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Inviata da Anima · 17 nov 2023 Terapia di coppia

Buonasera,
sarò prolissa, ma è necessario per poter io comprendere quale sia stato il mio limite nella storia, non la chiamo relazione, durata da giugno fino adesso con una persona conosciuta sul mio posto di lavoro, sposata con figli piccoli. Quando sono entrata in questo nuovo ambient lavorativo, l'unica cosa che avrei voluto fare era quella di andarmene ... non tolleravo quel posto e soffrivo di una immensa solitudine, stavo, insomma, male... nonostante i colleghi fossero gentili. Questa persona più di tutti, buono e sensibile com'era nei miei confronti...per me c'era e c'è stato sempre, lì dentro. Me ne sono invaghita.
Penso che il mio innamoramento sia scattato quando ebbi problemi seri con i piani alti: lui si propose di aiutarmi, rischiando grosso. Così, ma già lo facevo da tempo, intensificai i messaggi fuori l'orario di lavoro; specifico che, salvo qualche raro caso, ero sempre io ad iniziare conversazioni tramite whatsapp.
È sempre stato partecipe, finché il flirtare era oramai diventato chiaro a tutti e due, ma la proposta di vederci è partita comunque da me, verso aprile. Lui è stato d'accordo, tra l'altro gli ho confessato, poco prima di incontrarci poi a giugno, che tutto questo per me é iniziato due anni fa, quando lo conobbi e lui è rimasto incredulo di ciò (come può essere? Aggiungo. Se una donna ti scrive e cerca costantemente penso sia chiaramente intuibile il suo interesse, o sbaglio?). Come ho già scritto, abbiamo concretizzato solo a giugno perché, ha sempre sostenuto, era troppo oberato di impegni di lavoro e di altra natura, famiglia e plus. Insomma, non aveva molto tempo per me, io ho comunque aspettato, perché volevo stare con lui, volevo averlo tutto per me per una volta. Così ci siamo visti, ma non è stata una bella esperienza. La prima cosa che mi ha detto è stata (l'ho trovato dentro la stanza dell'albergo con la tv accesa, quando sono entrata non l'ha spenta, pur avendoglielo detto, volevo l'attenzione solo a noi due, senza altre distrazioni) "perché siamo quì?" Con un fare che non saprei definire, penso di uno che la sa lunga ... io non ricordo cosa gli ho detto, forse nulla ... quello che so è che ha iniziato a farmi un discorso, dicendo che questa cosa che sarebbe potuta nascere avrebbe avuto un inizio ed una fine, necessariamente, perché lui era sposato ed io ero consapevole di questo, che comunque aveva rispetto e stima di me, ma vengo al dunque. d
Dopo che siamo stati insieme, io non mi sono sentita bene, anche perché lui, all'inizio, mi ha fatto intuire di non avere grandi aspettative (se non ero il suo tipo di donna, perché mi ha voluto comunque incontrare?), le ha avute dopo, dicendomi che gli era piaciuto stare con me (una bella sorpresa, mi ha detto) e mi ha chiesto di rivederci. Quando sono uscita da quella stanza, come ho scritto, sono stata male, perché è come se avessi dovuto sostenere un esame, che poi è andato a buon fine. In sostanza, ho scoperto aspetti di lui tutt'altro che gentili, ma oramai la frittata era fatta: mi ero agganciata emotivamente e sentimentalmente, ma nonostante questo, ho comunque avuto la forza di dirgli di no appena mi ha chiesto di rivederci, anche perché letteralmente si è dimenticato il mio compleanno che sarebbe stato la stessa settimana del nostro incontro, accampandomi una serie di scuse e rimproverandomi di essere esagerata e pesante. Com'è finita all'epoca? Che è scomparso per tutta l'estate." Se non mi vuoi vedere, non ha senso sentirci", così mi disse. Sono stata malissimo i primi giorni, poi mi sono ripresa. Finché, purtroppo, rientriamo dalle ferie estive e ci