Sto con il mio fidanzato da tre anni. La nostra relazione fila liscia per la maggior parte del tempo. Insieme ci divertiamo e siamo felice. Però c'è un aspetto di lui a cui mi sono resa conto di essermi abituata, e cioè la sua tendenza ad arrabbiarsi con me solo perché ha avuto una brutta giornata e scaricare su di me la sua frustrazione. Io studio all'università, ho gli ultimi esami, mentre lui lavora da molti anni. Giustifica le sue cattiverie gratuite dicendo che vive un periodo stressante... però mi sembra sbagliato attaccarmi su cose come il fatto che lui spende sempre soldi per me (perché quando usciamo insieme solitamente mi offre da bere e insiste per essere lui a pagare) oppure che io non sono presente per lui...all'inizio della nostra relazione io non stavo spesso al telefono, e vedendoci solo nel weekend lui aveva manifestato del malessere, e quindi mi sono sempre impegnata a essere presente con lui, cosa che non ho mai percepito come uno sforzo, tanto che ad oggi, non passa una giornata senza una telefonata, e anche nelle giornate più impegnative gli scrivo più volte al giorno.
Questo trattamento si ripete ciclicamente e nonostante io sia stata molto chiara sul fatto che per me risulta pesante e mi ferisce lui non ha mai cambiato nulla. Ora di fronte al mio desiderio di allontanarci definitivamente lui inizialmente ha tentato di sminuire e di farmi sentire come se stessi esagerando. Per poi richiamarmi e dirmi di prendermi del tempo per pensare perché cambierà e non vuole stare senza di me.
Da un lato vorrei credergli, ma dall'altro mi sembra molto immaturo, e anche se non voglio ferirlo sento che non è la persona giusta per starmi accanto..mi pento di aver intrapreso un rapporto così importante con una persona che adesso mi sembra così immatura.
Non capisco soprattutto perché, se davvero ha bisogno di me e di sentirmi più vicina, non mi chiami nel momento del bisogno e preferisca accusarmi con uno o due giorni di distanza di non dargli attenzioni...
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28 GIU 2022
· Questa risposta è stata utile per 3 persone
Cara,
esponi uno dei dilemmi più comuni e al contempo complessi da gestire in una relazione: il cambiamento dell’altro. Talvolta può essere un’aspettativa irrealistica, altre volte si può trovare un compromesso. Perché non ci si accorge che il cambiamento che voglio nell’altro è frutto di un cambiamento che non voglio fare su me stesso ad esempio, anche a giusta ragione. Dunque, la chiave per una relazione serena è proprio l’accettazione delle differenze individuali e il compromesso su quegli aspetti che non fanno vivere bene e in armonia. Se questo sarà possibile e realizzato allora la coppia fiorirà e andrà avanti, altrimenti bisogna avere la forza di decidere a prescindere dall’altro.
Ti suggerisco un supporto di coppia per approfondire meglio le dinamiche e portarle alla luce, ma anche per affinare le strategie di coppia per fronteggiare le difficoltà, di negoziazione, ecc. come tentativo di modifica del vostro assetto, qualora il tuo partner fosse d’accordo; oppure un percorso individuale per comprendere cosa alimenta il quadro che ti porta a vivere questo disagio ed attendere che lui rispetti la promessa di cambiamento, e per imparare a gestire e fronteggiare in maniera costruttiva le difficoltà relazionali.
Salutandoti caramente, resto a tua disposizione e ti auguro una vita Relazionale appagante e serena.
Dr.ssa A. Signorelli, esperta in vita Relazionale e di coppia (sedute anche online)
28 GIU 2022
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile utente,
Ci sarebbero le condizioni per il lavoro con la coppia, sulla coppia e la vostra relazione, qualora entrambi ne siate motivati.
La sensazione è di un vissuto di profondo malessere e insoddisfazione rispetto ad una relazione delle siffatte caratteristiche. In che cosa vi e' utile una relazione di questo tipo?
Cordialmente
Studio Associato Dott Diego Ferrara Dottoressa Sonia Simeoli
28 GIU 2022
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Buongiorno Neri,
Mi dispiace per quanto sta soffrendo. Le persone si rivelano nel tempo e nelle circostanze. Per questo lo spazio di una conoscenza reciproca previa è il modo migliore per tutelarsi da eventuali ripensamenti senza ritrovarsi con troppe ferite.
Le relazioni che si rivelano tossiche manifestano alla base i disagi di uno o di entrambi i componenti della coppia. Interrompere la relazione tossica è a volte il male minore.
Se ritiene di aver bisogno di maggiori aiuti non esiti a contattarmi
Le auguro il meglio
Dott.ssa Oriana Parisi
28 GIU 2022
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Pensare troppo al perchè lui faccia o non faccia certe cose può portarla fuori strada. Dovrebbe concentrarsi su come lui la fa sentire, e, se è veramente in grado di cambiare, dimostrarlo col comportamento e non con le parole. Sembra descrivere una modalità passivo-aggressiva, in cui lui ha bisogno di qualcosa e si aspetta un comportamento senza però comunicarlo, per poi punirla in qualche modo quando l'aspettativa non è soddisfatta. Può capitare a tutti, per carità, ma se è sistematico diventa logorante. Dovreste parlarne e vedere poi come va. Se veramente tenete al vostro rapporto potete anche effettuare una consulenza di coppia. Però da quello che scrive sembra essere già consapevole di una immodificabile inadeguatezza....
28 GIU 2022
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Cara Neri,
mi dispiace per la situazione che sta vivendo con il suo fidanzato, la svalutazione sistematica dell'altro è uno dei 4 cavalieri dell'apocalisse secondo Gottman, il più grande esperto di coppie al mondo. Questo comportamento da parte di uno dei partner porta all'allontanamento e di conseguenza alla rottura della relazione. La critica che noto anche sia presente, va sostituita con una formulazione, da parte del suo ragazzo, del tipo " Io mi sento (emozione) quando qualcosa succede, senza additare l'altra persona, e poi aggiungendo "mi aiuterebbe che ............ In questo modo si possono evidenziare le difficoltà senza dar la colpa all'altro. Suggerisco una terapia di coppia per migliorare la comunicazione e l'intimità relazionale. A disposizione anche online.
Un caro saluto
28 GIU 2022
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Ciao Neri, in una relazione è importante esprimere i propri bisogni reciprocamente e cercare di venirsi incontro, proprio perché volere bene all’altra persona significa volere il suo bene che stia bene. Questo dovrebbe essere sentito in modo reciproco.
28 GIU 2022
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Salve Neri, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè capisco quanto questa scelta possa essere importante per lei ed impattare sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale innanzitutto che lei faccia chiarezza circa ciò che sente e ciò che prova verso questa persona, ritagliandosi uno spazio d'ascolto per elaborare pensieri e vissuti emotivi legati alla situazione descritta pertanto la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL