Bambino molto sensibile

Salve Vittoria, comprendo il senso di confusione che si può vivere in questi momenti. Dalle sue parole si deduce che lei sia molto presente nella vita di suo figlio e questo è molto bello. Come spesso dico ai genitori ciò a cui è necessario stare attenti è l'altra faccia della medaglia. Mi spiego meglio: se ci fosse modo indagherei con lei se il suo bambino sia stato da sempre timoroso nell'esplorare il mondo allontanandosi da lei, che lui vive come la sua base sicura. Dico ciò perchè più questa manifestazione l'ha potuta osservare fin dai primi mesi o i primi anni del bambino e più potremo dedurre che sia un suo aspetto temperamentale, quindi una sua attitudine che fa parte delle differenze con cui nasciamo e che ci rendono unici.
Parallelamente dovremmo approfondire se invece le difficoltà che il bambino mostra nell'affrontare le piccole, grandi, sfide delle sue giornate in sua assenza, siano dovute a cause ambientali, cioè a pattern comportamentali che ha appreso in modo indiretto, osservandole nei gesti delle persone che occupano un posto di rilievo nella sua vita.
Spesso questi due aspetti convivono insieme, anche perchè di frequente capita che il primo porti al secondo, che rinforza il primo e via dicendo.
E' probabile che il suo bambino abbia costruito un senso di stabilità e sicurezza personale dipendente dalla prossimità con lei. Questo è in parte fisiologico per i bambini piccoli, ma sicuramente va supportato nella costruzione di un proprio senso di sicurezza e fiducia in se stesso, tale da farlo sentire in grado di affrontare un allenamento in piscina con lei al di là del vetro, per esempio.
Per procedere lungo questa strada, le consiglio di attuare piccoli cambiamenti graduali che la portino ad allontanarsi sempre più spesso da momenti, situazioni o attività, in cui suo figlio possa sperimentarsi, a poco a poco, sempre più autonomo. La gradualità deve riferirsi non soltanto al lasso temporale che il bambino riesce a sostenere in sua assenza, ma soprattutto si riferisce agli ambienti in cui calare questo lavoro: inizi a farlo in un ambiente in cui il bambino si sente protetto e tranquillo.
Sarà in queste esperienze di autonomia che si potrà costruire un saldo senso di autoefficacia.
Successivamente ristabilisca un contatto, vicinanza fisica ed emotiva, per rinforzare nel suo bambino la piacevolezza dell'esperienza vissuta.
Spero di esserle stata d'aiuto, e le auguro una buona giornata

Dott.ssa Eleonora Zamperini