casa di lavoro part time

Gentile Alessandro, l'idea di allontanarsi dalla propria famiglia e dalla propria abitazione è naturalmente seguita da molte emozioni differenti, spesso contrastanti tra loro, soprattutto se si tratta di spostamenti importanti come il suo. L'emozione di iniziare un'avventura nuova in un luogo da scoprire può essere contrastata dalla forte nostalgia di dover lasciare il proprio luogo di appartenenza, con la conseguente riduzione dei momenti in cui potrà frequentare i suoi cari. Il consiglio che le do è anche il più gettonato se vogliamo, ovvero si concentri sul lavoro, si faccia "distrarre" dalle nuove esperienze, tenendosi saldo alla motivazione che le ha fatto scegliere di intraprendere questo viaggio. Questo potrà aiutarla molto durante i primi tempi.
Dall'altra parte, nei momenti in cui non sta lavorando, può inizialmente pensare a come rendere suo il nuovo luogo in cui abiterà, in modo da portare con sé il senso di casa: qualche piantina, delle fotografie, libri, cuscini... quello che più le piace. Potrebbe provare a focalizzarsi sul fatto che conoscerà sicuramente nuove persone, con cui potrebbe instaurare delle sane amicizie, creandosi così una nuova cerchia di amicizie, organizzando anche dei momenti settimanali o giornalieri in cui sentire chi più ha bisogno.
Non è sicuramente facile gestire tutto questo.
Si dedichi sempre qualche minuto al giorno per ascoltarsi, per capire come sta andando, in modo da non crearsi abitudini che soffochino il suo malessere, ma strumenti che possano aiutarla a gestirlo e superarlo in maniera sana e funzionale.
Le auguro il meglio per la sua esperienza e se avesse bisogno di aiuto in questo suo viaggio rimango disponibile.
Dott.ssa Chiara Morandi

Caro Alessandro, grazie per aver condiviso con noi il tuoi timori.
E' comprensibile che il pensiero di allontanarti così tanto da casa (intesa come contesto di vita, quindi famiglia, amici, abitudini) possa generare in te questo timore. Spesso quando dobbiamo affrontare un "count-down" la nostra ansia sale inesorabile all'avvicinarsi della scadenza e non è semplice tenerla a bada.
Credo che in generale le situazioni nuove mettano duramente alla prova le persone e che, nel tuo caso, non sarà semplice doversi adattare al nuovo lavoro e a una nuova vita. Tuttavia ciò su cui pontare è proprio la nostra innata capacità di adattamento: concentrati sulle tue risorse, sulla tua motivazione, su ciò che ti fa stare bene e sulle scelte che ti hanno portato a questo punto della tua vita. Non è semplice stare nell'attesa e gestire tante emozioni contrastanti (come la gioia di fare un lavoro che ci piace e la tristezza che ci genera il fatto che questo toglierà del tempo ai nostri affetti), ma è possibile costruire con l'aiuto di un professionista una serie di risorse e strumenti che ti possano aiutare a gestire emotivamente questo grande cambiamento nella tua vita.
Spero di esserti stata di aiuto e rimango a disposizione,
Dott.ssa Annalisa Magnaneschi

Alessandro,
io le consiglierei, per una situazione così, che comprensibilmente pone questioni, cambiamenti, adattamenti, di fare semplicemente una cosa: non PRE-occuparsi! Ovvero, Alessandro, non si occupi PRIMA del tempo dei problemi che potrebbero sorgere, come no. Ivi comprese le sue ansie, le sue nostalgie, eccetera. Potrebbe trovarsi male 1000 km da casa? Forse sì ma, prima, proviamo a vedere come va. Io sono abbastanza certo che buona parte delle sue PRE-occupazioni non avranno un riscontro reale. Poi, certo, certi altri problemi potrebbero manifestarsi. Ma, per quelli, appunto, vedremo cosa fare, DOPO, non PRIMA, in modo di non darla vinta ad una spinta di evitamento, a una fuga fobica, alla tentazione di non lasciare una zona di comfort. La sua famiglia starà bene. Lei starà bene. Quando vi ritroverete ogni 21 giorni starete bene. Problemi? Forse ma affrontiamoli quando ci sono, e non evitiamoli prima che si manifestino!

