Il Paradiso terrestre, ossia come ritrovare la fiducia in se stessi, negli altri e nella vita

​​Come ha ripetuto spesso la scrittrice americana Marianne Williamson, la nostra paura più profonda non è essere inadeguati, la nostra paura più profonda è di essere in gamba, creativi e potenti oltre ogni limite!

13 OTT 2023 · Tempo di lettura: min.
Il Paradiso terrestre, ossia come ritrovare la fiducia in se stessi, negli altri e nella vita

Come ha ripetuto spesso la scrittrice americana Marianne Williamson, la nostra paura più profonda non è di essere inadeguati, la nostra paura più profonda è di essere in gamba, creativi e potenti oltre ogni limite!

E' la nostra luce, non la nostra ombra, a spaventarci di più. Sincera, quante volte ti sei domandata: "Chi sono io per essere brillante, piena di talento, favolosa? " In realtà, ti chiedo io: chi sei tu per non esserlo? Siamo tutti figli di Dio! Siamo tutti gocce del Potere Creativo che ogni istante da forma e colore ai mari, ai prati e alle stelle di tutto il creato! Il nostro giocare in piccolo non serve al mondo.

Non c'è proprio nulla di illuminato, utile o beato nello sminuire se stessi in modo che gli altri non si sentano insicuri intorno a noi. Non c'è niente di romantico e modesto a saper fare qualcosa e far finta di non esserne capaci solo perchè qualcuno potrebbe pensare male di noi e chiedersi come facciamo ad essere tanto sfacciati! Siamo tutti nati per risplendere, come fanno i bambini, tutti! Siamo nati per rendere manifesta la gloria di Dio che è dentro ognuno di noi. Non solo in alcuni di noi: ripeto, dentro ognuno di noi! Non esistono persone migliori o peggiori di altre, la vita non è una gara né una competizione.

C'è posto per tutti e ognuno a suo modo è in grado di offrire la luce (e il talento) che solo lui o lei può offrire in quel preciso modo al mondo! Come ripete spesso una delle mie più amate maestre, Suzanne Powell, guaritrice irlandese che vive da anni in Spagna e per la quale ho tradotto diverse conferenze, il più grande invito del cielo rivolto ad ogni essere umano è proprio questo: "Osa essere il tuo Maestro! Con tutte le conseguenze che questo comporta…", soprattutto in termini di responsabilità personale e collettiva.

E poi ricorda anche questo: quando permettiamo alla nostra luce di risplendere, inconsapevolmente diamo agli altri la possibilità di fare lo stesso. C'hai mai pensato? Come una mamma felice e soddisfatta della sua vita autorizza il figlio a realizzare se stesso, magari anche senza saperlo, così il nostro sorriso contagia tutte le persone che incontriamo per strada; diversamente le mamme lagnose e brontolone che, proprio coi loro musi lunghi e gli sguardi supplichevoli, tengono legati a sé i loro figli, i quali, a loro volta, non oseranno mai realizzare pienamente se stessi per non tradire il patto di fedeltà al destino della madre! Insomma, quando ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza e il nostro esempio liberano automaticamente anche gli altri, a volte senza bisogno di tante parole né tante sedute dallo psicologo!

Ascoltando a fondo le persone che entrano nel mio studio, mi sono resa conto che le paure più tremende che covano in fondo al cuore degli esseri umani sono sostanzialmente tre, le tre sorellastre, come mi piace chiamarle: il senso di colpa, il senso di inadeguatezza e il senso di vastità… citando Alessandro Bergonzoni!

Il senso di colpa, quello che ti sibila nell'orecchio che se fai o non fai una certa cosa manchi di rispetto e/o tradisci la mamma/marito/figlio/amica/collega/amico/etc fino a Dio in persona.

Il senso di inadeguatezza, quello che ti giudica in continuazione e ti sentenzia stridulo:

"Non ce la puoi fare! Abbassa la cresta! Ma chi ti credi di essere?! Non sei abbastanza pronto/preparato/spigliato/amorevole/dotato/evoluto/sveglio…".

Quanti pseudo maestri, insegnanti e terapeuti tengono legati a sé i loro allievi con questi ricatti sottili… sì, hai capito bene, un po' come le mamme lagnose di prima, stavolta però non tramite il senso di colpa!

Infine il senso di vastità, quella voce sottile e delicata come il canto d'un grillo che – probabilmente ancora piuttosto di rado – ti dice: "Vai! Ce la puoi fare! Sei OK! Se ancora non riesci, riuscirai cammin facendo… ma quanto ci metti a capirlo?!!". Non è di essere rimpiccioliti e smilzi che abbiamo timore, ma vasti oltre ogni limite! Perché vastità porta responsabilità (dal lat. respondere e habilitas = rispondere/partecipare alla vita con i propri talenti, le proprie abilità), e responsabilità comporta fatica e impegno, insomma, uno smacco alla pigrizia e alla mancanza di buona volontà che attanaglia un pochino tutti noi.

