Buongiorno sono una donna di 50 anni sono sposata dal 2004 ho una figlia di 13 anni.Ho sempre lavorato è da 6 anni che non lavoro più, ho perso il lavoro per motivi familiari. Da allora mio marito mi umilia in continuazione dice che non servo a nulla,sono una cogliona, ignorante e senza cervello, tutto davanti a mia figlia. Quando gli dico di smettere con le parole smentisce sempre dicendo che mi invento tutto e che capisco male quello che dico anche davanti ai parenti specialmente sua madre. Voglio anche precisare che in casa faccio tutto io, sto dietro alla bambina,sbrigo tutte le faccende, pago tutto io, lui farebbe scadere tutto, se ne frega di tutto.Fa sempre la vittima dicendo che è lui che subisce, mi sta facendo perdere la mia identità, sono sempre arrabbiata,musona mi sto chiudendo in me stessa,faccio fatica a dormire, mi sembra di impazzire.Quando gli dico se non ti vado più bene te ne puoi andare, mi risponde che è casa sua sono io che me ne devo andare che nessuno mi trattiene.Cosa mi consigliate?
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29 APR 2022
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Salve gentile utente, quella che descrive purtroppo è una situazione di violenza ed è bene che lei se ne occupi al più presto per sottrarre lei e sua figlia da questa, torno a ripetere, violenza. Le consiglio di provare a trasformare quella rabbia, che mi sembra attualmente repressa, in energia per iniziare a occuparsi di lei e non solo a preoccuparsi. Comprendo che non è semplice e purtroppo c'è una verità nelle parole di suo marito, poiché lui non se ne andrà e non cambierà, se non ne ha intenzione, questo lascia a lei tutta la fatica di gestire la situazione, ma anche il potere di riappropiarsi della sua identità. Un percorso di terapia potrebbe essere un buon sostegno per affrontare un periodo difficile e doloroso come un'eventuale allontanamento, ma a mio parere ciò che sta vivendo quotidianamente lei e sua figlia è ancora più frustrante, doloroso e pericoloso. Non esiti a parlare della sua situazione e a richiedere aiuto.
Spero che le mie parole in qualche modo possano esserle state utili.
Dott .Mangiagli Laura
3 MAG 2022
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Gentile utente,
dalle sue parole si evince una relazione coniugale fortemente conflittuale e squalificata in cui lei sembra anche subire violenza psicologica.
Sarebbe utile una terapia di coppia ma è ipotizzabile che suo marito non si renda disponibile a coinvolgersi.
In tal caso può comunque giovarsi di un percorso di psicoterapia individuale per poter acquisire le risorse necessarie a correggere questa spiacevole situazione soprattutto per il benessere suo e di sua figlia.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
3 MAG 2022
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Buongiorno, mi spiace per la sua situazione, difficile e purtroppo abbastanza comune... provi a trovare, nel luogo dove abita, un centro di sostegno alle donne vittima di violenza domestica. Intanto troverà una comunità di persone che hanno passato quello che sta passando lei e la sosterranno, inoltre potrà accedere a percorsi di crescita e di consapevolezza che la aiuteranno a trasformare la sua situazione od a trovare il coraggio di intraprendere la sua strada nella tutela sua, di suo figlio e della coppia genitoriale.
29 APR 2022
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Signora posso immaginare quanto dolore e quanta rabbia siano connessi a queste dinamiche relazionali. Parla di violenza psicologica e verbale e si sente umiliata e svalutata fino al punto di perdere il suo centro e la sua identità. Prendersi un suo spazio per riappropriarsi di lei e riscoprire e ritrovare quello che realmente è sia davvero importante. La situazione è delicata e complessa ma quello che le consiglio è iniziare a vedere in che modo può proteggersi da queste dinamiche e vedere se per lei sono nuove. Se ha bisogno sono qui per iniziare questo percorso di legittimazione di sè insieme. Le auguro una buona giornata
29 APR 2022
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Buongiorno Signora P.D., lei descrive una situazione veramente difficile e piena di sofferenza, nella quale le relazioni interpersonali sembrano improntate all'offesa, all'aggressività e alla svalutazione, il che fa pensare, in prima battuta, alla necessità di una separazione.
