Personalita PAS ovvero Persona Altamente Sensibile
Esistono degli stereotipi sulla sensibilità, che ne illuminano i limiti; le persone sensibili sono spesso considerate dagli altri deboli, fragili, strane, in una parola sbagliate.

Diverse, forse non poche, delle persone che accedono allo studio dello psicoterapeuta, chiedendo di intraprendere un percorso di crescita e consapevolezza, scoprono con il tempo di essere una PAS, ovvero una persona altamente sensibile. Nella mia esperienza clinica è anche successo che una paziente si sia diagnosticata tale grazie alla lettura di un libro letto al riguardo, e, conseguentemente, ha deciso di intraprendere un percorso di psicoterapia presso il mio studio.
Ma cosa significa PAS?
La definizione PAS descrive una elevata reattività nei confronti delle stimolazioni ambientali ed è la traduzione italiana dell’espressione inglese HSP – Highly Sensitive Person (Persona altalemte sensibile). Esistono degli stereotipi sulla sensibilità, che ne illuminano i limiti; le persone sensibili sono spesso considerate dagli altri deboli, fragili, strane, in una parola sbagliate! Queste idee sono così diffuse e radicate nel comune buon senso da convincere anche gli stessi individui ipersensibili!
- “Sei un frignottone!”
- “Sei una gran fifona”
- “Sei troppo emotivo!”
- “Non fare troppi capricci!”
- “Quanto sei esagerata!”
- “Te la prendi troppo!”
Queste sono solo alcune delle molte espressioni del genere, e sono solo pochi esempi dei commenti che le persone ipersensibili si sentono dire rispetto al proprio comportamento. Fortunatamente, a partire dagli anni ’90, numerose ricerche si sono succedute, soprattutto negli Stati Uniti quelli di Elaine Aron, evidenziando le diverse caratteristiche di questo tratto di personalità. Questi studi hanno messo in luce quello che Nicoletta Travaini definisce, nel suo libro, “il dono delle persone sensibili”.
Questa tipologia di individui sente, avverte, recepisce ogni sfumatura, immagazzina ed elabora dentro di sé ogni dettaglio, considera e confronta le diverse alternative, prova, vive ed interpreta i più diversi stati d’animo, arricchendo le proprie capacità empatiche. Da loro, ogni stimolo è percepito alla massima potenza, sono sempre accesi, reattivi, partecipi fino all’esaurimento di ogni forma di energia fisica e mentale. Elaine e Arthur Aron hanno descritto questi diversi aspetti così:
- Elaborazione più approfondita delle informazioni
- Maggiore tendenza alla sovrastimolazione ed al sovraccarico emotivo
- Più elevata risposta alle situazioni ed empatia
- Maggiore capacità di percepire i dettagli sottili o impliciti dell’ambiente e delle relazioni.
Le persone sensibili, pertanto, vivono più intensamente di altre, la sensazione di un mondo circostante, che sottrare tanta energia, che stressa più del dovuto, che le sopraffà. E’ facile e frequente che passino dal sentirsi appagate e vitali, al sentirsi deluse, frustrate, trattate ingiustamente o senza via d’uscita. Pertanto sono maggiormente esposte ad uno stato di sofferenza.
Un percorso di psicoterapia potrebbe essere molto utile, a questa tipologia di persone, che gli studi stimano consistere nel 15-20% della popolazione, al fine di mettere a punto una presa di distanza emotiva dagli eventi, dagli altri, amici o parenti che siano, e dal contesto ambientale. Ma anche al fine di considerare il fatto di essere speciali, anziché sbagliati, di possedere doti e capacità utili a sé stessi ed a chi sta loro vicino, nonché al fine di conoscersi meglio, di apprezzarsi e darsi valore, al fine di vivere meglio, ristabilendo un nuovo e personalissimo equilibrio tra corpo e mente.
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