Valutazione situazione
Buongiorno a tutti, mi chiamo Marco e ho 32 anni, chiedo gentilmente un parere sulla mia attuale situazione che cercherò di descrivervi nel modo più oggettivo possibile.
Dal punto di vista sentimentale ho avuto la sfortuna nella mia vita di incontrare persone molto instabili, partendo da chi praticava stalking nei miei confronti per vendetta della fine della relazione, passando da chi mi ha lasciato perché non facevo il lavoro che voleva lei per finire con chi mi ha lasciato per il migliore amico perché più comprensibile del sottoscritto.
Dal punto di vista relazionale nell'ultimo anno ho chiuso quasi ogni contatto con chi consideravo un amico stretto, in quanto venuto a conoscenza che questa considerazione esisteva solo da parte mia.
Il lato familiare probabilmente è ancora peggiore, sono stato allontanato dalla casa dei miei genitori da quest'ultimi perché a loro giudizio ero troppo in ritardo nel concludere l'università con il conseguente allontanamento anche dall'azienda di famiglia, con la motivazione che la mia presenza dava fastidio a mio fratello, oggettivamente invidioso del mio stile di vita e della mia formazione universitaria.
Questo negli anni mi ha portato ad avere un'iniziale diffidenza verso prossimo, soprattutto nelle relazioni sentimentali.
Tutto questo ha avuto recentemente un risvolto, quando la mia ultima fidanzata mi ha lasciato incolpandomi di non essere abbastanza empatico e profondo, nonostante avessi spiegato (inutilmente) che era solo una questione di tempo prima di potermi aprire con una persona, complice anche l'elevato stress di quel momento poiché impegnato nello studiare per gli ultimi esami della mia carriera universitaria.
Ho iniziato a capire che ci fosse qualcosa di anomalo nella mia vita già qualche anno fa, quando mi accorsi che dormivo gran parte della giornata, una sonnolenza continua con annessa procrastinazione, libido sotto lo zero, disinteresse nel relazionarmi con il prossimo e mancanza di obbiettivi futuri nonostante gli esami ematici e ormonali fossero tutti nella norma.
Ho cercato di "nascondere sotto il tappeto" tutti questi sintomi per svariati anni fino a quando la fine della mia ultima relazione descritta poco fa mi ha dato la sensazione che si fosse rotto quel sottile equilibrio che ancora reggeva quella lucidità mentale già compromessa. Perché analizzando la situazione attuale sono rimasto da solo, non mi è rimasto più nulla nel pratico... non ho più amici, solo conoscenti, ho perso il lavoro, non ho più contatti con i miei genitori, mio fratello mi odia e presto finirò i soldi anche per pagarmi le spese basilari. Tutto questo con l'università ancora da finire... mi sento come se dei muri grigi intorno a me si stessero stringendo, mi rendo conto che non riesco più ad apprezzare nessun evento positivo e quelli negativi mi passano attraverso nella più totale apatia. Un fatto che non posso più ignorare è che da qualche giorno sto pensando seriamente di farmi del male, che vedo ormai come mezzo per terminare una situazione di sofferenza ormai persistente. Questi muri si stanno stringendo e io mi sento sempre più stretto.
Ringrazio in anticipo chi vorrà darmi un parere su questa mia situazione.