Da dove viene l'ansia?

Da dove origina l'ansia? Partiamo alla scoperta delle origini del termine e proviamo a rispondere al quesito dell´articolo.

28 SET 2020 · Tempo di lettura: min.
Da dove viene l'ansia?

Correva l´anno 1777 quando il medico scozzese W. Cullen coniò il termine "nevrosi" per indicare tutte le malattie del sistema nervoso non ascrivibili a fattori infettivi. La nevrosi indicava quindi una condizione di sofferenza della psiche, causata da disturbi non fisici, che si manifestavano con sintomi di ansia e paura. A questi sintomi si associavano specifici comportamenti, quali inibizione, insicurezza e labilità emotiva.

Nel Diciannovesimo secolo, Charcot prima e successivamente Freud distinsero le "nevrosi attuali" (cioè quelle causate da conflitti presenti) dalle "psiconevrosi" (cioè quelle causate da conflitti o traumi risalenti all´età infantile).

Nel Ventesimo secolo il temine "nevrosi esistenziale" venne poi usato dagli esponenti dell´esistenzialismo (tra cui von Gebsattel e Frankl) che ebbero il merito di de-patologizzare alcune forme di nevrosi, considerandole dunque forme di ansia non clinica.

Poi arrivarono i comportamentisti, che restrinsero il focus dell´intervento sulla sola riduzione dei sintomi nevrotici, considerati da loro come semplici abitudini apprese. Ma così facendo sacrificarono il significato del concetto più squisitamente antropologico.

Ha ancora senso parlare di psiche e corpo come istanze separate?

Sì e no. Da un lato il dualismo cartesiano mente-corpo è stato largamente superato. In molti hanno affermato che mente e corpo fanno uno sul piano dell´esistenza. Dall´altro lato è altrettanto chiaro che nonostante tale unità psicosomatica sia l´essenza del nostro essere umani, esista una differenza tra i costituenti del somatico e dello psicologico.

Infatti, gli effetti di qualsiasi patologia somatica non sono limitati alla sofferenza del corpo ma sforano nell´ambito della psiche. E viceversa. Non solo, esistono alcuni disturbi fisici che possono originare da fattori psicologici. E ancora, esistono altri disturbi che pur non essendo causati da fattori psicologici ma che sono da questi ultimi comunque innescati. Tali patologie vengono oggi chiamate disturbi psicosomatici. E che dire delle ripercussioni psicologiche di un disturbo originariamente somatico, pensiamo per esempio a un tumore?

L´uomo non è soltanto corpo e mente ma anche spirito E l´ansia può originare da cause fisiche, psicologiche, sociali e spirituali.

Cause fisiche 

I sintomi d´ansia dovuti a cause fisiche compaiono nel DSM-5 (APA, 2013) sotto il nome di "Disturbi mentali dovuti a una condizione medica".

Ne sono un esempio l´agorafobia causata dall´ipertiroidismo. Oppure la depersonalizzazione causata dall'ipocorticalismo. O ancora la claustrofobia causata da bassi livelli di calcio ionizzato o (più raramente) magnesio. Oppure infine il pnico causato da prolasso della valvola mitrale, ipertiroidismo, ipoglicemia, o all´uso di sostanze stimolanti, come anfetamina, cocaina, caffeina, ecc.

Cause psicologiche

Il ruolo dei traumi psicologici e dei conflitti nella produzione dei disturbi d´ansia è stato per anni sbandierato come una delle cause psicologiche più importanti dei disturbi d´ansia. Sì, è vero, alcune persone che soffrono di ansia hanno alle spalle una storia di traumi e conflitti. Ma è altrettanto vero che esistono persone che soffrono di ansia senza alcuna storia di traumi e conflitti. E infine esistono persone che hanno sperimentato traumi e conflitti ma che non hanno mai avuto un disturbo d´ansia.

Allora quando un trauma o un conflitto possono produrre un disturbo d´ansia?

Sicuramente la struttura del temperamento e del carattere sono due elementi da tenere in considerazione. I fattori ereditari, in primis il temperamento, possono predisporre alcune persone verso disturbi d´ansia. Ma anche il modo in cui le persone reagiscono agli eventi possono predisporre a sviluppare un disturbo d´ansia.

Ovviamente i fattori ereditari e ambientali possono interagire tra loro amplificando o riducendo il rischio di sviluppare un disturbo d´ansia. Sia in presenza che in assenza di traumi e conflitti passati o presenti.

Esistono poi sintomi di ansia "reattivi"

I sintomi d´ansia reattivi emergono in risposta a malattie funzionali primarie (ad esempio la paura di sperimentare sintomi di depersonalizzazione). Oppure come reazione a sintomi che non sono di per sé patologici (ad esempio, la paura di arrossire, di sudare, di balbettare, ecc.).

In questi casi la persona mette di solito mette in atto uno di questi comportamenti. Può reagire fuggendo, cioè evitando le situazioni in cui la rezione ansiosa potrebbe manifestarsi. Per esempio la persona evita di parlare in pubblico se ha paura di arrossire, di sudare, di balbettare, ecc. Tuttavia evitare e fuggire provocano un sollievo soltanto immediato ma in realtà non fanno altro che mantenere i sintomi.

