Ho 25 anni e a 16 sono stata violentata dal mio ex ragazzo.
Qualche giorno dopo lo avevo raccontato a un'amica via sms, che però non ha mai risposto e ha cominciato a evitarmi.
Non ho denunciato per mille motivi: volevo bene a quel ragazzo e non riuscivo a smettere di volergliene nonostante tutto, avevo paura di non essere creduta, non sapevo cosa dovevo fare, non avevo nessuno che mi fosse vicino.
Qualche anno fa lo ho raccontato, di nuovo via sms, al mio attuale ragazzo, che ha dato la colpa dell'accaduto a me. Ero da poco riuscita ad allontanare il senso di colpa e ci sono ripiombata.
Qualche mese dopo sono tornata sull'argomento e gli ho detto che la sua risposta mi aveva ferita e lui si è scusato.
Adesso io vivo nel dubbio che anche lui non mi creda, anche perchè non ha mai cercato di aiutarmi in nessun modo.
Ho anche provato ad andare da una psicologa, ma non sono riuscita a parlare della violenza. Non riesco a parlarne a voce.
Non riesco a non provare rancore nei confronti del mio ragazzo, nonostante gli voglia bene.
Non so cosa fare. Vorrei provare a "parlarne" (scrivere in realtà) con un amico, ma ho paura che non mi creda o che possa raccontarlo a qualcuno.
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15 LUG 2019
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Salve Viola, non è detto che l' evitamento della sua amica sottenda un giudizio, così come l'iniziale l'attribuzione di colpa del suo ragazzo: a volte è soltanto la misura paradossale di quanto l'altro si percepisca inadeguato nell'affrontare un tema cosi difficile, per quanto intimo , delicato e profondo. Si è rivolta ad una terapeuta senza riuscire ad aprirsi: la scelta del proprio, idoneo terapeuta, è assolutamente una scelta di preferenza personale, orientata verso chi ci trasmetta un clima empatico e di fiducia, scelta che può richiedere la prima valutazione di più di un professionista. Si dia nuove possibilità di un percorso terapeutico, per gestire i sensi di colpa,i timori di non essere creduta e le emozioni negative "rancore nei confronti del mio ragazzo", correlati a quel vissuto ma con ripercussioni attuali. Resto a disposizione. Cordialmente dott.ssa Alessandra Melli
15 LUG 2019
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Buongiorno Viola,
comprendo il suo malessere, tuttavia risponderle in modo sintetico in uno spazio così limitato renderebbe il messaggio poco chiaro, ambiguo e non in linea con la gravità.
Penso che sia importante per lei, visto che sono passati ormai 10 anni, di approfondire, metabolizzare ed infine allontanare il pensiero. Capisco che sia difficile, ma come vede il pensiero condiziona negativamente molto la sua vita, facendola addirittura sentire in colpa per una violenza. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico, online o da un professionista della sua zona, si affidi e vedrà che le cose miglioreranno.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti, se vuole mi può contattare
Cordiali saluti
Dott.ssa Alice Noseda
Lecco e skype
15 LUG 2019
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Gentile Viola, essere violentata è una delle esperienze più traumatizzanti e può portare pesanti strascichi, come quelli che descrivi. A volte molto pesanti, tanto da causare sintomi dissociativi e, incomprensibili sensi di colpa, Anche la difficoltà di parlarne, quasi a vergognarsi. Razionalmente comprenderai che questi sentimenti sono assolutamente fuori luogo. Il fatto è che il trauma riportato ha componenti che si agganciano a vissuti rimossi, inconsci, e per questo che è così difficile liberarsene da soli.
Dovresti cercare un o una psicoterapeuta sensibile e accogliente, in cui tu senta di poter avere fiducia, perché per elaborare e superare questa traumatica esperienza, bisogna poterne parlare con la certezza di essere ascoltate e capite, ed è più facile poterlo fare con una persona che conosce questi problemi piuttosto che con un amico.
Vorrei poter esserti di maggior aiuto ma in questa sede, forzatamente limitata, non è possibile.
Sono a Tua disposizione e ti saluto con simpatia ed empatia.
Dr. Marco Tartari, Roatto Asti