Gli attacchi di panico: cosa sono e perché vengono?

L'attacco di panico è un messaggio che la tua mente invia perché vuole che ti fermi ad ascoltarla. Non è la situazione esterna che scatena l'attacco: è il mio mondo interno a crearlo.

28 OTT 2020 · Tempo di lettura: min.
Gli attacchi di panico: cosa sono e perché vengono?

Innanzi tutto è importante fare una distinzione tra attacco di panico e ansia per evitare confusione.

L'attacco di panico può essere descritto come una comparsa inaspettata di paura intensa che raggiunge il culmine nel giro di pochi minuti. I sintomi prevalenti sono: palpitazioni, sensazione di soffocamento, sensazione di essere fuori dalla realtà, dolori al petto, eccessiva sudorazione, paura di morire. Soprattutto vi è la preoccupazione persistente che l'attacco possa ripresentarsi in qualsiasi momento, senza preavviso, e per questo motivo si evitano situazioni in cui si è verificato l'attacco o in cui sia difficile trovare istantaneamente una via d'uscita.

È l'improvvisa paura e la forte sensazione di pericolo che distinguono l'attacco di panico dall'ansia. Quest'ultima può essere generalizzata, quando ci si trova in uno stato di disagio e tensione che persistono nel tempo, oppure riferita a una specifica situazione o evento.

Ma perché sopraggiunge l'attacco di panico? Cos'è? A cosa è dovuto?

Per rispondere a queste domande bisogna prima fare un passo indietro. Sin da molto piccoli il nostro cervello registra eventi e situazioni incamerandole in specifici ''cassetti'', li chiameremo così.

Questi cassetti possono contenere eventi che ricordiamo facilmente oppure situazioni o episodi che vengono messi sottochiave e confinate in un angolo buio e polveroso della nostra mente. Perché? Prevalentemente per difesa. Inoltre ad ogni situazione o evento vissuto è associata un'emozione. Per cui se, ad esempio, alle elementari il mio compagno di banco mi prendeva in giro perché portavo l'apparecchio sarà anche l'emozione legata a quel ricordo che verrà registrata e messa da parte.

Alcune delle informazioni, e di conseguenza le emozioni a esse associate, vengono per l'appunto depositate in cassetti della mente a cui risulta difficile accedere. Come mai accade questo? Perché le emozioni a esse associate sono troppo dolorose o inaccettabili per cui la mente semplicemente le rimuove, come direi nel mio gergo. Ma, attenzione, anche se rimosse non significa che siano sparite. L'energia legata a quell'emozione troppo dolorosa o difficile da accetare resterà in circolo, spingendo per andare allo scoperto. E allo scoperto ci andrà, si, ma come? Sotto forma di sintomo -ansia, attacco di panico, disturbo alimentare ecc.-

Ora, ogni evento vissuto nel nostro presente si lega e specifici eventi vissuti nel passato. Questo significa che se nella mia situazione attuale al lavoro, ad esempio, vivo molto male la pressione che tutti i giorni sento di subire e, dunque, ho iniziato ad avere attacchi di panico la causa non è di per sè legata alla situazione che sto vivendo oggi al lavoro ma alle informazioni che ho già registrato in passato e che guidano le emozioni che provo oggi.

In definitiva non è un evento esterno che determina il modo in cui io mi sento - il mio capo mi assilla per cui io ho gli attacchi di panico- ma il mio mondo interiore (fatto di emozioni, eventi passati, visione della vita in generale) che determina le emozioni che provo a seguito della situazione che sto vivendo adesso. E questo vale per qualsiasi evento io stia vivendo. L'attacco di panico è una voce che spinge per essere ascoltata. È la tua mente che sta inviando messaggi affinché tu possa fermarti e restare in ascolto. Solo ascoltando quella voce, e prendendoti del tempo per portare luce negli spazi dimenticati della tua mente, sarà possibile addolcire quelle emozioni grezze e renderle innocue.

Come posso fare tutto questo se non ho gli strumenti adatti allo scopo? È a questo che serve la psicoterapia: a fornirti di quegli strumenti che ti permetteranno di mettere ordine nella tua mente e, soprattutto, di entrare in contatto con l'Io più autentico di te stesso.

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Scritto da

Dott.ssa Giusi Maugeri

Bibliografia

  • Carotenuto A. (1991) Trattato della personalità e delle differenze individuali, Raffaello Cortina Editore, Milano
  • Bergeret J. (1984) La personalità normale e patologica, Raffaello Cortina, Milano
  • Freud A. (1967) L'Io e i meccanismi di difesa, Martinelli, Firenze
  • Freud S. (1975) Opere, Boringhieri, Torino

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Commenti 1
  • Beatrice Lustri

    Dopo la perdita di due parenti la notte non dormo sto sempre piena di dolori ho paura di morire e mi fa male spesso al petto

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