Sensi di colpa, abbandono e pensieri suicidi durante le litigate
Salve, ho 27 anni, son in terapia da tanti anni, ma sono ferma da circa 5 mesi perché mi son trasferita a Bologna e non conosco ancora nessuno. Ho provato solo una psicologa ma non mi son sentita a mio agio.
Io ho diversi traumi complessi.
Mio padre ha abusato sessualmente di me dai miei 10 fino ai 14.
Poi è morto di incidente.
Mia mamma nella mia infanzia è sempre stata altalenante, mi sentivo amata, poi all’improvviso impaurita che potesse farsi male perché si arrabbiava. Avevo costante paura che si lasciasse con mio padre. E ogni notte lui mi toccava. Ho vissuto proprio male. Avevo molti pensieri suicidi la mattina dopo che mi aveva toccato. Non ne potevo più di vedere la persona che doveva proteggermi infrangere il mio corpo e la mia anima per un suo eccitamento sessuale. Mi fa schifo.
Vorrei riuscire a superare tutto ma ho ancora molti strascichi. Mi attacco morbosamente alle persone sbagliate, quelle che sono completamente diverse da me, che hanno atteggiamenti quasi di menefreghismo.
Ora sono fidanzata, ma è l’ennesima persona che durante un confronto mi fa sentire inutile, perché non mi rivolge più parola, usa il telefono, mi ride in faccia, mi dice che sono pazza, e forse si.. lo sono.
Mi sento sbagliata e anche una fallita.
Il problema è questo, quando litigo con il partner e si supera il limite a me vengono pensieri suicidi, mi sembra l’unica via di uscita, odio che mi risponde male, odio sentirmi messa da parte e mancata di rispetto da chi amo. L’ho detto solo a una psicologa di qua ( quella di cui ho scritto all’inizio) e mi ha detto di farmi prendere in carico dall’asl che hanno le emergenze . Io invece voglio andare da un privato perché voglio risolvere il problema che è legato al trauma. Non mi ucciderei mai, io amo la vita. Ma in quel momento non so cosa succede, ho una rabbia così forte che vorrei scomparire, mi vengono strani pensieri che non voglio avere. Inizio ad avere una crisi totale in cui la colpa passa tutta a me, e so che non si dovrebbe parlare di colpe, ma purtroppo a volte il mio partner sembra quasi goderci a farmi arrivare a quello, a piangere come una disperata, forse perché crede che così lo amo. Io credo solo che le litigate mi fanno arrivare a pensare cose brutte perchè arrivo in un momento che NON NE POSSO PIÙ, che vorrei smettesse tutto. E provo anche a far smettere tutto ma lui è orgoglioso, continua senza tregua, mi punta il dito e mi dice che faccio la vittima. Ma io vi giuro che quei pensieri ci sono.
A lui non glielo dico ma gli dico solo di smetterla che ho bisogno di aiuto.
Ora mi chiedo: sono da ricovero? Son pazza? Esistono questi pensieri nelle persone normali? Perché sempre quando litigo?