Mi permetto però, prima, di proporle alcune domande/punti di riflessione:
- nella vostra vita familiare e di coppia non c'è proprio niente di positivo?
- avete fatto qualche tentativo per migliorare la vostra relazione di coppia?
- avete provato a chiedere qualche consulenza di coppia o familiare?
- qualcuno di voi ha fatto una psicoterapia individuale o può essere interessato a farla?
- non c'é proprio altro da tentare per diminuire il livello di conflittualità che c'è tra di voi?
- è veramente convinta che la sua situazione sia irreparabile?
Tenga presente che anche un percorso di psicoterapia individuale, se quello di coppia è impossibile, spesso è in grado di fornire un aiuto sostanziale per orientarsi meglio in situazioni come la sua.
Se dalle sue risposte alle mie domande non emerge nessuno stimolo positivo le chiedo solo che cosa le impedisce di separarsi da suo marito. Molto meglio vivere da soli che una vita segnata da svalutazioni e offese continue.
Un cordiale saluto.
Dott. Gabriele Andreoli - psicologo psicoterapeuta - Isola della Scala (VR)
29 APR 2022
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Buongiorno P.D. 71,
capisco come si possa sentire in questa situazione in cui lei avverte un mancato riconoscimento da parte di suo marito. Credo che sia molto doloroso per lei affrontare questo disagio. Potrebbe proporre a suo marito di poter usufruire di uno spazio di coppia, presso un professionista, dove poter guardare assieme questa difficoltà che state attraversando. Laddove non dovesse accettare può comunque pensare di chiedere lei uno spazio di ascolto, in assenza di giudizio, dove poter esplorare le sue emozioni e cercare di trovare una soluzione a lei più adeguata.
Rimango a disposizione anche per una consulenza online.
Un caro saluto
Dr.ssa Laura Chiuselli
29 APR 2022
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Cara,
dalle parole che suo marito adotta e che smentisce facendole dubitare di aver sentito bene, pare che sia un gaslighter. Questo termine si attribuisce a soggetti narcisisti maligni, i quali portano le vittime a sentirsi colpevoli da parte dei loro stessi carnefici psicologici. È una violenza fra le più bieche e subdole che ci possano essere, quindi la invito caldamente a contattare il 1522 per essere orientata ai servizi socio sanitari pubblici o privati che per lei e sua figlia possono essere utili su tutto il territorio nazionale.
Sono a disposizione per qualsiasi approfondimento.
29 APR 2022
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Mia cara da quanto riferisci sembrerebbe che tuo marito ti abbia sposato soltanto perché avevi uno stipendio. Ipotizzo che tra voi fosse già in atto un allontanamento emotivo che la perdita del lavoro ha reso più evidente. Mi sembra di intuire che anche tu non hai una grande opinione di lui, probabilmente gli anni passati insieme vi hanno fatto scoprire incompatibili, questo può aver generato in lui rancore che esprime attraverso l’aggressione verbale e in te la delusione di avere accanto un uomo volgare. Ti invito a riflettere sulle Vs modalità relazionali per capire se correggendo qualche comportamento o ritornando su conflitti irrisolti non possiate ritrovare la capacità di rispettarvi. Per farlo potreste prendere in considerazione una terapia di coppia. Questa soluzione la suggerisco solo se la Vs storia ha avuto un inizio importante dove tutti e due eravate molto coinvolti altrimenti, se la via del confronto civile è preclusa, trova la forza di mettere fine a questa storia.
Auguri
Dott.ssa M.A. Consalvi
29 APR 2022
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Buongiorno,
Ha un quadro molto lucido della violenza psicologica che subisce lei e anche sua figlia. Se anche le parole di quest'uomo non sono rivolte direttamente a sua figlia, si tratta comunque di una minore in una situazione di conflittualità famigliare. Lei sta perdendo la sua identità di donna, forse anche di mamma? Cosa è disposta ad affrontare per uscire da questa situazione? Potrebbe rivolgersi ai servizi sociali o ad associazioni contro la violenza sulle donne. È pronta ad affrontare questa situazione? Nel caso dovrebbe vincere la chiusura che le sta causando quest'uomo r chiedere aiuto.