Una seconda reazione è invece quella di chi combatte il sintomo temuto. Prendiamo ad esempio una persona che soffre di disturbo ossessivo-compulsivo. Qui l´idea ossessiva (per esempio la paura di essere contaminati da virus o batteri) è sì temuta ma la persona la combatte mettendo in atto una serie di comportamenti compulsivi (per esempio lavarsi in continuazione le mani) nel tentativo di "spegnere" l´ideazione ossessiva. Anche in questo caso, però, la risposta che la persona mette in atto non fa altro che mantenere i sintomi ansiosi, piuttosto che farli passare.

Cause sociali

Esatto, l´ansia può anche avere cause sociali. Ciascuna epoca è caratterizzata da tratti disfunzionali che possono magnificare o narcotizzare la presenza di psicopatologie.

Gli esseri umani influenzano e sono influenzati dalla società e dall´epoca in cui vivono. L'attuale era, definita post-moderna è segnata dall'incapacità di dare un significato alle nostre esistenze.

Il prodotto di questa incapacità si traduce nel vuoto esistenziale che può comparire, per esempio, durante il tempo libero, sotto forma di noia. Perché? Forse perché tendiamo a misurare la riuscita o meno di un´esistenza a partire dal nostro essere produttivi.

Siamo se produciamo

E nel momento in cui smettiamo di lavorare è come se smettessimo di esistere. Da questi valori possono originare diverse psicopatologie. L´ansia da prestazione, per esempio. Ma anche la depressione, che assume le tragiche sfumature della disperazione e che porta in tanti casi a gesti estremi, a seguito di un licenziamento, per esempio.

Quattro sintomi caratterizzano l´ansia collettiva dell'era attuale

  1. Il primo è un atteggiamento esistenziale provvisorio (e precario) che porta ciascuno ad immergersi completamente dentro il momento presente, senza speranze per il futuro.
  2. Il secondo è un atteggiamento fatalista nei confronti della vita: alla convinzione che la propria vita sia destinata o controllata da fattori esterni si accompagna un forte disimpegno nei confronti dei compiti che siamo chiamati a svolgere.
  3. Il terzo è il pensiero collettivista: desideriamo ardentemente essere come gli altri a tal punto da perdere libertà del sé di essere responsabile per la propria esistenza.
  4. Il quarto e ultimo sintomo è il fanatismo, che ci porta a far guerra alla diversità. È la paura del diverso da noi, dello straniero e dell´emarginato.

Fuga dalla responsabilità e paura della libertà. Sono queste le manifestazioni ultime di una società ammalata. Alcuni lo chiamerebbero nichilismo.

Cause spirituali

Siamo psiche, siamo corpo, siamo società. Ma esiste anche una quarta dimensione che appartiene alla nostra natura umana: è la dimensione spirituale. Ribadiamo una premessa già fatta. Il termine spirituale qui non ha nulla a che vedere con la religione o la religiosità. Piuttosto ha a che vedere con la nostra capacità di autotrascendenza, ossia di andare oltre al proprio io verso qualcosa di altro da noi.

Alcune persone coltivano la trascendenza attraverso l´aderenza ad un credo religioso. Altre dedicandosi al lavoro o al volontariato per produrre un servizio o un bene alla società. Altre ancora riconoscendo e apprezzando quanto di bello ci sia nella loro vita. Per altri infine l´autotrascendenza si manifesta affrontando con forza le avversità. Il fine ultimo resta quello di ritrovare un significato e un senso di libertà.

L´ansia può sorgere dalla dimensione "spirituale" della persona umana.

Vedo sempre più pazienti che si rivolgono a me non per sintomi psicologici ma per essere aiutati a gestire problemi "umani". Dietro questo bisogno psicoterapico si nasconde un bisogno metafisico, cioè il bisogno umano di soddisfare noi stessi e di trovare un senso alla nostra vita.

Ma viviamo in una società secolarizzata e anche la cura dell'anima (non solo quella della psiche) è stata affidata a noi psicoterapeuti. Che responsabilità. E quanta capacità di discernimento occorre, oggi più che mai, per fare bene questo lavoro.

Non si tratta ovviamente di fare il lavoro di altri (dei sacerdoti in primis). Quanto di riconoscere che la spiritualità è la terza dimensione (assieme a quella somatica e psicologica) che caratterizza l´essere umano. Proprio come il non essere medici non ci preclude la possibilità di formarci, per esempio, in farmacologia, l´essere o meno religiosi non ci esime comunque dal doverci occupare anche della sfera spirituale delle persone che chiedono il nostro aiuto.

Non tutte le crisi esistenziali o spirituali sono patologiche

Infatti alcune crisi fanno parte dei normali processi di maturazione. L´ansia "a eziologia spirituale" insorge solo quando la frustrazione esistenziale viene ignorata o repressa.

Di fronte alla migrazione dell'umanità occidentale dal sacro al profanolo psicoterapeuta non può ora correre il rischio di una diagnosi erratae di trattare come malattia una crisi esistenziale.

Una psicoterapia che aggiri un problema squisitamente spirituale, trattandolo al solo livello psicologico, non solo lascia il paziente indifeso di fronte alla frustrazione esistenziale, ma contribuisce alla repressione della crisi esistenziale e quindi allo sviluppo di forme di ansia a eziologia spirituale.

PUBBLICITÀ

Scritto da

Dr. Giuseppe Iannone

Lascia un commento

PUBBLICITÀ

ultimi articoli su ansia

PUBBLICITÀ