La nostra zona di Comfort

Spesso con questa parola si intende indicare una zona, sia fisica che psicologica, all’interno della quale sperimentiamo un senso di sicurezza, al riparo da pericoli e da eventi improvvisi.

30 GEN 2020 · Tempo di lettura: min.
La nostra zona di Comfort

Spesso con questa parola si intende indicare una zona, sia fisica che psicologica, all'interno della quale sperimentiamo un senso di sicurezza, al riparo da pericoli e da eventi improvvisi. Per l'essere umano di oggi il tutto avviene nei differenti contesti nei quali è esposto come la vita privata, quella sociale e lavorativa.

La trattazione del tema è complessa ed articolata, ed in questo articolo vogliamo esaminare esclusivamente i fattori capaci di inquadrare nel complesso, in quale modalità tale elemento, cioè la percezione individuale della comfort zone, agisca su di noi, esercitando a tutti gli effetti un processo di condizionamento.

Come prima analisi è necessario precisare che esistono sia fattori psicologici che biologici. L'essere umano, insieme a molte altre specie, possiede la capacità, molto spiccata, di adattarsi funzionalmente ai diversi contesti nei quali viene inserito, mettendo in atto una serie di "aggiustamenti" costanti nel tempo con lo scopo di realizzare una coerenza fra la propria situazione ed il contesto esterno. A questa considerazione è necessario ora aggiungere gli aspetti psicologici che differenziano ogni individuo. Abbiamo sicuramente incontrato nella nostra vita persone con il desiderio continuo di scoprire nuovi ambiti e contesti, dal partner al lavoro, ed altri invece costantemente appagati dai propri ritmi e contesti conosciuti.

Ecco, proprio fra questi due elementi opposti, esistono molteplici livelli di "forza" con i quali il processo di condizionamento agisce sull'individuo.

Consiglio: lo strumento che possediamo e che sempre determina in noi la possibilità di cambiamento e di maggiore identificazione obiettiva della situazione è la consapevolezza.

Ogni volta che ci troviamo davanti ad una scelta, ad un possibile cambiamento, è importante capire quali sono gli elementi interiori che tendono a condizionare per il mantenimento dello status e quali invece svolgono il ruolo contrario.

Attenzione: il ruolo del processo di adattamento è funzionale all'essere umano, in antichità ha determinato proprio la nostra evoluzione e sopravvivenza, ed oggi si attiva sempre secondo questi principi arcaici ma è necessario comprendere bene, nel mondo moderno di oggi, gli aspetti positivi e negativi che un eventuale cambiamento inevitabilmente comporta.

Cambiare lavoro, oggi, risulta per alcuni un gioco da ragazzi mentre per altri innumerevoli nottate passate in bianco. Tutto questo dipende da fattori personali, strettamente individuali, come il rapporto con l'ignoto, la paura e la dimensione sicurezza/insicurezza, e fattori oggettivi ma probabilistici, in quanto saranno certi solamente dopo aver compiuto il processo di abbandono della nostra zona di comfort.

Per una trattazione molto pratica ora analizziamo le 3 zone (compresa la comfort) con le quali ognuno di noi si trova ad interagire.

Comfort Zone

La zona nella quale ci sentiamo al sicuro, dove pensare e ragionare non è un problema, dove si prendono decisioni senza stress ed incertezze.

Zona di Apprendimento

La zona non conosciuta dove iniziano a sperimentarsi le percezioni di insicurezza. Qui ragionare richiede l'utilizzo di maggiore energia e si attiva il potenziale individuale per acquisire nuove consapevolezze, iniziando a sperimentare le prime azioni di cambiamento che rompono la routine e ci consentono di affacciarsi verso nuove prospettive.

Zona di Panico

La zona nella quale i meccanismi di panico si verificano con alti livelli di attivazione. Il ragionamento è significativamente compromesso e molto costo in termini di energia richiesta per la concentrazione. In questa fase si attiva il processo di fuga con lo scopo di riportare alla comfort zone l'individuo.

In conclusione, cercando di riflettere sulla propria consapevolezza, dovremmo provare a comprendere ed accettare quando sentiamo che sono proprio i fattori psicologi individuali che soffocano il nostro desiderio di cambiamento, limitando le nostre esperienze e la nostra crescita evolutiva, ed in tal caso rivolgendosi ad uno specialista proprio per correggere la direzione di alcuni elementi a noi non funzionali.

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Scritto da

Dott. Fabio Romanelli

Si abilita alla professione di Psicologo del Lavoro specializzandosi in tematiche riguardanti l'equilibrio Vita – Lavoro, la Gestione dello Stress e del Cambiamento e la cura della propria Autostima. Si occupa inoltre di Orientamento Lavorativo e Didattico. Psicologo Giuridico, effettua perizie e valutazioni.

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