Mia figlia che ha sempre avuto un caratteraccio ora che abbiamo cambiato regione e casa e' diventata incontrollabile. Basta un niente per scatenare crisi che possono durare anche un'ora e mezza dove urla, piange, ci picchia, morde, caccia e ci chiama, vuole che ci arrabbiamo ma poi ha paura se ci arrabbiamo. Siamo seriamente preoccupati e non sappiamo più come comportarci!
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10 NOV 2015
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Buongiorno Viviana,
Sua figlia sta manifestando un disagio legato alla difficoltà di affrontare dei cambiamenti importanti per la sua età. Ha perso quelli che erano dei punti fermi, delle sicurezze della sua vita: casa, città, amici... Ma potete aiutarla a superare questo momento complesso facendovi aiutare, a vostra volta, da uno psicologo e/o da uno psicoterapeuta: qualche colloquio o un percorso terapeutico vi permetterà di vedere e vivere la situazione attuale in un'altra prospettiva.
In bocca al lupo
dr.ssa Monica Mazzucato
16 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Viviana, i bambini manifestano a loro modo i disagi emotivi che stanno attraversando, spesso a quest età sono in balia delle loro emozioni anche per il fatto che i due anni sono l'età dei capricci ed è evolutivo un comportamento più capriccioso del solito, se poi ci aggiungiamo dei cambiamenti importanti come possono esserci in un trasferimento è lecito da parte della bimba una forte manifestazione di sofferenza.
Ovviamente a quest età si lavora maggiormente con i genitori a livello psicoeducazionale per aiutarli a gestire le loro emozioni e quelle della bambina ed aiutarla a superare questo momento difficile.
Le consiglio quindi di rivolgervi ad uno psicologo per farvi aiutare ad aiutare vostra figlia.
Saluti
Dott.ssa Valentina Dal Col (Treviso)
9 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Gentile Viviana,
non si può parlare di "caratteraccio" in una bambina di due anni sottoposta al trauma psicologico di cambiare casa, abitudini e forse anche relazioni con determinate figure di riferimento (ad es. nonni).
I bambini a questa età manifestano spesso i loro disagi con comportamenti che ai genitori possono sembrare capricci incomprensibili.
Pertanto è opportuno che l'intero nucleo familiare (padre, madre, figlio/a) sia preso in carico dallo psicoterapeuta che provvederà dapprima a rendere i genitori consapevoli di certe dinamiche o situazioni disfunzionali e poi fornirà agli stessi gli strumenti per agire indirettamente sul bambino/a.
Il suggerimento è, quindi, quello di contattare uno psicoterapeuta preferibilmente ad indirizzo sistemico-familiare.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).
9 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Gentile Viviana il mio consiglio è quello di chiedere una consulenza ad un terapeuta famigliare. Spesso i bambini si fanno portavoce di un malessere e avere il supporto di tutta la famiglia garantisce più sicurezza.
Dott.ssa Fabiana Di Segni
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9 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 0 persone
Cara Viviana comprendo la sua preoccupazione, il mio consiglio è quello di contattare un terapeuta famigliare. A questa età i bambini non sono in grado di fare una terapia in autonomia e sono certa che una terapia famigliare aiuti vostro figlio e aiuti voi a far emergere le risorse necessarie per aiutarlo.
Dott.ssa Fabiana Di Segni
9 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Come anche i colleghi le hanno suggerito la presa in carico più indicata è quella famigliare, dove principalmente verrete visti voi genitori ma anche vostra figlia prenderà parte agli incontri. Il mio consiglio è di cercare un terapeuta sistemico relazionale, che come formazione si occupa proprio delle coppie e delle famiglia, anche se lavora anche in individuale. Se vuole chiedermi chiarimenti, essendo questo il mio indirizzo di specializzazione, le rispondo volentieri.
Cordiali saluti
Dott.ssa Atti Maria Benedetta
9 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 1 persone
Buongiorno Viviana,
il primo passo da fare è rivolgersi Voi genitori insieme (mamma e papà)
per una Consulenza Genitoriale ad uno psicoterapeuta con qquale confrontarsi sui bisogni e sui comportamenti della bambina.
A due anni i bambini non riescono a comunicare le proprie emozioni e i propri sentimenti; comunicano i propri pensieri attraverso agiti e atteggiamenti che per i genitori a volte non sono così chiari e comprensibili al momento, ma che con l'aiuto di uno specialista potranno probabilmente chiarirsi e acquisire senso.
In bocca al lupo!
Dott.ssa Cristina Fumi
Psicologa-Psicoterapeuta Milano
9 NOV 2015
· Questa risposta è stata utile per 2 persone
Buongiorno Viviana,
a quest'età solitamente il percorso più appropriato è quello di un consulto psicologico che prenda in considerazione l'intero nucleo familiare. Quindi non una terapia sulla bambina, ma una terapia "indiretta", svolta da voi genitori, tramite l'acquisizione di maggiori conoscenze e competenze nella comprensione e gestione dei suoi bisogni e stati d'animo. Lo psicoterapeuta svolgerà incontri congiunti anche con la presenza della bambina, incontri in questo caso soprattutto ludici e giocosi, da cui potrà trarre ipotesi sul suo stato d'animo e bisogni emotivi, e sul rapporto genitore-figlia instauratosi in questi primissimi anni di vita. Per poi restituire e costruire assieme a voi ipotesi alternative sui comportamenti agiti dalla bambina e modalità empatiche di rispondere alle sue richieste, che possono apparire bizzarre ma che solitamente un senso lo hanno, è necessario soltanto scoprire quale sia.
A disposizione per ulteriori informazioni,
un caro saluto,
dott.ssa Chiara Francesconi