Ansia di andare a scuola

Inviata da Carmine · 9 ott 2015 Ansia

Salve,
mio figlio ha 11 anni e frequenta la prima media. Dal primo giorno ha sempre pianto appena entra in classe. Molte volte sono stato costretto ad andare a prenderlo a scuola prima del dovuto. Sono stato da uno psicologo, e come diceva a me, anche a lui ha spiegato che le sua paura è quella di affrontare l'interrogazione orale, temendo di dimenticare la lezione e quindi avere un rimprovero o un brutto voto dall'insegnante. Ho spiegato che se anche così fosse non sarebbe successo niente tanto noi genitori sappiamo quanto vale. Da premettere che alla scuola elementare ha avuto dieci su tutte le materie. È una situazione pesante, sembra un incubo che non finisce mai. Spero che qualcuno mi aiuti. Grazie!

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Miglior risposta 9 OTT 2015

Gentile Carmine,
può provare a tranquillizzare suo figlio spiegandogli che l'interrogazione non è altro che una verifica di quello che ha imparato e che anche alla scuola elementare era così e non vi sono grosse differenze.
Può poi provare a parlare con i professori affinchè riescano a mettere più a suo agio il ragazzo in modo da non temere il momento dell'interrogazione.
Infine può intraprendere una psicoterapia di famiglia in modo da esplorare eventuali situazioni che possano mettere in ansia il ragazzo minandone il senso di autoefficacia e di autostima che già esiste anche a questa età.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeurta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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12 OTT 2015

Gent.le Sig. Carmine,
gli elementi che ci fornisce non sono molti (di suo figlio sappiamo che alle elementari andava molto bene a scuola e che in prima media, improvvisamente, sembra avere paura di ciò che ha sempre affrontato con tranquillità) ma, tra questi, la nostra attenzione è richiamata proprio dall'età (11 anni, momento di cambiamenti fisici e ambientali molto importanti) e dal passaggio da una scuola all'altra.
L'ansia è un affetto che spesso non ha a che vedere con la razionalità e gli aspetti consci e, per questo motivo, spiegare a suo figlio che non c'è nulla di cui aver paura, probabilmente non fa differenza. Chissà che cosa lo spaventa davvero? Forse qualcosa di cui non è consapevole e che va scoperto e indagato.
Una consultazione con uno psicoanalista esperto dell'età evolutiva potrà sicuramente orientarvi e aiutarvi a capire se si tratta di una situazione che può essere sbloccata grazie a un diverso atteggiamento dei famigliari e degli insegnanti oppure è necessario che suo figlio parli personalmente con un collega che lo aiuti a capire e superare le sue paure.
Cordiali saluti
L'équipe del PdT

Porto di Telemaco Psicologo a Bergamo

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12 OTT 2015

Salve Carmine,
nella fase della pubertà, quella che precede l'adolescenza, come ben si sa, avvengono importanti cambiamenti fisiologici e psicologici, tali da determinare uno stato d'ansia che più o meno colpisce tutti, con sensazioni di insicurezza ed instabilità. Tu dici che tuo figlio esce dalle elementari con l'immagine di un alunno molto gratificato dal livello di prestazione raggiunto e con una ottima immagine di sé da mantenere nel nuovo contesto. Qui l'inciampo, di fronte ad una nuova realtà da affrontare e da gestire acquisendo nuove abitudini: rapporto con i diversi insegnanti, socializzazione con i compagni, in un contesto nuovo dove si respira un' atmosfera del tutto diversa da quella sperimentata alle elementari, eccetera. Il sostegno di un/a psicoterapeuta dell'Età Evolutiva, può essere un prezioso catalizzatore in questo passaggio particolarmente delicato, anche nel dare a voi genitori suggerimenti adatti al caso. Se non perdete tempo nel cercare in giro altri consigli, prendendo in mano la situazione, il superamento dell'impasse non dovrebbe richiedere tempi lunghi.
A disposizione per ulteriori comunicazioni.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

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12 OTT 2015

Salve Carmine,
Penso sia importante che il ragazzo sia seguito da uno psicoterapeuta che lo aiuti a superare questa difficoltà insegnandogli tecniche per la gestione del l'ansia quali il training autogeno e altre tecniche di rilassamento e preparandolo ad affrontare le nuove sfide scolastiche.
Cordialmente.
Dott.Antonella Bruschi

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12 OTT 2015

Le conviene una valutazione da uno psicoterapeuta per un sostegno al ragazzo insieme alla famiglia, c'è ansia sociale o di prestazione dalla descrizione e mia interpretazione e va affrontata la paura di misurarsi in questo momento con i pari e le richieste eccessive a sè stesso.

