Ansia e genitori
Buonasera! Sono Francesca, ho 21 anni ed ho un problema con i miei genitori. Non sono figlia unica, anche se praticamente sono cresciuta sola, ho un fratello molto più grande, e con cui non ho un rapporto molto stretto, forse proprio a causa della molta differenza di età. io i miei genitori li amo, per me sono tutto, sto sempre in guardia per difenderli e non farli preoccupare di niente, non comportandomi come i miei coetanei “fregandomene” di loro e delle loro opinioni, perché sento che in qualche modo il mio tempo con loro rispetto a quello di altri potrebbe essere più limitato e voglio godermelo il più possibile, dato che ormai non sono giovanissimi. Mi preoccupo di quello che pensano, di come stanno, cercando di rimanere sempre “docile” e assecondare le loro richieste quanto più possibile.. ho scelto addirittura l’università (che per me era una scelta importantissima) in base a loro. Mia mamma è sempre stata la classica mamma sempre presente che non mancava mai di venirmi a prendere a scuola, di essere presente a tutti i ricevimenti, portarmi a danza, e pure a ingozzarmi con il cibo, insomma la classica mamma del sud; e uguale è stato mio padre. Entrambi i miei genitori però vanno e sono sempre andati contro il mio carattere, il mio modo di essere e fare, i miei sogni e desideri e penso anche che si stiano approfittando troppo del mio essere “buona”, o per dirla in dispregiativo “bambocciona”. Io di natura sarei intraprendente, attiva, creativa, non mi faccio mai spaventare dalle cose, e stare ferma anche solo una giornata mi da fastidio, cerco sempre cose nuove da fare o da inventarmi. Puntualmente però, loro mi bloccano, non appena si tratta di qualcosa che va oltre l’uscita di casa per andare all'università o qualche passeggiata serale vicino casa (nonostante mi conoscano benissimo e sappiano bene che non manco mai, qualche volta che riesco a tornare più tardi, in un’ orario compreso tra 1,30 e le 2,30, di avvisare che va tutto bene). Per esempio, non sono potuta mai andare al mare o a fare una passeggiata in un giorno del fine settimana da sola o con le mie amiche perché prendere l’autostrada dopo neanche tre anni di patente secondo loro è pericoloso dato che possono succedere tante cose brutte ( e parte l’elenco delle cose che possono succedere), allora io non ci vado più, un po’ perché mi intimidiscono, mi sale l’ansia, e un po’ perché mi sentirei in colpa a saperli a casa preoccupati per me e non riuscirei neanche a divertirmi; oppure non sono mai andata in discoteca e non ho mai fatto l’alba insieme ai miei amici, e diciamocelo, sono tutte cose che i ragazzi della mia età fanno; ho addirittura dovuto rinunciare a un colloquio di lavoro in una pizzeria vicino alla mia università perché era troppo lontana da casa; non fraintendetemi però, so benissimo che i rischi potrebbero esserci e che dopo solo 3 anni che ho la patente non sono esperta come una persona che guida da 10 o più anni, oppure che uscire alla notte potrebbe aumentare i rischi ancora più del giorno; capisco che da genitori siano preoccupati, è giusto, e me la prenderei anche se fossero completamente disinteressati, io non cerco quei genitori là, ma semplicemente vorrei che come io vado incontro a loro cercando di farli stare il più tranquilli possibile, loro vengano incontro a me e cercando di farmi vivere la mia vita di ventenne. Inoltre come se non bastasse cercano di terrorizzarmi anche facendomi diffidare di tutte le persone di questo mondo sostenendo che tutti gli esseri viventi sono cattivi e pericolosi.
in realtà però, il problema vero non ci starebbe neanche fino a qua, se non fosse che io sto iniziando a sentirmi soffocare. Letteralmente. Sin da piccola, quando avevo 8/9 anni vivo con gli attacchi di panico, che nell'ultimo anno e mezzo sono diventati sempre più forti e intensi: prima sento una fitta al petto e penso che da un momento all'altro morirò, poi mi manca l’aria non riesco a respirare e mi sembra in quei momenti di non essere più me.. e come se mi vedessi da fuori, non capisco niente.. ho iniziato a vivere le mie giornate col solo obiettivo di tornare a casa e mettermi o a vedere film sul divano o andare direttamente a dormire, neanche l'università va più benissimo, ho un blocco con lo studio.. non riesco a stare più di 1 ora sui libri che poi mi sento impazzire, anche se a me studiare, qualsiasi cosa sia, mi è sempre piaciuto. Ma io non sono così. Se mi immagino, io non sono come in realtà mi comporto adesso. Non sono neanche così timida come in realtà le persone mi vedono.
Con loro ho provato a parlarne, sanno di questo mio problema, mi hanno anche portato al pronto soccorso una delle prime volte che ho avuto un attacco di panico ma pensano che sia una fase che devo cercare di superarlo così dal niente senza neanche l'aiuto di uno psicologo perché è un problema che ho nella testa e solo io posso farlo andare via.. ho provato più volte a spiegargli, con tutta la calma possibile, che io, ogni tanto, ho bisogno di fare quello che i ragazzi della mia età fanno quotidianamente, che ho bisogno di un po’ di fiducia da parte loro, ma non capiscono.. e pensano che io sia solo una ragazzina che della vita ancora non sa niente e che quando crescerò capirò tante più cose, ma se continuo così non riuscirò mai a crescere. La mia vita non voglio che diventi all'insegna della paura del mondo e di tutti gli abitanti che lo popolano. Non voglio vivere chiusa in casa, ma ho paura che se non imparo adesso, non riuscirò più a farle certe cose.. E non so più cosa fare.. non so a chi rivolgermi anche perché non avendo neanche un lavoro non sono indipendente.. non so dove sbattere la testa e probabilmente tutta questa filippica, forse scritta anche male per le mille emozioni confusionali che sto provando in questo periodo, l’ho scritta per puro sfogo, ma veramente sono al limite e non ce la faccio più, forse avrei solo bisogno di essere indirizzata dalla parte giusta per risolvere tutta questa situazione.. in ogni caso, qualsiasi saranno ( se ci saranno) le risposte, vi ringrazio per aver letto questo mega-messaggio che ho scritto!