Come fare?

Inviata da bubble · 23 gen 2020 Terapia di coppia

Anni fa, quando ero ancora minorenne ho incontrato una persona e da lì, fin da subito, c'è stato qualcosa di particolare tra noi. L'ostacolo era innanzitutto la differenza di età (12 anni) e, non da meno, il fatto che lui avesse alle spalle una figlia e disillusioni varie in amore, che lo spingevano a ripetermi che ogni volta che si avvicinava ad una donna, la distruggeva. Non che io sia meglio: la felicità mi ha sempre spaventata. Tra noi ci sono stati baci, abbiamo anche dormito insieme e mi ha sempre portato rispetto, se avevo bisogno di una mano lui c'era, ci capivamo subito. Tuttavia, lui intraprendeva storielle con altre, mentre io me ne sono sempre stata al posto mio, consapevole dei problemi già accennati in precedenza e facevo la mia vita. Non ci siamo mai persi di vista in questi anni. Sono convinta di averlo "abituato" piano, piano alla mia presenza, al punto che non ha paura di me e lo sento. Da tre anni a questa parte la situazione si è evoluta. Questo perché lui è stato con una per un anno e poi è finita con il tradimento da parte di lei, io invece ho una relazione con uno proprio da tre anni. Ci ho anche convissuto con questo ragazzo, poi ci sono state delle problematiche e me ne sono tornata a casa mia. Tutte cose di cui comunque ho discusso con lui, che però non so se possano passare o meno. Mi spiego: è sempre molto geloso, a volte possessivo. Vivevo con lui da due anni e nonostante le mie richieste esplicite, non ho mai avuto le chiavi di casa. Ci soffrivo parecchio, perché mi sentivo in gabbia. All'università ci andiamo insieme. Gli amici li abbiamo in comune. Le cose le facciamo insieme. Io mi sentivo "stretta". Al punto che ho chiesto, durante questi tre anni, almeno due volte una pausa, perché non mi sentivo felice. Poi ha avuto diversi attacchi forti: ha rotto due telefoni buttandoli dalla finestra, preso a calci cose, minacciato di prendere la macchina e andare contro un palo, si è preso anche a pugni in testa. Ho sempre avuto paura e lo ammetto, che questa sua rabbia potesse sfociare su di me. Parlandone con lui e spiegandogli le cose che non mi piacciono, mi ha sempre detto che sarebbe cambiato. Questi attacchi non ci sono più stati, è vero, ma io sono sempre sul chi va là, perché sono convinta che se si tratta di una questione caratteriale, poco vuol dire "cambierò", perché prima o poi ti comporterai di nuovo così. Io posso provare ad essere meno testarda, ma poi di mio lo sono. Ciò nonostante, io l'altra persona, nascondendola al mio fidanzato, ho continuato a vederla, sempre non facendoci assolutamente nulla. Solo che sento sempre qualcosa tra me e lui, ogni volta come se fosse la prima, come una fiamma che se non brucia non si spegne e da un po' di tempo a questa parte mi ha fatto capire che con me ci starebbe, dicendomi che se ho una relazione che non mi soddisfa non dovrei continuarla, che insomma prova qualcosa per me. Io sono combattuta. Perché ho aspettato davvero tanto che succedesse questa cosa ed è chiaro che se fosse successo tempo prima, io probabilmente con l'altra persona non mi ci sarei messa. Ho paura che potrebbe essere solo un fuoco di paglia. Inoltre lui ha 36 anni e io ne ho 24 e sto cercando di costruire una vita che lui si è già costruito e per quanto mi senta di conoscerlo un po', a volte la nostra differenza di caratteri mi spaventa, nonostante dai nostri discorsi non siano mai emerse cose così tanto differenti. Dall'altra parte ho una relazione abbastanza consolidata. Abbiamo obiettivi comuni, modi di vedere alcuni valori simili. Certo, non so se questi alti e bassi continui tra di noi siano il segno di qualcosa che non va oppure una cosa normale. La mia paura è che, una volta tornata a casa mia, la nostra relazione non abbia fatto alcuno step per progredire, ma anzi, il contrario. Perché ad oggi non so se tornando a vivere con lui i nostri problemi sarebbero sempre gli stessi. Non so se alla fine mi trasmetta più sicurezza lui. Io sono sempre stata una che sapeva cosa volere, dove arrivare. Ad oggi, lavorativamente parlando lo so, ma sentimentalmente no. Sento il cuore diviso in due e non ho idea di come fare a capire cosa volere davvero. Vorrei solo fare una scelta giusta, senza far soffrire troppo nessuno, in primis me. Ringrazio per eventuali delucidazioni in merito.

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