroso perché per quanto si pensi, si immagini o ci si incolpi, le cose rimangono ferme al "se mi fossi comportata diversamente", "se lui o io (...) ma anche "e se". Il bisogno di superare questa fase è la parte di lei che sembra volersi muovere ed uscire da questo loop; si ascolti e si prenda uno spazio per approfondire e lasciare andare tutte le emozioni che sta vivendo. Un caro saluto e a disposizione anche on line, Maria dr. Zaupa

Dottoressa Maria Zaupa Psicologo a Vicenza

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21 FEB 2024

Gentilissima Rana

È abbastanza comune quando si ha che fare con persone particolarmente introverse , che vanno e vengono, immaginarsi degli scenari che non appartengono alla realtà ma a proiezioni di nostri desideri.
Di fatto alcuni traggono vantaggio da situazioni che rendono appositamente poco chiare , per manipolare un' altra persona.
Credo che il ragazzo in questione avesse già un'altra da prima , ma per una serie di motivi , continuasse a frequentare lei.
Il mio consiglio è quello di trovare un supporto terapeutico e di chiudere definitivamente con questa persona.

Resto a disposizione per qualsiasi necessità
Cordiali saluti
Paola von korsich Giardini

Dott Paola Von Korsich Giardini Psicologo a Monza

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21 FEB 2024

Gentilissima Rana, grazie per la condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che riporti, e comprendo quanto a volte sia difficile affrontare quello che sentiamo o ci accade da soli. Credo che intraprendere dei colloqui di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo le motivazioni sottostanti i tuoi dubbi e malessere, nonchè delle strategie per gestire e superare questa fase così dolorosa.
resto a disposizione!
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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21 FEB 2024

Buongiorno, cerchiamo di inquadrare assieme assieme la situazione.

Sembra che l'equilibrio di cui parlava si sia rotto nel momento in cui ha saputo del fidanzamento del suo amico, ora si ritrova con questi pensieri che la tormentano su cosa avrebbe dovuto fare. Se stessi parlando con lei e non dando una risposta su questa piattaforma le chiederei che cosa dicono questi pensieri, come avrebbe dovuto comportarsi diversamente.

Questo imbarazzo iniziale sembra essersi protratto ben oltre l'inizio, lei dice che non capiva perché lui non si faceva avanti ma non ha trovato il coraggio di chiederglielo. Forse aveva paura che l'avrebbe rifiutata e che quella relazione (amicale o meno) si sarebbe chiusa? Non posso saperlo per certo in questa sede. Questi pensieri parlano di rimorso e io se fosse in stanza con me li ascolterei, perché questo imbarazzo (di entrambi, ma qui a noi interessa la sua narrazione) è forse stato determinante per il crearsi di questa situazione.

Io ascolterei questa paura che l'ha arrestata nel perseguire un obiettivo che evidentemente le stava a cuore perchè sono sicuro che porterebbe lontano, il rischio di andare avanti come dei bulldozer è ritrovarsi ciclicamente in situazioni simili che risulterebbero nella stessa amarezza. Mi fermerei piuttosto a cercare di capire questi suoi sentimenti, nell'ottica di vivere una vita più piena e con meno situazioni spiacevoli come quella da lei descritta.

Un caro saluto,
Dott. Luigi Rossi

Dott. Luigi Rossi Psicologo a Bologna

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21 FEB 2024

Cara, ti ringrazio per aver condiviso qui la tua situazione.
Immagino tu stia soffrendo per questa amicizia che non si è trasformata in una relazione, e che ti senti tradita dal fatto che lui si sia fidanzato con un’altra. Provo a proporti una chiave di lettura alternativa...

Dal momento che il passato non si può cambiare, non serve a niente torturarsi con i rimpianti e i sensi di colpa. Devi accettare che le cose sono andate così, e che lui ha fatto le sue scelte, indipendentemente da te.
Non puoi controllare i suoi sentimenti, né pretendere che lui si comporti come tu vorresti. Devi rispettare la sua libertà, e la tua.

La cosa migliore che puoi fare ora è concentrarti su te stessa, e sul tuo presente. Devi pensare a cosa vuoi tu dalla vita, e da una relazione. Devi cercare di valorizzare le tue qualità, i tuoi interessi, i tuoi obiettivi. Devi cercare di stare bene con te stessa, e di aprirti realmente a nuove possibilità.
Devi cercare di incontrare altre persone, che possano apprezzarti e corrisponderti. D’ora in poi prova a cercare di vivere il momento quando accade, senza rimanere ancorata al passato o proiettarti nel futuro, senza poi agire nella direzione in cui senti di volerti buttare.

Non devi subire questa situazione in modo passivo, ma reagire, usarla a tuo vantaggio come un insegnamento su cui porre le basi su come comportarti la prossima volta. Non dipendere da lui, ma da te soltanto. Non aspettare che lui cambi, ma cambia tu, in prima persona, in linea con ciò che ti farebbe stare bene.
Non aspettare che la felicità arrivi, poni le basi affinché tu possa costruirtela e riconoscerla subito appena la incontrerai.
Un saluto,

Dott. Ettore Tumolo Psicologo

Dott. Ettore Tumolo Psicologo a Origgio

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