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10 OTT 2015

Salve Carmine,
nella fase della pubertà, quella che precede l'adolescenza, come ben si sa, avvengono importanti cambiamenti fisiologici e psicologici, tali da determinare uno stato d'ansia che più o meno colpisce tutti, con sensazioni di insicurezza ed instabilità. Tu dici che tuo figlio esce dalle elementari con l'immagine di un alunno molto gratificato dal livello di prestazione raggiunto e con una ottima immagine di sé da mantenere nel nuovo contesto. Qui l'inciampo, di fronte ad una nuova realtà da affrontare e da gestire acquisendo nuove abitudini: rapporto con i diversi insegnanti, socializzazione con i compagni, in un contesto nuovo dove si respira un' atmosfera del tutto diversa da quella sperimentata alle elementari, eccetera. Il sostegno di un/a psicoterapeuta dell'Età Evolutiva, può essere un prezioso catalizzatore in questo passaggio particolarmente delicato, anche nel dare a voi genitori suggerimenti adatti al caso. Se non perdete tempo nel cercare in giro altri consigli, prendendo in mano la situazione, il superamento dell'impasse non dovrebbe richiedere tempi lunghi.
A disposizione per ulteriori comunicazioni.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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10 OTT 2015

Buongiorno Carmine
Suo figlio sta manifestando un disagio che può essere ricondotto ai vari cambiamenti (compiti evolutivi) che tutti i ragazzi attraversano nella fase dello sviluppo. Comprensibilmente, lei, come genitore, e' preoccupato e ha fatto la scelta migliore sia nel favorire un percorso psicologico per suo figlio sia rivolgersi a dei professionisti per comprendere e approfondire la situazione. Sarebbe importante conoscere il pregresso scolastico di suo figlio, non tanto dal punto di vista didattico e del profitto, ma come sono state le relazioni all'interno del gruppo dei pari e se ci sono stati episodi che hanno potuto minare la costruzione dell'autostima, tipica di quest'eta'. Se nel passato non si evidenzia nulla di significativo allora e' importante focalizzare l'attenzione sul presente e provare a comprendere cosa può aver generato l'emergere di questo tipo di malessere. Come le accennavo prima suo figlio sta facendo quel importante passaggio dall'età dell'infanzia al mondo adulto e ciò può generare un senso di inadeguatezza e di fragilità che possono manifestasti con stati di paura, sintomi ansiosi, chiusura Etc. Importante e' creare una rete di supporto tra famiglia e scuola. Inoltre, visto che suo figlio sta già seguendo un percorso, provare a collaborare anche con questa figura.
Disponibile per altri consigli
Dott.ssa Raffaella Celi

Raffaella Celi Psicologo a Milano

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9 OTT 2015

Caro Carmine,
suo figlio si conosce come un bambino bravo a scuola e con successi nei compiti intellettivi. Il passaggio in un ambiente nuovo e la pressione sociale che deriva dal fatto di crescere, diventare grandi, assumere nuove responsabilità, può averlo preoccupato di non essere all'altezza.

Non ci scrive quali siano state le indicazioni del collega che ha visto suo figlio. Tuttavia, cercate di facilitare il suo inserimento scolastico, magari invitando compagni a casa per i compiti o una merenda e aiutatelo ad avere risultati soddisfacenti alle prime prove scolastiche.
Potrebbe essere utile anche condividere con lui la vostra esperienza scolastica, raccontare di successi e fallimenti come qualcosa che capita proprio a tutti e dà maggior significato alla vita.


Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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9 OTT 2015

Caro Carmine,
le paure di suo figlio stanno diventando difficili da gestire. Se nella scuola che frequenta c'è un servizio di psicologia scolastica, si rivolga subito al professionista incaricato. Dire che cosa è meglio fare è molto difficile perchè bisognerebbe osservare qual è il clima all'interno della classe, com'è la relazione di suo figlio con i compagni e con gli insegnanti. Ha potuto notare se il bambino piange soprattutto per la presenza di un insegnante in particolare? ha provato a parlarne con gli insegnanti? sono in primis loro che dovrebbero mettere a proprio agio suo figlio e a non creare situazioni di tensione o disagio all'interno della classe.
Cari saluti
Dott.ssa Carla Francesca Carcione

Dott.ssa Carla Francesca Carcione Psicologo a Capo d'Orlando

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