Spero di averle dato qualche dritta utile.
Se volesse un miglior supporto, mi rendo disponibile e sa dove trovarmi.
In bocca al lupo per tutto
dott. Alessandro Pedrazzi

Gentile Alessandro,
Sarebbe interessante ed utile esplorare cosa provoca in lei questa grande preoccupazione.
Potrebbe affrontare la questione con il supporto di un professionista per trovare insieme delle strategie utili per fronteggiare questa situazione in tempi brevi prima della sua partenza.
Spero di esserle stata utile e resto a sua completa disposizione per un'eventuale consulenza psicologica, anche online.
Un saluto.
Dott.ssa Deborah De Luca

Gentile Alessandro, ha fatto una scelta importante, l’entità della distanza la descrive bene. D’altronde, se lei ha scelto questo, e nel momento in cui ha scelto, evidentemente qualcosa l’ha spinta a farlo, che si tratti di un lavoro o esperienza che desidera fare, di una scelta di autonomia, o altro. Mettere distanza ha una valenza simbolica. L’ansia e la nostalgia, la paura di mettere questa distanza, le creano in effetti disagio ancor prima di intraprendere il viaggio. Occorrerebbe pensare a ciò che l’ha spinta e la spinge, a dove lei voglia stare, come. Da cosa voglia partire o verso cosa voglia andare. Sono tutte questioni importanti che si aprono. Se ne avrà voglia, potrà scegliere di parlarne con qualcuno, così da poter affrontare questo cambiamento con serenità e energie.
Cordialità,
Dott. Michela Gorini

Buongiorno Alessandro. Gli aspetti di ambivalenza e di ansia correlati ad un cambiamento così importante, anche se frutto di una scelta, sono naturali. La risorsa più importante è proprio la sua la personale scelta in questo cambio di direzione. Le posso suggerire delle tecniche di rilassamento e la visualizzazione dei suoi obiettivi per far fronte, nell'immediato, all'ansia per la partenza; anche 'programmare' delle videochiamate possono esserle d'aiuto. Nel caso sentisse invece una profonda angoscia di separazione dalla sua famiglia, dei colloqui psicologici potrebbero aiutarla a comprenderne i motivi e trovare le sue risorse per rispondervi. Un caro saluto e a disposizione anche on line. Maria dr. Zaupa

Buongiorno,
quello di cui scrive mi pare abbia un aspetto ambivalente: da un lato un alone di colpa, dall'altro una paura del distacco da essa conseguente. Tali vissuti di insicurezza è possibile che derivino in parte dal suo passato familiare/sociale o, ad esempio, dalle emozioni e dalle dinamiche che vive la sua famiglia in merito al suo ritorno/partenza.
Le consiglierei di esplorare questi vissuti in uno spazio sicuro (dal vivo / online) tale da non esserne sopraffatti, ed anzi, rispondervi in maniera proficua e costruttiva.

Caro Alessandro,

Grazie per aver condiviso la sua situazione. Comprendo perfettamente il suo stato d'animo, e le assicuro che è del tutto normale provare ansia e nostalgia di casa quando si affronta un grande cambiamento come quello di trasferirsi lontano per lavoro. La paura del nuovo e dell'ignoto può essere travolgente, ma è anche un'opportunità per crescere e scoprire nuove parti di sé. Le suggerisco di cercare di concentrarsi sulle opportunità che questa esperienza potrebbe offrirle, piuttosto che sulle difficoltà. Potrebbe anche essere utile parlare con un professionista che possa aiutarla a gestire l'ansia e la paura. Grazie ancora per aver condiviso con me, e le auguro tutto il meglio per questa nuova avventura.

Gentilissimo Alessandro, grazie per la condivisione innanzitutto! capisco la situazione che descrivi, e comprendo la tua sensazione di ansia ed instabilità che spesso proviamo nei confronti dell'ignoto, delle cose che ancora non conosciamo. Credo che quello che potrebbe aiutarti in questo cambiamento è l'intraprendere dei colloqui di terapia, in modo da elaborare con uno specialista quello che senti, che è assolutamente comprensibile!
Resto a disposizione,
AV