Inviata da Andrea Antonini · 16 nov 2017Depressione
Salve, sono un ragazzo di 24 anni in cura al Centro psicosociale da 5 anni.
Ho iniziato nel 2013 a prendere psicofarmaci su indicazione della psichiatra, poi ho fatto anche due anni di psicoterapia privata nel 2014 e 2015.
Io mi sono rivolto a privati, pensando che fossero migliori, più competenti, ma non ho avuto alcun beneficio in diversi anni e ho speso tanti soldi per molte sedute.
Quindi, ora la psichiatra che mi segue al Centro psicosociale ha modificato un pochino la mia cura e ora sto prendendo 1cp di Zarelis da 150mg al mattino, 1/2cp di Depakin chrono da 500mg al mattino, 1cp di Resilient da 85mg la sera, 1cp di Quetiapina da 100mg la sera e 1/2cp di Depakin la sera; oramai è da circa due mesi che prendo questa terapia e non ho riscontrato un miglioramento dei sintomi(ho spesso ansia senza alcuna causa particolare, sento a volte rabbia verso me stesso e verso i miei famigliari senza motivo apparente, mi sento angosciato e irrequieto, non riesco a provare piacere in quasi alcuna cosa, ho delle sensazioni fastidiose dentro la testa come dei formicolii e dei sensi di confusione, come una strana energia sopra il capo, ho frequenti mal di testa forti).
Poi ho iniziato anche la psicoterapia con la psicologa del Cps da due settimane, e ho fatto due incontri per adesso.
Noto che, anche con i precedenti psicologi e psichiatri privati da cui sono stato, sento molta ansia quando mi reco nel loro studio per parlare delle mie difficoltà, mi sento irrequieto ogni volta che entro dalla porta e faccio fatica ad esprimere ciò che penso veramente, come se fossi sempre in pericolo costante, come se fossi in uno stato di allarme continuo, come ho timore del giudizio nei miei confronti e queste sensazioni interne di ansia che ho da molti anni quando mi reco in studio dai medici, non riesco a risolvere, a gestirle, non riesco proprio a fregarmi del giudizio altrui, perché queste sensazioni sono forti dentro di me.
Poi questo stato di ansia non c'è solo quando vado dai terapeuti ma anche durante la giornata, magari in attività anche banali, dove provo dentro di me ansia, irrequietezza, rabbia, fretta e sono emozioni sproporzionate rispetto alle cose che sto facendo.
Ho scritto questo messaggio perché come ho descritto ho diverse difficoltà e disturbi emotivi forti che non so più come curare, cosa fare per avere una vita più tranquilla, più serena.
Mi piacerebbe quindi che qualcuno mi risponda, dandomi un suo parere su cosa sia meglio fare, magari dandomi anche delle indicazioni a livello farmacologico per valutare eventualmente se cambiare o sostituire dei farmaci.
Vi ringrazio.
Ciao
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27 DIC 2017
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno,
Quando la sofferenza è così pervssiva è necessario che la cura passi atraverso una corretta ed azzeccata tp farnacologica e una psicoterapia centrata sulla personalità del pz.
Nel pubblico si trovano bravi professionisti così come nel .privato. Credo che la sua ansia diffusa e costante in seduta sia un segnale da interpretare come la necessità di trovare un terapeuta che la faccia sentire a suo agio e non senta il peso del giudizio: solo.cosi potra vivere la seduta per quello.che deve essere , e cioe un luogo dove aprirsi con libertà per affrontare le sue paure,ansie e aspetti depressivi della sua personalità.
Cordialmente
Dott. Francesco Fisichella Psicologo Legnano (Mi)
Psicoterapeuta
19 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Andrea....dal tipo di farmaci che assumi,e dai sintomi che riporti, sembrerebbe ti abbiano diagnosticato una personalita' di tipo evitante-borderline.
Per quanto riguarda i 2 anni di psicoterapia privati, tieni presente che non tutti i tipi di psicoterapia sono scientificamente provati come efficaci e, anche ammesso tu abbia trovato una psicoterapia efficace, per il problema che sembrerebbe tu abbia 2 anni sono davvero molto pochi.
Per quanto riguarda i farmaci, non risolvono il tuo problema ma almeno placano la tua ansia, rabbia, tristezza, sbalzi d'umore anche se non, purtroppo, la disperazione che talvolta ti assale.
Credo che tu faccia bene a fidarti dei medici che ti seguono.
17 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Andrea
Sono rimasta molto colpita dalla Sua considerazione sulla distinzione pubblico privato. A volte i ritmi un po' concitati del pubblico e l'affollamento di richieste e di pazienti possono far pensare a prestazioni inferiori a quelle del privato. Per quanto concerne la mia esperienza del Servizio Pubblico Lei direi di affidarsi alla competenza dei professionisti che vi troverà. Detto questo, in relazione alla descrizione che fa dell'ansia intensa che prova anche durante i colloqui clinici le suggerisco di parlarne col suo terapeuta e di insistere finché non otterrà risposte soddisfacenti per Lei. la saluto cordialmente. Dr.ssa Loredana Muraca - Milano
17 NOV 2017
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Caro Andrea,
Credo che nessun professionista che abbia una coscienza e una dignità scientifica si permetterebbe di dare a un paziente indicazioni farmacologiche in questa sede. Quel che credo, invece, è che i vissuti che descrive siano da elaborare con il terapeuta. In realtà, in una depressione maggiore, questi vissuti sono normali. La terapia farmacologica è un abito che, in ciascun paziente, deve essere cucito " su misura", abbia pazienza, elabori col suo terapeuta e gli parli dei vissuti di ansia e rabbia che prova negli studi medici. Forse anche le somatizzazioni andranno affievolendosi. In bocca al lupo.
Daniela Cataldo