Disturbo di Ansia Sociale

Il timore del giudizio delle altre persone è una dinamica che tutti viviamo, ogni giorno. In certi casi, la preoccupazione può essere molto intensa, al punto da portare le persone a limitare la propria quotidianità.

5 LUG 2023 · Tempo di lettura: min.
Disturbo di Ansia Sociale

Per "ansia sociale" si intende la paura di essere giudicati negativamente dagli altri, come essere inadeguati, fuori luogo, non all'altezza. Questa paura può portare, chi ne soffre, ad evitare la maggior parte delle situazioni temute. Riguarda il 2 – 7% della popolazione generale ed è leggermente più frequente nei maschi.

Sintomi di ansia sociale

Il manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM 5) stabilisce i criteri per la diagnosi di disturbo d'ansia sociale (o fobia sociale):

  1. Paura o ansia marcate in una o più situazioni sociali dove, l'individuo, è esposto a possibile giudizio;
  2. L'individuo teme che si comporterà in modo tale, o manifesterà i sintomi di ansia, che saranno valutati negativamente, portando al rifiuto/critica degli altri;
  3. Le situazioni sociali provocano quasi inevitabilmente ansia o paura;
  4. Le situazioni temute sono evitate o sopportate con paura/ansia intense;
  5. Paura o ansia sono sproporzionate rispetto alla reale minaccia;
  6. Paura/ansia/evitamento durano 6 mesi o più;
  7. Tali disagi vengono provati in ambito sociale, lavorativo o altre aree importanti;
  8. I sintomi non sono attribuibili a effetti di farmaci/sostanze/condizione medica;
  9. I sintomi non sono spiegabili da altro disturbo mentale;
  10. Se anche presente un'altra condizione medica, questa non spiega i sintomi ansiosi.

Di questi criteri, se ne sottolineano due maggiormente indicativi: la paura o l'ansia sono presenti nelle situazioni in cui, il soggetto, è esposto al possibile esame degli altri e lo sviluppo di "timore del timore", ossia la paura di mostrare i sintomi ansiosi che, secondo chi ne soffre, lo faranno apparire ancor più inadeguato.

Clark e Wells (1995) sostengono che, questi pazienti, abbiano un forte desiderio di dare una buona impressione e che mostrarsi inadeguato lo condurrà all'umiliazione o, comunque, a conseguenze "catastrofiche" come l'esclusione, il rifiuto da parte degli altri. I giudizi sono quindi temuti e, questo timore, induce ansia. L'ansia è costituita da sintomi cognitivi (rimuginio, pensiero veloce, focus attentivo), fisiologici (tachicardia, sudorazione, secchezza delle fauci, rossore, tremori) e comportamentali (attacco – fuga). Questa sintomatologia "postuma" finisce con il mantenere vivo il problema.

Il rischio di sviluppare tale sintomatologia è dato da 3 tipi di fattori: il temperamento inibito o la paura del giudizio, ambiente infantile maltrattante o educazione da parte di figure di riferimento anch'esse socialmente ansiose.

Le possibili conseguenze di questo disturbo sono l'abbandono scolastico/lavorativo, l'isolamento sociale e la riduzione delle attività piacevoli con le implicite ricadute sull'umore del paziente.

La condizione di ansia sociale può poi condurre le persone all'abuso di alcol come forma di medicazione per ridurre i sintomi ansiosi e favorire la disinibizione sociale ma, l'assunzione di alcolici, a lungo termine può a sua volta favorire l'ansia, innescando un circolo vizioso dove l'alcol anestetizza l'individuo ma, a lungo andare, lo riconduce all'ansia che fa ripartire il ciclo.

Come affrontare l'ansia sociale?

Come affrontare l'ansia sociale?

I pazienti utilizzano altre strategie per gestire i sintomi come:

  • Comportamenti di sicurezza, come l'estrema preparazione del compito, il controllo del respiro/voce postura, essere accondiscendente. Nella maggior parte dei casi, questi comportamenti, altro non fanno che aumentare i sintomi temuti, dando nuovamente vita al circolo vizioso;
  • Monitoraggio dell'ansia: controllo continuo dei propri sintomi ansiosi ed utilizzo degli stessi per immaginare come gli altri possano valutarlo;
  • Rimuginio anticipatorio e postumo concentrato sugli aspetti negativi o presunti tali.

L'ansia sociale può, a sua volta, essere declinata in:

  • Disturbo d'ansia sociale legata solo alla performance quando la paura riguarda l'effettuare una performance pubblica. Questa problematica è compromettente specialmente nella vita professionale. Queste persone, però, non temono né evitano le situazioni sociali in cui non devono esibirsi;
  • Disturbo d'ansia sociale quando, invece, i sintomi si presentano anche in altri contesti sociali.

Bisogna distinguere l'ansia sociale dalla timidezza, la quale ha un impatto negativo più limitato in ambito sociale, lavorativo o altri. La paura principale per chi ha un disturbo di ansia sociale riguarda i propri sintomi ansiosi che, come detto, danno la conferma di essere inadeguati. Vige quindi un costante monitoraggio della propria performance e, infine, cercano di immergersi nella prospettiva altrui per immaginare come possano essere visti dall'esterno focalizzandosi maggiormente sugli aspetti negativi, o percepiti tali, che conducono ancora una volta ad un giudizio negativo. Attualmente, la psicoterapia cognitivo – comportamentale ha messo a punto protocolli mirati alla risoluzione/gestione di tali preoccupazioni.

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Scritto da

Dott. Giuseppe Campagna

Bibliografia

  • American Psychiatric Association (2013). Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali – Quinta edizione. DSM-5. Tr.it. Raffaello Cortina, Milano, 2015.

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