Come gestire il cibo

Inviata da Chi Busatto · 19 gen 2023 Disturbi Alimentari

Buongiorno, sono una donna di 41 anni e mi ritrovo ad ingrassare a vista d'occhio negli ultimi anni. Oramai tutte le occasioni sociali sono aperitivi pranzi e cene.mangiare mi piace proprio.Quando mi annoio mangio, mi sento in colpa ma non resisto, sento proprio tanta fame, sempre . Da quando ho smesso di fumare 8 anni fa ho sostituito il fumo con il cibo e non riesco a smettere in nessun modo...come posso fare? Grazie

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Miglior risposta 22 GEN 2023

Buonasera, innanzitutto grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza.
Dalle sue parole ho la sensazione che lei sia alla ricerca di qualcosa (prima il fumo, poi il cibo) che vada a colmare un vuoto, fatto di emozioni come la noia. La sua difficoltà a "sfamarsi" e, soprattutto, a "saziarsi" potrebbe essere correlata al fatto che sta utilizzando qualcosa, il cibo, che non parla la stessa lingua del suo vuoto emotivo. E' come se stesse cercando di inserire un triangolo, in un buco a forma di cerchio.
La invito a cercare un supporto psicologico per entrare in contatto con le emozioni che fugge e scoprire che a parlare la loro lingua, è proprio lei.
Un abbraccio,
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Dott.ssa Annalisa Magnaneschi Psicologo a Roma

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31 MAG 2023

Gentile,

Comprendo le sue preoccupazioni e la difficoltà che sta vivendo. Il cibo ha un ruolo importante nella nostra vita, non solo per la nutrizione, ma anche come parte delle nostre interazioni sociali e come fonte di comfort. Tuttavia, quando il cibo diventa una fonte di stress o di colpa, può essere utile cercare strategie per gestire questi sentimenti.

Potrebbe essere utile consultare un nutrizionista o un dietologo, che può aiutarla a creare un piano alimentare equilibrato e sostenibile, che tenga conto delle sue preferenze e del suo stile di vita. Un professionista può anche aiutarla a comprendere meglio i segnali di fame e di sazietà del suo corpo, e a trovare modi sani per gestire lo stress o la noia senza ricorrere al cibo.

Inoltre, potrebbe essere utile esplorare altre attività che le danno piacere e che possono aiutarla a gestire lo stress o la noia. Questo potrebbe includere attività come la lettura, l'arte, lo sport, la meditazione o qualsiasi altra cosa che le piace fare.

Ricordi, non è sola in questo percorso. Ci sono molte risorse e professionisti disponibili per aiutarla. Non esiti a cercare il supporto di cui ha bisogno.

Con tutto il mio sostegno,

Piccioni Matteo

Dr. Matteo Piccioni Psicologo a Torino

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5 FEB 2023

vada da un nutrizionista e potrebbe esserle utile un piccolo percorso di psicoterapia breve...

Dr. Michele Scala Psicologo a Padova

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vada da un nutrizionista e potrebbe esserle utile un piccolo percorso di psicoterapia breve

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23 GEN 2023

Gentile utente,
come forse lei stessa ha compreso, il cibo rappresenta un modo semplice e a portata di mano per colmare momenti di noia e di vuoto emotivo.
Un percorso di psicoterapia può esserle utile per acquisire competenze emozionali e gestire diversamente, con maggiore consapevolezza e nuove risorse questa carenza.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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22 GEN 2023

Sicuramente sulla pagina ci saranno dei colleghi specializzati in disturbi alimentari

Tiziana Viol Psicologo a Vittorio Veneto

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22 GEN 2023

Cara Chi,

il suo è un problema di dipendenza da cibo. Esistono dei validi gruppi di auto-aiuto per mangiatori compulsivi.
Le consiglio di contattarne uno e di fare una prova. Secondo me sono altrettanto validi di un buon lavoro psicoterapeutico.
Mi faccia gentilmente sapere se si trova bene.
Colgo l'occasione per augurarle un buon 2023.
Dott.Gabriele Lenti
Psicoterapeuta Genova

Dott. Gabriele Lenti Psicologo a Genova

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22 GEN 2023

Salve, premesso che dopo i 40 anni vi é sicuramente un cambiamento nel metabolismo che porta ad acquisire peso più facilmente, d'altra parte per sua stessa ammissione utilizza molto il cibo nei momenti di noia. Quindi il cibo nella sua situazione svolge la funzione di qualcosa che riempie, non solo lo stomaco, ma anche forse una sensazione di mancanza. La sensazione di fame infatti assomiglia molto ad altre sensazioni di mancanza che si attivano su aspetti emotivi...si mangia ad esempio anche di fronte a stati d'ansia, avendo la sensazione fisica attraverso il cibo di riuscire a riempire. Ma é una sensazione solo apparente. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista e darsi la possibilità di ascoltare quei segnali privo piuttosto che provare a "riempirli".
Un caro saluto

Dott.ssa Giulia Meneghetti Psicologo a Roma

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20 GEN 2023

Buonasera,
Potrebbe iniziare a comprendere il significato e io bisogno che soddisfa per lei il cibo. È un modo per sentirsi, nella carne, o al contrario di “anestetizzare” il proprio sentire introducendo cibo? D’altra parte però per il cibo, dal suo racconto, pare un momento per incontrare l’altro, piacevole.
Lavorerei quindi su di se, per conoscersi meglio, per capire quando inizia a mangiare senza sosta, cosa è accaduto poco prima… è complesso cara, ma se si fa aiutare può diventare più semplice
Resto a disposizione
Un abbraccio

