Amore per una donna separata
Buongiorno,
da alcuni mesi vivo una relazione tormentosa con una donna separata. Ha tre figli e la fine del suo decennale matrimonio è stata traumatica, secondo le sue stesse parole. Preciso che, trattandosi di mesi (la relazione è nata la scorsa primavera), e di una situazione familiare complicata, la sua, non sono mai entrato in contatto coi figli, per cautela da parte di entrambi. Se può servire come indizio di alcunché, aggiungo anche che finora ha rifiutato di conoscere le mie amicizie più care e di entrare un po' di più nella mia vita quotidiana, malgrado a volte ne abbia manifestato l'interesse. Io adduco questo comportamento a una precauzione e alla paura di introdurre il nostro legame in una sfera pubblica, ma forse mi sbaglio e mi illudo.
Il caso è chiaro: lei mi dice che "non può portare avanti una relazione", pertanto vuole chiudere con me (non ho ancora decifrato cosa le impedisca di "avere una relazione", se non la paura di una dipendenza). Questo, almeno, è l'elemento che adesso motiva le sue scelte. Sicché è la classica situazione di un innamorato che non si da pace, la mia. Di fatto, però, c'è pure altro: ammette di amarmi, così come la amo io - a quarant'anni mi sento certo del sentimento che provo e della persona che ho davanti - , sta bene con me, secondo le sue parole e secondo quello che sento io, vorrebbe che il tempo che abbiamo, di necessità poco, fosse di più. Starmi lontana la fa soffrire, benché sia lei a volerlo. Insomma, poiché le piace, se ne vuole privare. La dipendenza, sì, è il problema: si sente legata a me e non vuole.
Non ho l'intelligenza per conciliare manifestazioni tanto discordi, sentimenti così positivi con invece la fine. Forse è un caso da manuale e io ho dipinto un quadro adolescenziale: se così fosse non è vergognandomene che posso risolvere qualcosa. Mi piacerebbe sapere come affrontare questa situazione ma, se questo è chiedere troppo, almeno riuscire a interpretare queste apparenti contraddizioni.