Credo davvero che ciascuno di noi, se si ascoltasse a fondo e senza barare, rimarrebbe sorpreso di scoprire che la sua più grande paura non è quella di non essere adeguato, di non essere all'altezza, di non essere capace, quindi di essere sbagliato, ma la paura di riconoscere e mostrare agli altri la propria grandezza! Che imbarazzo! Che esposizione! Che rischio! Che… generosità! Perché proprio di questo si tratta, generosità! Quel talento che languisce proprio in chi resta sempre nelle ultime file, apparentemente umile e sottomesso, ma il più delle volte attanagliato da pensieri negativi su se stesso e su chi magari, in prima fila, osa dire la sua e offrire al mondo la sua parte!

Certo, in un'epoca in cui siamo intrisi di parole come ego, narcisismo e vanagloria è abbastanza difficile portare avanti con umiltà il cammino di riconquista del proprio valore senza sentirsi presuntuosi, snob e convinti a torto di essere chissà chi. Ma è qui che devi tenere duro! Tu sei unico e degno d'amore, una fontana di energia creativa che aspetta solo tu sciolga i nodi che ne impediscono il libero flusso!

E sei una fontana preziosa che, una volta assembrata qua e là, riscoprirà con certezza la sua natura più autentica e sincera: quella di essere relazionale e luminoso la cui gioia più grande è quella di condividere, stare insieme, partecipare… e il piacere di farlo scambiandosi doni l'un l'altro!

Siamo tutti dotati di un immenso potere che stentiamo a riconoscere, oppure che teniamo nascosto sotto il tappeto, per paura di essere in qualche modo esclusi dagli altri, magari perché considerati "presuntuosi, egocentrici e boriosi…", con i giudizi e le critiche di cui abbonda il mondo.

Porsi e porre dei limiti, e quindi, sottovalutarsi e sottovalutare, è la cosa che riesce più facile alla maggioranza delle persone, ma chi di noi ha il coraggio di ammettere che in realtà non sente limiti alla propria potenziale grandezza? Certo, è importante calcare questa via ricordando ogni istante a se stessi quanto si è piccoli davanti all'immensità del Creato! Per riuscirci è necessario avere sempre presenti i nostri confini, senza sovrastimare mai l'ampiezza dei "territori" già conquistati, ma senza mai rendere questi confini zone rigide e fisse da frequentare tutta la vita, piuttosto spazi morbidi da cui osservare noi stessi e giocare a spingersi un passettino oltre, mai due o tre per volta… perchè cadere da certe altezze fa male e anziché incoraggiarci ci rompe in tanti pezzi la fiducia!

Recuperare la propria Innocenza significa ricordarsi la nostra Antica Casa, l'Amore Senza Condizioni, la fusione col Creatore che è sincronicità eterea e palpabile di Armonia, Pace, Giustizia e Beatitudine; significa ricordarsi di non essere mai stati colpevoli, anzi, di aver avuto sempre e soltanto l'unica colpa di aver dimenticato la sconvolgente bellezza di vivere in armonia col Creato, il Creatore e le Creature, la Santa Trinità tutta; significa accendere un camino caldo in fondo al cuore e sapere che ormai non esiste gelo che potrà ghiacciarlo.

Ed ecco che siamo pronti per questa fondamentale tappa del nostro cammino, la riconquista della fiducia in noi stessi, negli altri e nell'Infinito. Quello stato interiore che ti fa sentire innamorato come un bimbo anche se hai 60 anni; che ti fa imbarcare in un progetto azzardato, giusto perché solo a pensarlo il cuore batte a mille! E anche lo stato interiore che ti fa avere mille paure, quando scarseggia. Sappi che questa è una tappa molto speciale perché riguarda sia il primo che l'ultimo step del viaggio.

Come insegnano i maestri sufi, la fiducia infatti è premessa fondamentale per ogni evoluzione animica e personale, ma al tempo stesso anche frutto del cammino; è al tempo stesso grazia e conquista, come ribattono in coro tutti i mistici del mondo. Occorre quindi farla maturare per gradi. Noi lo faremo nel prossimo articolo incontrando il talento della meraviglia e l'ombra della delusione, e scoprendo finalmente come allearle.

Bibliografia:

Marianne Williamson, Ritorno all'Amore, Ed. My Life

Marianne Williamson, Dalle Lacrime alla Luce, Roi Edizioni

Joseph Campbell, L'Eroe dai Mille Volti, Ed. Lindau

PUBBLICITÀ

Scritto da

Dott.ssa Barbara Bedini

Lascia un commento

PUBBLICITÀ

ultimi articoli su autorealizzazione e orientamento personale

PUBBLICITÀ