Come se ne esce vivi da tradimenti e matrimonio in crisi?

Inviata da farfaby · 18 apr 2024 Terapia di coppia

Tutto inizia 6 anni fa, con i 40 anni in arrivo, un figlio di 4 anni, famiglie lontane e rapporto con mio marito quasi totalizzante tanto da farmi dimenticare di essere una donna e totalmente assorta ad essere moglie e mamma.
Fa capolino lui, fugace amore estivo straniero, che dopo 20 anni ritorna prepotente nella mia vita: messaggi, chiamate, sesso telefonico, dopo mesi di completo assorbimento mentale, prendo un aereo, lo raggiungo, per passare 2 giorni con lui. Sull’aereo di ritorno decido di troncare tutto e tornare alla mia normalità.
Ma nel frattempo riscopro passioni, il mio corpo e un coinvolgimento sociale che avevo accantonato con la maternità. Mio marito, diventando papà e cambiando lavoro, taglia qualunque legame con gli amici, travolto anche da una difficile situazione familiare che ricade interamente su di lui, e che lui evita di affrontare, ma che economicamente e temporalmente coinvolge anche me. Il nostro rapporto è diventato monotono, io cerco serate fuori, viaggi, momenti da soli, ma lui nulla: solo lavoro, figlio, divano. Non ha mai voluto conoscere le persone che frequento, non ha voluto mai essere coinvolto in nessuna delle mie passioni, mai un aperitivo fatto da soli (forse 1 in 6 anni da genitori).
Poi passo un anno orribile per cui a causa di alcune medicine, ingrasso, ciclo sballato, non sento più il mio corpo appartenermi. Un anno e mezzo passato a cercare di riprendermi la mia vita coniugale, ma mio marito cerca la moglie che sta a casa, non la persona che sono sempre stata fatta di tantissime passioni, impegni e amici.

Credo che il modo di fare di mio marito (esce solo in coppia con gli altri genitori di amichetti di mio figlio, occasioni organizzate puntualmente da me), questo suo isolarsi dal mondo possa impedire anche a mio figlio di avere un esempio per il suo futuro sociale.
Io gli ho chiesto e ho provato anche ad organizzare uscite da soli, ma lui non risponde neppure se gli chiedo la disponibilità.
Piano piano mi riprendo, dimagrisco, ricomincio le mie attività

Poi accade, per la terza volta, sbandata per un funzionario, che viene saltuariamente in ufficio, molto più grande (circa 20 anni in più). Farfallone, brillante, festaiolo, ma anche insicuro. Due settimane in cui io mi sento su di giri, con un avvicinamento dolce e inaspettato, cuore a mille, e poi lui che si allontana, in ufficio mi evita, in chat litighiamo, non ci comprendiamo.
Poi torna, usciamo insieme, inebriati dalla passione (solo baci e qualcosa in più). Lui mi dice che mi ama. Poi scompare di nuovo. Riappare ogni volta che torna saltuariamente in ufficio: messaggi e uscite, mai sesso. Non capisco se è paura o se non gli piaccio per davvero. Nel frattempo arrivano tanti uomini che mi corteggiano, anche quelli passati, ma io mi sento il topo che cerca il gatto: il funzionario con cui in questi pochi mesi va ancora avanti, tra molti bassi e pochi alti, ma con la data di scadenza certa perché verrà trasferito definitivamente. Intanto questo rapporto altalenante mi mette ancora più in crisi con mio marito.
E intanto ho solo insofferenza verso la mia vita coniugale, cosa che in 2 anni più volte ho rimproverato anche a mio marito, che non ha mai proferito parola, non ha mai risposto, detto ragioni. Tra compleanni miei dimenticati, nessun segno di affetto, un bacio o un’uscita insieme (mie richieste e da lui disilluse). Io mi rifugio nel lavoro che mi porta spesso ad eventi mondani, nelle amicizie, nel rapporto con mio figlio. Lui chiuso in casa, tra i suoi problemi di famiglia e nostro figlio. Viviamo in una calma apparente.
Gli ho detto che sono in crisi, la sua reazione è di cercarmi fisicamente, ma è l' ultima cosa che ora vorrei.

Ho paura a parlare di divorzio, anche perché in una grande città l’essere soli diventa un problema, soprattutto per l’indipendenza economica. Pur avendo due buoni stipendi, tra mutuo, un possibile affitto e situazione della famiglia di origine di lui, non so come potremmo cavarcela.

Io credo che non mi lasci, solo perché non avrebbe alternative, io non lo lascio per paura del giudizio altrui e per mio figlio.

Ma si può continuare a tradire, senza più sensi di colpa, ormai, fino alla pace dei sensi? Come se ne esce vivi?

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