Comunicazione assente

Salve, sono una studentessa di 26 anni. Sto insieme al mio ragazzo di 30 da ormai 8 anni, lui di recente si è trasferito per lavoro in un'altra città. Da poco ha avuto un incidente per cui io mi sono trasferita temporaneamente da lui per dargli una mano. Il fatto è che stando a stretto contatto 24 ore su 24 i problemi che già c'erano sono venuti tutti a galla. Lui ha avuto un' infanzia non idilliaca, è molto negativo, ossessivo per certi aspetti, vendicativo alla massima potenza. Io sono più sbrigativa, cerco di non perdere la calma e spesso mi tengo tutto dentro, quando non ce la faccio più esterno la mia rabbia a parole ma il tutto dura poco e preferisco chiarire subito invece di trascinare le cose. Un problema nasce dal fatto che lui mi critica costantemente, critica ciò che faccio e come lo faccio perché a detta sua non lo faccio nel modo corretto (il suo). Inoltre è costantemente al telefono, a guardare video o giocare con varie app (il tutto condito da imprecazioni e bestemmie se perde), contemporaneamente tiene la TV accesa a tutto volume, ovviamente se provo a cambiare canale per mettere qualcosa che interessa a me protesta animatamente. Quando provo a fargli notare la cosa mi dice che mi devo fare i fatti miei e me lo dice pure male. Ogni volta che ha il telefono in mano bisogna ripetergli le cose 2-3 volte sennò ti ignora. Quando inizio una discussione e inizio a parlargli dicendo come mi fa sentire quando si comporta così ecc lui usa il telefono(guarda i video di instagram o Facebook), quando gli chiedo di levarlo non lo fa. Mentre parlo mi interrompe e quando io non cedo alla prepotenza del gesto si offende e dice che l'ho interrotto io chiudendosi nella sua bolla. Le rare volte che risponde fa carte false per individuare un colpevole ( che ovviamente sono io che esagero). Ogni tanto mentre parlo commenta sottovoce in modo sarcastico ciò che dico, o mi dice "sì certo hai ragione" con strafottenza e sarcasmo. Spesso a distanza di minuti dal suo intervento mi chiede di ripetere esattamente le sue parole e se non sono quelle esatte dice che non l'ho ascoltato e quindi si chiude. In pratica lui vuole avere ragione, tutto ciò che succede non è mai colpa sua. Il tutto si conclude con io frustrata alla massima potenza che a quel punto alzo la voce e poi interrompo la discussione (o il monologo) allontanandomi fisicamente per sbollire; lui si chiude nel suo mondo e tiene il muso. Se io non vado a cercarlo e cerco di fare la carina per fare pace lui di certo non lo fa, può stare settimane col muso e comunque l'unico modo per farglielo togliere è abbandonare la mia posizione e prendermi tutta la colpa. Io sono stanca, ogni volta che sono di buonumore mi bastano 20 minuti in sua presenza per perdere sorriso ed energie. Non ce la faccio più a iniziare discussioni che tanto non portano a nulla, non ho più voglia di giustificarlo. Non ho più voglia di sentirmi insicura su tutto perché ho paura della sua reazione spropositata (es mi ha detto di tutto perché ho messo nel modo sbagliato un coltello nel lavandino ). Ma non so come farglielo capire. Non so cosa fare.