Dott.ssa Cecilia Autelli Psicologo a Pavia

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20 GEN 2023

Buonasera signora
Il cibo in eccesso vuole colmare dei problemi psicologici che noi non abbiamo risolto.
Le consiglio di andare da un nutrizionista. E di intraprendere un percorso di psicoterapia.
Dott.ssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Dott.ssa Patrizia Carboni Psicologo a Roma

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20 GEN 2023

Gentilissima Chi Busatto,
ha descritto il cibo sotto più aspetti: come un'occasione sociale, come un "anti-stress" o un "anti-noia" e come un sostituto del piacere della nicotina, ma anche come piacere stesso. Infatti il cibo ha una forte implicazione psicologica e si lega a una sensazione fondamentale: il piacere. E se esiste un sano piacere, esiste anche il suo opposto, quel piacere insaziabile che finisce per assumere le forme dell'eccesso.
L’abbiamo sperimentato tutti, in fondo: abbiamo mangiato troppo o troppo poco quando stavamo male, quando eravamo tristi, o in ansia, o in un periodo difficile, magari ci siamo lanciati su un cibo in particolare, o su tutti senza scelta, senza decidere, senza neanche vedere cosa mettevamo in bocca o ancora abbiamo trasformato il mangiare in un’azione meccanica, spoglia di qualunque colore, odore, sapore, niente più che un rifornimento di carburante.
Il rapporto con il cibo invece deve evocare sensazioni, emozioni, magari sottili, ma sempre presenti e importanti. Sappiamo che ai colori sono associati particolari stati d’animo e così alla musica, alle immagini, alle forme… Lo stesso vale per i cibi, tanto che si parla sempre più di “educare alla scoperta dei sapori”. Ma non solo di quelli. Dobbiamo diventare capaci di curare il contesto, di far sì che il cibo venga consumato in un ambiente giusto, con l’atmosfera giusta.
Per migliorare il proprio rapporto col cibo è necessario dare la giusta sfumatura al concetto di "cibo". Faccia in modo che che il piacere diventi una gradevole esperienza quotidiana, integrandolo consapevolmente nella sua vita, in momenti e spazi addetti. E' bene restituire al cibo quel significato di piacere salutare, che riempie senza appesantire e non di cibo come mezzo per colmare o sostituire mancanze fino a farne indigestione.
Potrebbe eventualmente esplorare questo aspetto con il supporto di un professionista.
Spero di esserle stata utile e resto a disposizione per un'eventuale consulenza psicologica.
Saluti.
Dott.ssa Deborah De Luca

Dott.ssa Deborah De Luca Psicologo a Monterotondo

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20 GEN 2023

Buongiorno gentilissima Chi, grazie per la condivisione. Capisco la situazione che descrive, e non è sempre facile tenere sotto controllo l'aspetto del cibo e del peso. Credo che intraprendere un percorso di terapia la possa aiutare ad esplorare e comprendere a fondo quelle che sono le motivazioni sottostanti la sua difficoltà nella gestione della alimentazione.
Resto a disposizione!
AV

Dott.ssa Antea Viganò Psicologo a Pessano con Bornago

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20 GEN 2023

Buongiorno,
molte volte il cibo sostituisce qualcosa che ci manca, un "vuoto" che tendiamo a colmare con quest'ultimo. un'esperienza terapeutica permette di autoregolare il proprio organismo evitando gli eccessi.
Per altro mi contatti
Cordialmente
Dott Giuseppe D'Amico

Dott Giuseppe D'Amico Psicologo a Palermo

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20 GEN 2023

Buongiorno ,
da quello che scrive qui Lei quando si annoia mangia , e poi si sente in colpa.
Prima c'era il fumo e ora trova il cibo al posto delle sigarette .
E' possibile riuscire ad affrontare la noia e i nostri momenti di vuoto, e possiamo migliorare tutte quelle situazioni in cui sentiamo che ci manca qualcosa e lo vorremmo subito.
Grazie al supporto di una persona esperta possiamo gestire meglio queste sensazioni.
Può trovare il supporto psicologico anche qui , sia on line che dal vivo.

Dott. Aldo Tandurella Psicologo a Torino

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20 GEN 2023

Buongiorno.
Il fumo prima e il cibo poi sembrano rispondere ad un bisogno molto profondo, inconscio, che trova soddisfacimento in un'attività che la gratifica, attivando il circuito della ricompensa. Si può affrontare attraverso un percorso psicologico, per conoscere i suoi meccanismi interni che la portano a mangiare e per dissotterrare le emozioni soffocate nel cibo, in primis Sembrerebbe la difficoltà di tollerare momenti vuoti, di noia.
Le auguro di affrontare quanto prima e al meglio questa difficoltà.
Resto a disposizione
Un caro saluto
Dottoressa Simona D'Urso

Dott.ssa Simona D'Urso Psicologo a Torino

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20 GEN 2023

Cara, può partire dal capire cosa rappresenta per lei il cibo cosi da arrivare ad avere un rapporto più sano con lui, privo di sensi di colpa. Un percorso psicologico può esserle di supporto in questo.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, dott.ssa Sara Manzoni.

Dott.ssa Sara Manzoni Psicologo a Treviglio

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