Abuso/molestie infantili

Salve Chiara,
È stato importante che lei lo riesca a comunicare oggi. È arrivato il momento opportuno e il tempo in cui può sostenere in psicoterapia l’elaborazione di questo trauma da lei ricordato.
Auguri di buon lavoro
Dott. Pietro Salemme

Ciao Chiara,
sei stata davvero coraggiosa a condividere la tua esperienza.
In primo luogo, la scrittura favorisce il decentramento che ci aiuta a guardare pensieri ed emozioni da una prospettiva diversa, promuovendo la nostra capacità di osservare la nostra esperienza interna in maniera non giudicante.
In merito al ricordo che hai, vorrei rimandarti il concetto secondo cui non è tanto importante quanto un fatto o un evento sia rappresentato in modo accurato, piuttosto è utile riflettere sul significato che assume per noi stessi.
In quest'ottica, ti invito a riflettere su questo e ti consiglio - quando e se te la sentirai - di rivolgerti ad una figura professionale che possa prima di tutto accogliere la tua storia, immaginando che in questo momento abbia bisogno di sentirti ascoltata. Un secondo passo sarà, sempre se vorrai e con le modalità che sceglierai, concordare insieme al professionista i passi successivi. Ritengo che in questo la terapia possa esserti molto utile.

Resto a disposizione per qualunque dubbio o richiesta.

Buonasera cara
Mi spiace molto di quello che ti è successo.
Il consiglio che ti flare dei colloqui con uno psicoterapeuta per superare le tue problematiche.
Dottssa Patrizia Carboni
Psicologa Psicoterapeuta
Roma

Buongiorno Chiara, io le chiamerei molestie e lascerei il termine "abuso" ad una violenza sessuale vera e propria.
In ogni caso il tradimento della fiducia di un bambino è un atto vile e orribile e la sua sensazione di fastidio è comprensibile.
Mi auguro che i bambini trovino il coraggio di confidare a genitori o insegnanti questi episodi per fermare queste persone malate il prima possibile.

Gentile Chiara,
Penso tu non lo abbia detto a nessuno, non perché la situazione non ti avesse colpito, ma perché quando si subisce un abuso spesso si tende a vergognarsi, a sentirsi in colpa, nonostante razionalmente si sappia che la colpa non è di chi subisce molestie, ma di chi le agisce. Inoltre eri una bambina, probabilmente non sapevi neppure cosa stava accadendo esattamente, sebbene sentissi fosse sbagliato, infatti dici di ricordare una forte sensazione di disagio che ti ha portata a volerti sottrarre alla situazione. Potrebbe essere che tu abbia realizzato che si trattava di un abuso solo in seguito, come a volte avviene in questi casi, e allora hai iniziato a pensarci. Ovviamente le mie sono solo ipotesi, ogni storia personale è poi unica e potrebbero esserci altre motivazioni sottostanti il fatto che tu non abbia permesso a qualcuno di aiutarti. Sei stata molto coraggiosa ad esporti in questa sede, data la delicatezza della situazione e ti auguro di trovare il coraggio di chiedere un supporto reale, oltre che virtuale. Parlarne con qualcuno già di per sè potrebbe aiutare a sollevarti in gran parte da questo peso e da lì potresti iniziare a lavorare su come superare e affrontare le sensazioni che senti tuttora quando pensi all'accaduto.
Rimango a disposizione per qualsiasi cosa.
Un abbraccio grande,
Valeria

Buongiorno Chiara,
Innanzitutto esprimo tutta la mia vicinanza per il trauma che ha subito.
Detto ciò, le spiego che a volte mettiamo in atto come meccanismo di difesa a un trauma la dissociazione, per cui cerchiamo di escludere dalla nostra coscienza il vissuto negativo.
Sicuramente è positivo che adesso senta il bisogno di farsi aiutare: le suggerisco un percorso psicoterapeutico che possa aiutarla a rielaborare quanto accaduto e lavorare a livello emotivo per ripristinare uno stato di serenità.
Sperando di esserle stata d'aiuto,

Dott.ssa Elisa Folliero

Cara Chiara,
intanto grazie per aver condiviso con noi in questo spazio un evento così delicato.
Ha compiuto un grande passo verso se stessa decidendo di confidarsi con dei professionisti.
Capita frequentemente in situazioni come quella descritta che la vittima di abusi non riesca ad elaborare o a parlare dei fatti accaduti.
In seguito ad una situazione traumatica di questo tipo possono manifestarsi molteplici reazioni psichiche che implicano spesso un senso di colpa o di vergogna per l’accaduto (comprensibili in termini dinamico psicologici) ed ostacolano l’apertura riguardo a quanto accaduto.
Non credo esista un solo “perché” o una risposta specifica alle sue domande, andrebbero approfonditi alcuni aspetti della sua storia personale per poter trovare un significato autentico.
In questo spazio posso dirle è che assolutamente comprensibile il fatto che non sia sentita di esporsi, probabilmente non era ancora il momento.

Resto a disposizione, anche online, qualora desiderasse intraprendere un percorso psicologico che possa supportarla ed accoglierla riguardo al suo vissuto e alle sue sensazioni attuali.
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilaria Tempesta

Gentilissima Chiara, grazie per la tua condivisione innanzitutto. Capisco la situazione che descrivi, e comprendo quanto l'essere stata vittima di atti così terribili ti abbia segnata di ricordi e sensazioni che ti porti ancora appresso. A volte la nostra mente per proteggersi non ci fa ricordare l'evento in sè, bensì le sensazioni che ci ha fatto provare. Credo che intraprendere un percorso di terapia potrebbe aiutarti ad esplorare e comprendere a fondo quello che sta riemergendo o che ha bisogno di essere elaborato.
Resto a disposizione!
AV