siamo rincontrati. Avevo giurato a me stessa né dj cercarlo, e quindi prendere le distanze, né mantenere un contatto, purtroppo però lo ha fatto lui, mi ha ricercato e chiamato, dicendomi che quello che gli avevo detto in estate, circa le sue mancanze nei miei confronti, non erano vere e che voleva rivedermi e stare con me. Ed abbiamo ripreso, lui in questo periodo successivo stato più presente, ma io suoi messaggi mi denotavano sempre una certa lontananza e eccessivo zelo, come se volesse dimostrarmi di essere presente, ma solo a parole; non abbiamo mai avuto una continuità nel vederci, se non due settimane fa, ed una sola volta, dopo giugno. Lui è stato più carino e affettuoso, mi ha detto parole dolci, ovvero che a me ci tiene, che se non fosse sposato avremmo potuto provare una frequentazione di altro genere, che mi desidera e mi pensa...ma ahimè, le cattive sensazioni non mi hanno mai abbandonato. Finisce sempre che devo lottare, arrabbiarmi, per avere la sua completa attenzione, perché c'è sempre qualcosa di più importante e ci sono sempre altre esigenze. Questa situazione me la sono fatta andar bene, fin quando non mi sono sentita male giorni scorsi, causa un severa forma di Influenza. Una notte sono stata interamente sveglia, talmente il malessere, e l'unica cosa che avrei voluto l'indomani è che mi telefonasse, che trovasse 5 minuti del suo prezioso tempo, anche solo per dirmi "se hai bisogno, ci sono io", come aveva sempre fatto a lavoro ... non è stato così, a modo suo, quella giornata, mi sarei dovuta accontentare di qualche messaggio sbrigativo (perché pure non poteva scrivere) la mattina e della stessa solfa il pomeriggio, perché non aveva tempo per chiamare... finché la sera sul tardi mi scrive "scusami, ho avuto una giornata particolare", quale cataclisma era capitato, per non trovare 5 minuti per chiamarmi?Mi sono rifiutata di rispondere a questo suo ultimo messaggio e quando L'indomani ha chiesto spiegazioni riguardo il mio silenzio: ho detto che non poteva reclamare nulla, visto che, salvo malessere grave di qualche suo familiare, non trovavo nulla di così grave da poter giustificare il fatto di non esser riuscito a trovare 5 minuti per.chiamarmi.
Non trovate? Morale, ha avuto il coraggio di dirmi testuali parole "Come già detto altre volte, tu non puoi sapere e non puoi entrare nei miei fatti personali". Pensate ci siano parole più spietate di queste? Io no. Ovviamente mi sono arrabbiata e gli ho suggerito che se crede che io sia un giocattolo con cui divertirsi una volta ogni tanto si sbaglia di grosso. Tutte le belle parole sul rispetto e stima nei miei confronti, come persona e professionista, sul coinvolgimento che millanta di avere ha nei miei confronti, che fine hanno fatto? Tutte bugie. Quando gli ho fatto notare cosa mi abbia ferito e che non è andato nel.suo comportamento, pur avendo ammesso di aver io usato toni accesi e di non aver brillato nel comportamento, mi ha rimproverato di essere impulsiva ed instabile, di aggredire senza motivazione, che non è la prima volta che capita (giuro che le uniche parole che gli ho detto sono state queste, ovvero che "probabilmente pensa che sono buona sono per i pomeriggi bollenti"e in precedenza ho sempre e solo espresso rabbia, utilizzandl parole corrette) e che non intende vedermi più, distruggendo tutto e con grande cattiveria aggiungendo, quando l'ho invitato al dialogo " il silenzio in questi casi e più che mai oro", dopo tutto tutto il calore e l'affetto che gli ho manifestato. Mi merito questo? Dove ho sbagliato?
Accetto qualsiasi suggerimento per cercare di contenere il malessere che attualmente mi pervade. Grazie

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