depressione e assenza di sentimenti per il partner

Inviata da elisabetta santinelli · 21 dic 2012 Depressione

mia moglie (46 anni) soffre di depressione da circa 5 anni è stata in cura da alcuni psichiatri e attualmente affronta una terapia psicoterapeutica a causa di una grave ricaduta. Da alcuni mesi ha iniziato a dirmi che non prova più nulla nei miei confronti e anche il semplice contatto fisico le dà fastidio. Non sa dare una spiegazione a ciò ma dice che da anni tra noi non c'era più nulla e solo io non me ne sono accorto, anche se ammette di non aver mai esplicitato la cosa. In questo momento frequenta persone più giovani e libere e torna spesso alle 2 o alle 3 tanto che poi la stanchezza le riacutizza le crisi. Cosa posso fare per aiutarla, poiché anche se questo è un momento di sofferenza la amo più che mai?
Grazie tante.

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Miglior risposta 27 DIC 2012

grazie d.ssa per la sua cortese risposta. Mia moglie è già seguita da un professionista ma questo ha posto come divieto assoluto la possibilità di mettermi in contatto con lui; ecco perchè non so quale debba essere il mio comportamento corretto per aiutare mia moglie, senza "sindrome del salvatore" ma neppure rimanendo indifferente o peggio entrando in conflitto con lei per i suoi atteggiamenti. E' stato questo il motivo per il quale ho chiesto i vostri preziosi suggerimenti.
Buone feste. Enzo.

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27 DIC 2012

Buongiorno gentile Enzo,
può aiutare sua moglie aiutando se stesso a comprendere la sua modalità di stare in rapporto con lei, le sue modalità di accettazione e di rinuncia, le sue modalità di adattamento alla vita con sua moglie e alla vita in genere. Pur nell'esasperazione di questa situazione, potrebbe essere vantaggioso per lei stesso intraprendere un percorso psicologico.
Cordialmente
Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta

Dr.ssa Anna Mostacci Psicologa Psicoterapeuta Psicologo a Roma

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27 DIC 2012

Buongiorno Sig. Enzo,

in effetti la depressione ha svariate cause e forme di espressione; non necessariamente il depresso è "un classico della letteratura psichiatrica" che sta sempre a letto, è privo di qualsivoglia iniziativa, considera la sua vita indegna di essere vissuta, è afflitto da sensi di colpa, ecc., ecc.: tante persone diverse, tante depressioni diverse. Un depresso può muoversi tranquillamente in mezzo alla gente comune senza che nessuno se ne accorga. A tutt'oggi è da prendere in in considerazione più un continuum dell'umore che passa da stati di prostrazione estrema a stati di relativa "normalità" a, in altri casi, stati euforici disregolati. In questo continuum ciascuno si sposta, chi più chi meno, da una polarità all'altra. La differenza rispetto alla norma codificata la determina l'intensità del sentimento sperimentato e il grado di compromissione che genera nell'abilitare la persona a funzionare in modo efficace secondo il repertorio comportamentale che meglio la definisce. Non si senta in colpa per le eventuali accuse o i rimproveri che possono esserLe stati mossi, il problema è assai più complesso rispetto all'individuazione di un colpevole, tra l'altro sfatiamo il mito che in una coppia il problema è generato da un me (marito) o un me (moglie) in opposizione tra loro. Il problema è sempre un NOSTRO PROBLEMA in QUANTO COPPIA, anche se capisco la fortissima tentazione di focalizzare il problema verso un'unica causa scatenante esterna.
Il fatto che lei dichiari di amare sua moglie è premessa indispensabile a qualsiasi lavoro terapeutico ovviamente,come il travaglio vissuto da sua moglie non è affatto indice di mancanza di sentimenti nei suoi confronti. Per l' an-affettività mostrata nei suoi riguardi vale lo stesso discorso che vale per l'an-estesia (mancanza di sensibilità) : è fisiologico che la vitalità si accenda o si spenga, che il piacere diminuisca per poi tornare prepotentemente a motivare le nostre azione, e infine che l'affetto si appiattisca in superficie per poi tornare a infuriare quando si risolleva il vento.

Rimango a Vostra disposizione per ogni ulteriore chiarimento/lavoro sulla situazione-problema da Lei esposta.

Dott. Franco Fusi

Dott. Franco Fusi Psicologo a Milano

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27 DIC 2012

Buongiorno Sig. Enzo,

in effetti la depressione ha svariate cause e forme di espressione; non necessariamente il depresso è "un classico della letteratura psichiatrica" che sta sempre a letto, è privo di qualsivoglia iniziativa, considera la sua vita indegna di essere vissuta, è afflitto da sensi di colpa, ecc., ecc.: tante persone diverse, tante depressioni diverse. Un depresso può muoversi tranquillamente in mezzo alla gente comune senza che nessuno se ne accorga. A tutt'oggi è da prendere in in considerazione più un continuum dell'umore che passa da stati di prostrazione estrema a stati di relativa "normalità" a, in altri casi, stati euforici disregolati. In questo continuum ciascuno si sposta, chi più chi meno, da una polarità all'altra. La differenza rispetto alla norma codificata la determina l'intensità del sentimento sperimentato e il grado di compromissione che genera nell'abilitare la persona a funzionare in modo efficace secondo il repertorio comportamentale che meglio la definisce. Non si senta in colpa per le eventuali accuse o i rimproveri che possono esserLe stati mossi, il problema è assai più complesso rispetto all'individuazione di un colpevole, tra l'altro sfatiamo il mito che in una coppia il problema è generato da un me (marito) o un me (moglie) in opposizione tra loro. Il problema è sempre un NOSTRO PROBLEMA in QUANTO COPPIA, anche se capisco la fortissima tentazione di focalizzare il problema verso un'unica causa scatenante esterna.
Il fatto che lei dichiari di amare sua moglie è premessa indispensabile a qualsiasi lavoro terapeutico ovviamente,come il travaglio vissuto da sua moglie non è affatto indice di mancanza di sentimenti nei suoi confronti. Per l' an-affettività mostrata nei suoi riguardi vale lo stesso discorso che vale per l'an-estesia (mancanza di sensibilità) : è fisiologico che la vitalità si accenda o si spenga, che il piacere diminuisca per poi tornare prepotentemente a motivare le nostre azione, e infine che l'affetto si appiattisca in superficie per poi tornare a infuriare quando si risolleva il vento.

