Terapia di coppia, solo per uno
Buonasera,
ho un dubbio che voglio affidare ad altri esperti. Da un po' di tempo ormai seguo un percorso di psicoterapia di coppia assieme alla mia partner. Qualche mese fa la nostra psicoterapeuta ci propone di fare qualche incontro (2-3) separatamente. Decidiamo alla fine che a farli sarebbe stata solo lei, in quanto tutte e tre concordavamo sul fatto che il problema della coppia in quel momento fosse, piuttosto, un problema della mia partner.
Adesso sono passati 2 mesi, e gli incontri tra loro due si sono susseguiti - ad oggi, siamo a 5. La mia partner continua a non stare bene, è evidente, ed io ho la sensazione che stia utilizzando quello spazio come terapia personale.
Io ho iniziato a vivere questa situazione con disagio. Mi sento tagliata fuori, mi chiedo se riuscirò a sentirmi nuovamente in sintonia con la dottoressa una volta che (se mai accadrà!) farò rientro nel suo studio. Mi sento tradita, più che dalla partner dalla psicoterapeuta. Ho iniziato a farmi molte domande: è lecita questa modalità terapeutica? perché non ha più menzionato una mia - anche solo eventuale - presenza?
Questa mia difficoltà è appesantita dal fatto che circa un mese fa ho preso le distanze anche dalla mia partner, poiché il suo dolore stava rendendo molto difficile la mia presenza nella coppia. E' una situazione temporanea, in attesa che torni a stare meglio.. ma questo ovviamente toglie la possibilità di condivisione nella coppia, ed io mi sento ancora più ignara di tutto.
Come dovrei comportarmi? Io vorrei che la mia partner continuasse con le sedute, perché sento che le fa del bene. Forse dovrei cercare un contatto con la psicoterapeuta?
Non so se questo può essere d'aiuto, ma il suo approccio è quello Psicoanalitico.
Grazie per avermi letta.