come posso capire se ho una malattia psicosomatica?

buonasera, sono un uomo di 37 anni, da 5 soffro di continui disturbi genito-urinari sulle cui cause a tutt'oggi non ho cavato un ragno dal buco; qualche volta a livello clinico si è evidenziata infiammazione della prostata, mentre altri mi hanno trovato un ipertono cronico della muscolatura pelvica (inutile dire che medici di diverse "scuole" si contraddicono l'un l'altro). in ogni caso, tra fasi acute o croniche convivo da allora con il c.d. "dolore pelvico cronico".
Ho anche provato ai primi tempi a rivolgermi a uno psicologo ma non mi ci sono trovato bene, ma ho comunque iniziato un mio percorso di forza interiore per impedire al dolore di togliermi del tutto i miei anni più belli...
Ora, se scrivo qui è perchè, a fronte dell'assenza di evidenti cause organiche, l'unica cosa che posso notare sono le correlazioni tra i miei stati psichici e l'evolversi dei sintomi:
All'esordio (a mio avviso comunque dovuto a cause meccaniche) mi trovavo nel forte stress della separazione da precedente compagna, verso cui mi sentivo molto in colpa; i primi mesi ho sofferto fortissimi dolori, che uniti alla fissazione sulla capacità sessuale mi hanno provocato anche disfunzione erettile; i mesi passarono, e il vedere aggiunta a un dolore senza causa la parola "cronico", per sempre, capirete che cosa possa far provare; la mia personalità è molto cambiata, sono diventato più solitario e invidioso di chi poteva fare quello che prima piaceva a me, ho evitato o rovinato tanti momenti, mi è venuto il dubbio che la mia relazione con la mia attuale compagna sia in parte basata sulla paura di restare solo. Un piccolo paradosso è che per lavoro io faccio ridere la gente, e da quando mi porto appresso questo dolore ci riesco meglio che mai...
A un certo punto, durante la pandemia, ho deciso di mandare a quel paese tutti i consigli medici e cominciare a praticare gli sport che mi erano stati vietati come correre 15 km al giorno o fare palestra ecc.
Allora sono stato meglio, ho comiciato a pensare di voler essere un "samurai", cioè di non farmi influenzare dal sintomo, dal pensiero di un futuro da malato, applicando la mia energia al fare; nel frattempo ho anche preso una laurea triennale col massimo dei voti; tutto questo non vuol dire che i dolori mi siano cessati del tutto, semplicemente non gli davo importanza, e anche la vita sessuale è migliorata, ma non saprei dire se è tornata normale perchè non me lo ricordo più com'era il "normale"...
Rimane il fatto che alcuni sintomi resuidi mi sembravano collegati alla psiche: ad esempio se guardo un film e c'è una scena che spaventa all'improvviso, oppure guidando percepisco il pericolo di un incidente, sento distintamente uno spasmo nella zona bersaglio, il perineo.
Per concludere, ora che vi scrivo sono in una nuova fase acuta, torno dall'urologo che mi ha diagnosticato prostata infiammata e ostruzione vie urinarie; guarda caso negli ultimi mesi non ho avuto tempo per fare sport, e mi sento in colpa con la mia compagna perchè ho avuto un'infatuazione per una ragazza con cui c'e stato un mezzo bacio che non ho confessato;
Ciò che vorrei è capire se è la mia mente che sta causando dei sintomi la cui causa organica originaria è bella che sparita da tempo;
capisco che non potrete darmi una risposta sicura qui, ma magari potrete dirmi se è plausibile la mia ipotesi e quale figura professionale se ne occupa, magari accennarmi a cosa potrebbe volermi dire la mente tramite il corpo.
Chiedo scusa se ho scritto molto, ringrazio chi mi risponderà e vi rivolgo i miei più cordiali saluti.