29 APR 2022
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Buongiorno P.D.,
La sofferenza che porta con sé la situazione che ingiustamente si trova a vivere è subito percepibile. Non solo per sé, ma anche per Sua figlia.
Sul territorio esistono dei servizi chiamati "centri antiviolenza". Potrebbe cercare quello più comodo per Lei e provare a fare due chiacchiere con i loro operatori, che sapranno al meglio consigliarla su come poter procedere sulla base di ciò che Lei vorrebbe fare.
Altre strade percorribili, che non si escludono necessariamente tra loro, potrebbero contemplare la richiesta di un sostegno psicoterapeutico per sé, che possa permetterLe di dar luce e mettere in gioco i Suoi punti di forza.
Qualora anche Suo marito fosse disposto a mettersi in gioco, potrebbe anche valutare la possibilità di un percorso psicoterapeutico familiare, per focalizzarvi maggiormente sulle dinamiche di vengono a creare all'interno delle mura di casa.
Resto a disposizione,
Un caro saluto,
Dott.ssa Ilaria Loi
29 APR 2022
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Buongiorno ,
dal suo racconto emerge molta sofferenza,mi diispiace per cio' che sta vivendo ,anche perche' il carico che porta con se collegato alsuo vissuto e' molto pesante.
Comprendo che nella situazione che vive non e' semplice concentrasrsi nel portatre avneti casa e famiglia.
Il suo intento chiedere aiuto e' una strada che la puo' condurre a riappropiarsi di se e delsuo benessere
Penso che possa esserle utile intraprendre un percorso terapeutico dove sente di potersi permettere di esserci e di rimparare ad amare la propria persona ,uno spazio dove potersi sentire ascoltata partendo da uno spazio vuoto poter ripartire .
Con l'augurio di poterle essere stata utile ,Le coumnico la mia disponibilita' anche online .
Cordialmente .
drssa Alessandra Petrachi psicologia clinica transpersonale umanistica -metodologia bioenergetica
29 APR 2022
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Gentile utente,
non possiamo che consigliarle di prendersi cura di stessa, nel rispetto che deve per se stessa e per sua figlia.
Non è possibile subire le violenze che descrive in modo passivo e inattivo ma c'è bisogno di agire, in un lavoro che probabilmente non potrà essere di coppia ma suo, individuale e personale.
Speriamo trovi la forza per ritrovare il suo benessere.
Restiamo a sua disposizione per qualsiasi informazione in merito.
Cordialmente,
Studio Associato Dott. Diego Ferrara Dott.ssa Sonia Simeoli
29 APR 2022
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Cara,
Ho sentitamente provato una fitta al cuore leggendo queste tue parole, l'ingiusta frustrazione e annichilimento che l'atteggiamento di tuo marito ti infligge è una violenza senza minimi termini. Credo che sia importante per te ora condividere i tuoi vissuti con un terapeuta che, con empatia e attenzione contenga il tuo dolore, lo comprenda e ti aiuti ad esplorarlo. Insieme, con la sua guida e sostegno troverai un modo per riattivare le tue preziose risorse, valorizzare il tuo potenziale sino a riappropriarti pienamente della tua dignità e vita, anche a protezione della tua bimba.
Io resto qui, a te disponibile anche online qualora ne avessi bisogno.
Ti abbraccio forte cara.
Dott.ssa G. Clarissa
29 APR 2022
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Cara P.D., mi spiace molto per la situazione che sta vivendo, dal suo breve racconto emerge tutto il malessere che sta provando e lo comprendo. La situazione che descrive è carica di sentimenti negativi e capisco come vada ad influire in modo negativo sulla sua quotidianità. Per affrontare al meglio questa situazione e cercare di ritrovare la sua serinità personale e, perchè no, con suo marito le consiglierei di intraprendere un percorso di consulenza familiare.
Resto a disposizione, anche online.