Io, me e l'ansia

L'ansia è uno dei mali più grandi del nostro tempo, imparare a riconoscerla e affrontarla ci aiuterà a vivere meglio.

26 OTT 2016 · Tempo di lettura: min.
Io, me e l'ansia

Accelerazione cardiaca, sudorazione, nausea, irrequietezza, insonnia sono solo alcuni dei sintomi dell'ansia che colpisce il 5% della popolazione italiana.

Spunta senza un apparente motivo, generalmente in seguito a eventi traumatici o in concomitanza di periodi di elevato stress, ed è riconoscibile per un attanagliante "magone" costretto nel petto.

L'ansia di per sé, tuttavia, non è un fenome

no anormale, ma un'emozione di attivazione dell'organismo in seguito ad una percezione di pericolo e in molti casi costituisce un'importante risorsa, perché in grado di allertarci e proteggerci dai rischi. Quando l'attivazione del sistema di ansia è eccessiva, ingiustificata o sproporzionata rispetto alle situazioni, però, siamo di fronte ad un disturbo d'ansia, che può complicare notevolmente la vita di una persona e renderla incapace di affrontare anche le più comuni situazioni.

I disturbi d'ansia sembrano sorgere dalla complessa interazione di fattori cognitivi, comportamentali, biologici e ambientali, la combinazione dei quali ci porta a preoccuparci eccessivamente nelle nostre vite.

Scappare dall'ansia, temerla e tentare di scacciarla si sono dimostrate strategie inefficaci nel lungo termine, pur concedendo un sollievo immediato; quando evitiamo di fare ciò che ci genera ansia (come, ad esempio, guidare o frequentare posti affollati), tentando di controllarla, non facciamo altro che concentrare su essa la nostra attenzione, mantenendo un circolo vizioso in cui ogni nostro comportamento è in funzione proprio dell'ansia stessa.

Quando percepiamo il suo incalzante arrivo proviamo invece a rallentare, respirando lentamente e profondamente e questo ci consentirà di ri-ossigenare la mente. Ancoriamo la nostra attenzione su quello che c'è intorno a noi, sugli oggetti della stanza, sui nostri piedi a contatto col terreno e ascoltiamo attentamente i suoni del luogo in cui siamo, spostando il focus da dentro a fuori di noi; in questo modo, lentamente, l'ansia se ne andrà.

Anche le tecniche di rilassamento, praticate con costanza, possono essere un efficace aiuto per abbassare i livelli di attivazione emozionale.

Conoscere la nostra emozione, familiarizzare con lei e imparare a prenderla per mano nelle nostre giornate è il primo passo per stare meglio, non deve per forza piacerci, ma possiamo tentare di lasciarla lì, gentilmente, dentro di noi.

Dobbiamo ricordare che le emozioni non si possono controllare, ma il comportamento sì, quindi possiamo scegliere di agire come vogliamo nonostante il fastidio che l'ansia ci scaturisce e ci accorgeremo che le emozioni, per quanto negative, non ci impediranno di vivere la vita che vogliamo.

Un valido supporto per imparare a trattare l'ansia è la psicoterapia ad inidirizzo cognitivo-comportamentale che si è dimostrata efficace nell'85 - 90% dei casi.

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Scritto da

Dott.ssa Bassan Marcella

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