Autostima: la forza della fragilità

L'autostima è un tema molto discusso e ricercato ma ciò che spesso viene tralasciato è che per accedervi è necessario un percorso che includa tutto ciò che ci appartiene.

25 AGO 2021 · Tempo di lettura: min.
Autostima: la forza della fragilità

Introduzione

Il tema dell'autostima è stato studiato da moltissimi psicoterapeuti di diversi orientamenti, spesso emulando il concetto che ci viene da studiosi d'oltreoceano. Etimologicamente la parola sta a significare la stima e quindi il valore che ci attribuiamo in relazioni agli altri e alle situazioni di vita che incontriamo. Normalmente le persone possono avere un atteggiamento di sottovalutazione di sé o di sopravvalutazione.

Non bisogna però confondere l'autostima con la tendenza a sopravvalutarsi e la mancanza di autostima alla sottovalutazione: sono due atteggiamenti che reagiscono entrambi alla sensazione o alla paura di non valere abbastanza per le circostanze in cui ci troviamo.

Come influisce l'autostima nella vita

Lavorare su questo tema è come costruire il pilastro su cui poggeranno le proprie scelte, quelle che possono far fiorire i talenti e possono condizionare le relazioni. L'autostima è un tema importante anche all'interno delle relazioni di coppia perché al centro di comportamenti di gelosia e possessività, nonché dipendenza affettiva, ansia da separazione o difficoltà ad elaborare una separazione; nel lavoro e nello studio ci può portare a non avere la capacità di farsi avanti nelle cose e di sapersi incoraggiare davanti alle difficoltà ma anzi ad avere pensieri continui di errori e sbaglio circa i nostro operato.

Il problema dell'autostima nasce dal non saper riconoscere le nostre qualità, ma anche nel non dar credito alle nostre emozioni credendo che il nostro sentire sia sbagliato. Questo ci porta, inevitabilmente, a non riconoscerci anche negli aspetti che possono essere i nostri limiti ma che insime ai talenti definiscono la nostra unicità.

Se possiamo essere in gamba anche se sbagliamo, o proviamo certe emozioni e se dagli errori troviamo la giusta intuizione per trasformare le cose in un'opportunità di crescita, allora questa è autostima. Spesso però gli errori li percepiamo come ineluttabili, li viviamo con ansia e sentiamo come una sorta di fallimento tanto da farci rinunciare a tentare o, in alternativa, a stare sempre in competizione con gli altri.

Le qualità che ci contraddistinguono sono qualità naturali che però possono non essere state accettate dal contesto in cui siamo vissuti, tanto che ci è stato chiesto di essere altro, semplicemente diversi. Questo ha comportato una negazione di una parte di noi che invece di renderci forti ci ha reso fragili di fronte alle difficoltà, più incerti nelle scelte.

Un processo psicoterapeutico lavora, quindi, su più livelli perchè alla base dell'autostima c'è un mancato riconoscimento di parti che ci albergano e che non erano conformi al contesto in cui siamo vissuti.

Non è così immediato includere nel nostro vivere parti di noi non consentite, ma è un percorso di vera libertà.

Soltanto attraverso un processo simile si hanno le risorse e le energie per poter scegliere buone relazioni e buone situazioni, intendendo relazioni e situazioni che sono buone per noi, che tengano conto di noi e dei nostri bisogni essenziali. Come dice Irvin Yalom si tratta di fondare se stessi e non fondersi con qualcos'altro di esterno attribuendo la responsabilità di chi siamo fuori di noi. È diventare genitori di se stessi.

Autostima: la forza della fragilità

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Scritto da

Dott.ssa Silvia Chiavacci

Bibliografia

  • Irvin Yalom – Diventare se stessi, ed N. Pozza
  • Nathaniel Branden- I sei Pilastri dell'autostima, ed Macrolibrarsi

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