Vivo questa relazione da più di un anno con l’uomo che è stato il mio primo amore.
Dopo 20 anni ci rivediamo e riscopriamo.
Fatico a capire le sue intenzioni.
Mi dice che non vuole legarsi un giorno il giorno dopo che vuole un figlio con me, poi vuol stare solo. Alterna giorni in cui è freddissimo non dice una parole altri passiamo ora a parlare di ogni cosa. Un giorno mi ha persino detto che a volte mi ama., ma parla spesso di altre donne con cui ha avuto relazioni pur sapendo che mi infastidisce. È ormai da qualche settimana che mi dice che cambierà città. Gli ho chiesto se questo trasferimento non fosse una fuga. Ma come sempre accade quando esprimo ciò che percepisco si indispone.
Cerco di essere paziente e stargli vicino cercando di trasmettergli tutto l’amore che provo per lui, amore che non ha ricevuto dalla sua famiglia.
Sono davvero in difficoltà sono confusa..
Questo insistere sul trasferimento o su partenze per viaggi o parlarmi sempre di altre donne possono essere strategie di allontanamento?
Come mi devo comportare?
Risposta inviata
A breve convalideremo la tua risposta e la pubblicheremo
C’è stato un errore
Per favore, provaci di nuovo più tardi.
Prenota subito un appuntamento online a 44€
Ricevi assistenza psicologica in meno di 72 ore con professionisti iscritti all’ordine e scegliendo l'orario più adatto alle tue esigenze.
Miglior risposta
21 OTT 2022
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Andrea, grazie innanzitutto per aver condiviso qui un pezzetto della vostra storia.
Sembra che nella sua domanda sia implicito un , come mi devo comportare affinché l'altro viva con me la relazione stabilmente. Mi sembra inoltre di poter intuire che il sui compagno faccia fatica con le emozioni e con la vicinanza affettiva, tuttavia questo concerne lui e la sua storia.
La reale domanda da cui partire è, a lei sta bene questa situazione? Non possiamo realmente cambiare gli altri, quello che può fare è chiedere aiuto per sé, per riflettere su cosa la tiene agganciata ad una relazione "elastico" ed eventualmente proporre a lui di farsi aiutare, consapevole che ciascuno si cura come riesce e come può.
Mi rendo disponibile ad ascoltarvi, un caro saluto dottoressa Marta Lanfranco
21 OTT 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno,
Dal suo racconto emerge un focus sul suo compagno, ma sa purtroppo non possiamo giustificare in toto i suoi comportamenti alla luce del suo attaccamento e del suo rapporto con la famiglia. E soprattutto, non possiamo cambiarlo o imporgli di volere le nostre stesse cose.
Concorda?
Al di là di questo, ci sono però ambiti di manovra che competono a lei, che può decidere lei. Cosa le rende confusa? Cosa la tiene legata a questa relazione? È un assetto relazionale che le sta comodo?
Resto a disposizione
Cordialmente
21 OTT 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile, il suo compagno non sembra tenerla presente nei suoi piani. Qualunque sia il motivo deve decidere se questa cosa le va bene o no, con la consapevolezza che non potrà fare niente per aiutare l'altra persona ad affrontare le sue difficoltà e a cambiare. Potrebbe provare a convincerlo a farsi aiutare da un terapeuta, questa sarebbe anche una dimostrazione che tiene al rapporto. Non può compensare alla mancanze che ha avuto, è lui che deve risolvere questa posizione, altrimenti quello che farà lei non sarà mai abbastanza.
21 OTT 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Buongiorno Andrea innanzitutto grazie per la tua condivisione. La situazione che descrivi sembra essere davvero faticosa ore te, soprattutto per il tuo benessere psichico. Parlare con uno specialista, con un terapeuta, potrebbe aiutare ad esplorare ed elaborare a fondo quelle che sono le motivazioni sottostanti al tuo malessere e difficoltà relazionali.
Resto a disposizione!
AV
21 OTT 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Salve Andrea mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