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27 DIC 2012

Buongiorno Sig. Enzo,

in effetti la depressione ha svariate cause e forme di espressione; non necessariamente il depresso è "un classico della letteratura psichiatrica" che sta sempre a letto, è privo di qualsivoglia iniziativa, considera la sua vita indegna di essere vissuta, è afflitto da sensi di colpa, ecc., ecc.: tante persone diverse, tante depressioni diverse. Un depresso può muoversi tranquillamente in mezzo alla gente comune senza che nessuno se ne accorga. A tutt'oggi è da prendere in considerazione più un continuum dell'umore che passa da stati di prostrazione estrema a stati di relativa "normalità" a, in altri casi, stati euforici disregolati. In questo continuum ciascuno si sposta, chi più chi meno, da una polarità all'altra. La differenza rispetto alla norma codificata la determina l'intensità del sentimento sperimentato e il grado di compromissione che genera nell'abilitare la persona a funzionare in modo efficace secondo il repertorio comportamentale che meglio la definisce. Non si senta in colpa per le eventuali accuse o i rimproveri che possono esserLe stati mossi, il problema è assai più complesso rispetto all'individuazione di un colpevole, tra l'altro sfatiamo il mito che in una coppia il problema è generato da un me (marito) o un me (moglie) in opposizione tra loro. Il problema è sempre un NOSTRO PROBLEMA in QUANTO COPPIA, anche se capisco la fortissima tentazione di focalizzare il problema verso un'unica causa scatenante esterna.
Il fatto che lei dichiari di amare sua moglie è premessa indispensabile a qualsiasi lavoro terapeutico ovviamente,come il travaglio vissuto da sua moglie non è affatto indice di mancanza di sentimenti nei suoi confronti. Per l' an-affettività mostrata nei suoi riguardi vale lo stesso discorso che vale per l'an-estesia (mancanza di sensibilità) : è fisiologico che la vitalità si accenda o si spenga, che il piacere diminuisca per poi tornare prepotentemente a motivare le nostre azione, e infine che l'affetto si appiattisca in superficie per poi tornare a infuriare quando si risolleva il vento.

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24 DIC 2012

Caro Enzo, sarebbe da capire da quando la depressione si è scatenata in sua moglie e perchè. Il problema depressivo infatti potrebbe essere la causa del suo comportamento nei suoi confronti, ma potrebbe essere che vi sia da analizzare la vostra storia relazionale per verificare se invece non fosse che varie problematiche tra voi irrisolte abbiano indotto sua moglie a cercare una fuga relazionale. Potrebbero essere anche entrambe le cose insieme, ma questo solo un cammino personale potrà dirlo, eventualmente anche un percorso di coppia. Di certo lei non può rischiare di farsi assalire dalla "sindrome del salvatore", perchè ricordi bene che nessuna persona può essere salvata se davvero non lo vuole. Lei può cercare di dimostrarle amore, presenza e disponibilità, assolutamente da evitare invece l'oppressione e la gelosia che la farebbero scappare ancora di più. Un colloquio con uno psicologo potrebbe aiutarla a chiarire eventuali dubbi attraverso il racconto della vostra storia relazionale, per verificare eventuali punti di forza su cui lavorare per recuperare il rapporto, ma si ricordi bene che lei non può fare il lavoro per entrambi.

Dott.ssa Chiara Pica Psicologo a Grosseto

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24 DIC 2012

Caro Enzo,
io la inviterei a chiedersi cos'è che per tanti anni l'ha portata a non accorgersi della distanza che si stava creando tra lei e sua moglie, distanza che sicuramete sua moglie ha percepito in modo maggiore ma che magari solo ora, probabilmente grazie alla psicoterapia, sta emergendo anche con atteggiamenti provocatori ed esasperati, come le uscite fino a tarda notte. Inoltre, qual'è la sua posizione rispetto a questi? In che modo sente di dimostrarle il suo amore in questo momento?
E' importante che lei cerchi di riflettere su di sè, i suoi bisogni e le sue modalità, magari anche attraverso l'aiuto di un professionista, per rendere generativo questo momento di crisi senza cadere anche lei nel sentimento di impotenza.
Cordiali saluti

Dott.ssa Guglielmucci Simona Psicologo a Roma

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24 DIC 2012

Caro Enzo, sarebbe il caso che intraprendeste anche una terapia di coppia per fare emergere ciò che non va più in voi, e sopratutto cosa ha portato sua moglie a reagire così.
Auguri!

Dott.ssa Angela Virone Psicologo a Agrigento

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