Come riconoscere la sindrome di Procuste

Quali sono i campanelli d'allarme che ci fanno comprendere che stiamo soffrendo della sindrome di Procuste, o che una persona vicina a noi ne soffre?

16 OTT 2017 · Tempo di lettura: min.
Come riconoscere la sindrome di Procuste

Sei invidioso del successo degli altri e, addirittura, cerchi di sabotarlo? Potresti soffrire della sindrome di Procuste.

Lavorare a contatto con gli altri può essere molto gratificante. Nonostante ciò, vivere diverse ore della giornata gomito a gomito con altre persone può avere spesso dei lati negativi. Le varie personalità e le aspirazioni professionali dei colleghi, infatti, possono spesso entrare in contrasto fra di loro. Uno dei pericoli in cui ci si può imbattere, all'interno o al di fuori del posto di lavoro, è la cosiddetta sindrome di Procuste. In cosa consiste?

In psicologia, con sindrome di Procuste s'intende il disprezzo che una persona sente per quegli individui che hanno maggiori capacità e talento. Non si tratta solamente di una sensazione negativa ma spesso si traduce anche in vere proprie azioni che hanno l'obiettivo di sminuire se non addirittura di sabotare l'altro. Chi soffre di queste sindrome è solitamente frustrato e mette in atto una competitività di tipo negativo che tende a ostacolare l'altra persona per sentirsi meglio.

Il nome di questa sindrome proviene dalla mitologia greca. Procuste, infatti, secondo il mito era un locandiere che, dopo la cena, permetteva ai viandanti di dormire nella sua locanda. Tuttavia, voleva che i viandanti si adattassero perfettamente alla lunghezza del letto a disposizione. Per questo amputava braccia o gambe a chi sporgeva o stirava le estremità, legandole al letto, a chi era più piccolo. In seguito, questa storia iniziò a indicare tutte quelle persone che non sono tolleranti verso chi è diverso o migliore.

La sindrome di Procuste non si può trovare solamente all'interno del posto di lavoro ma anche in ambito familiare e sociale. In qualsiasi settore può esserci qualche individuo che mette in atto azioni scorrette per invidia e con l'obiettivo di non farci avere successo.

Quali sono i campanelli d'allarme che ci fanno comprendere che stiamo soffrendo o che una persona vicina a noi soffre della sindrome di Procuste? Ecco alcuni dei sintomi principali.

Senso di inferiorità

Si tratta di persone insicure che tendono a sentirsi inferiori rispetto agli altri. Per questo, quando si sentono minacciati dal talento o dalle capacità di un altro individuo tendono a ostacolarlo per cercare di sembrare superiori.

Intolleranza verso i cambiamenti

Spesso si tratta di persone in posizioni gerarchiche alte che non sopportano che qualcun altro possa avere idee innovative che possano sovvertire ciò che loro hanno creato. Hanno paura, infatti, di uscire dalla propria zona di comfort o di essere sostituiti da individui più capaci. Per questo, cercano di non lasciar spazio agli altri e di svolgere da soli tutte le attività, pur non essendo capaci o non avendo il tempo, in modo da scongiurare il pericolo.

Difesa e attacco

Per chi soffre della sindrome di Procuste la competitività non è uno stimolo a fare meglio ma è solamente una scusa per sabotare l'altro. Tendenzialmente non si fida di nessuno e cerca di imporre il proprio punto di vista e le proprie idee giudicando sempre in maniera negativa ciò che fanno gli altri.

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Questo articolo è stato scritto prendendo in considerazione l'esperienza clinica e gli anni di formazione, non ha valore diagnostico o statistico.

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Scritto da

Dott. Matteo Agostini

Sono il Dott. Matteo Agostini, laureato in Scienze Psicologiche Applicate e con Laurea Magistrale in Psicologia Clinica. Ho acquisito competenze nell’ambito della psicologia clinica, della neuropsicologia clinica, e della psico-sessuologia. Sono Tutor per bambini e ragazzi con ADHD/DSA presso il CCNP San Paolo di Roma e consulente sessuale e nutrizionale.

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Commenti 1
  • Sparta' Cristina

    Sono felice di scoprire che i soprusi, le cattiverie, gli atti agressivi e le parole offensive e Invidiose di una collega x anni una carissima Amica... E collega, Hanno un Nome. Ho cercato di parlarle negli ultimi 3 anni..... Ed era come parlare al vento.... Non riuscivo mai a tranquillizzarla... E nel tempo notavo che si convinceva di pensieri assurdi sempre più! Costruiva situazioni e trovava significati.. A cose inesistenti....o esistenti solo nella sua mente. Le sue capacità e competenze/ sono quasi nulle rispetto a tante abilità che invece mi appartengono. Questo nel tempo.. E nel confronto lavorativo..... Ad un certo punto è sembrata impazzita. Hi sollecitato la famiglia ad intervenire in suo aiuti.. Ma nn vedono il problema. Lei è adulta ha 53 anni.. e da bimba ha subito delle angherie da compagni di classe. Nn sentiva bene e i genitori nn si rendevano conto e anche le insegnanti la denigravano davanti agli altri alunni. Poi da bimba ha assistito ai una rapina dentro il negozio di famiglia x ben 2 volte. Mi chiedo : Si nasce cosi? Si può guarire? Bisogna intervenire entro quale età?

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