Sconvolta da uno psicologo tra voi

Cara Laura, sono stupefatto. E' vero che ci sono psicoterapeuti e psicoterapeuti, che applicano metodologie e approcci peronali diversi. Ma il denominatore comune è il rapporto empatico, il prendersi cura di chi ti chiede aiuto. Quindi concordo completamente con la Tua idea della figura di buon terapeuta.
Tra l'altro anche interventi così diretti possono, forse, avere un qualche valore di intervento " shock" nell'ambito di un percorso psicoterapico già ben avanzato.
Non riesco a immaginare quali terapeuti abbiano fatto quelle affermazioni.
Da quello che mi racconti mi sembrerebbe più che opportuno cambiare terapeuta. E la grande maggioranza, Ti assicuro, risponde ai criteri di empatia, attenzione, disponibilità emotiva che Tu hai ben descritto.
Saluti amichevoli. Dr. Marco Tartari, Asti

Gentile Laura,
sono rimasta colpita dal suo scritto per due motivi: in primo luogo per l'atteggiamento del professionista di cui lei parla, che evidentemente non si è attenuto a uno degli aspetti fondamentali della nostra professione (e in generala delle professioni di aiuto) che è la necessità di creare un ambiente accogliente, empatico in assenza di giudizio.
In secondo luogo mi ha sorpreso molto positivamente la sua decisione di condividere la sua esperienza negativa, a causa della quale spero non si sia fatta un'erronea idea di TUTTI gli psicologi: il nostro lavoro è supportare il nostro interlocutore nell'identificare le proprie problematiche, nel cercare internamente risposte ad esse, attivando appropriate risorse, senza mai in alcun modo giudicare.
Un caro saluto,
Dott.ssa Elisa Bonfanti

Anche io mi dissocio dalla risposta del Dott. Fiore e le motivazioni precise le trovo nello scritto della Dott.Ilenia Mariani; d'altronde penso di aver ben espresso il mio parere nei due scritti già inviati a questa domanda.
Dott. Silvana Ceccucci

Dottor Fiore,
mi sento di dissociarmi dai contenuti della sua risposta.
Ci sono diversi indirizzi di psicoterapia, è vero, ma non ne conosco uno
che prescinda dall'ascolto e dal rispetto del paziente.
Non credo lei abbia ascoltato bene Laura perché in nessun modo ha parlato di bisogno di coccole da parte di un terapeuta. Laura parla di empatia e assenza di giudizio. Il resto è una sua personale inferenza.
Come è personale lo stile del terapeuta, è vero. Ma avere uno stile più direttivo ed esprimere il proprio pensiero senza "tagliarsi la testa" non è affatto sinonimo di giudicare.
L'irritazione di un paziente di fronte ad un atteggiamento giudicante è assolutamente lecita, dopotutto si è irritato anche lei di fronte al commento critico di Laura, tanto da voler subito precisare che la signora non ha le competenze per farlo.
Mi dissocio anche dagli aggettivi che lei attribuisce al suicidio e soprattutto alla depressione: rigidità, mancanza di umiltà e desiderio di onnipotenza sono termini che personalmente assocerei ai limiti di un terapeuta, e non di un paziente.

Quanto a Laura, mi unisco ai colleghi rinnovando l'invito ad esprimere la sua richiesta di aiuto: troverà sicuramente qualche parere utile o qualche collega che sappia fornirle il nominativo di un professionista nella sua città.

Dott.ssa Ilenia Mariani

Cara Laura
voglio anche aggiungere un'altra risposta.... è perfettamente comprensibile che un utente venga in questa piattaforma per cercare un "appiglio" o un parere competente.
Mi sembra una cosa perfettamente logica, altrimenti perché ci sarebbe questo sito e perché ci saremmo noi a scrivere???
Se noi scriviamo qui dovremmo essere convinti che, a volte (credo sempre anzi) possiamo essere un "appiglio" vitale per qualcuno...ie' sicuramente il motivo per cui scrivo!
Quindi cara continua a cercare "appigli" tutte le volte che vuoi non sei certo sbagliata per questo.
Poi mi è sorta anche un'altra riflessione...questo sito è frequentato da tantissimi giovani e anche minorenni spesso; che effetto possono fare certe risposte su un ragazzo o ragazza in crisi che si rivolge a noi per cercare conforto e aiuto?
Gli importerebbe veramente qualcosa delle "strategie terapeutiche" o si sentirebbe ancora più respinto e bloccato nel suo disagio?
Se questo ragazzo o ragazza fosse nostro figlio...mettiamo un minorenne che si sveglia di notte e viene qui a leggere per cercare "un appiglio" che risposta vorremmo che trovasse???
E' una riflessione che mi sta davvero molto a cuore , la responsabilità di scrivere qui è altissima.
Non posso che ringraziarla di aver posto la domanda e spero che tutti noi professionisti su questa sua domanda possiamo riflettere a lungo!
Dott. Silvana Ceccucci psicologa psicoterapeuta

Certo che no, cara Laura, la sua idea di psicologo non è affatto sbagliata. Il giudizio non dovrebbe mai entrare nella relazione paziente-terapeuta, e il compito di quest'ultimo è quello di aiutare la persona a far luce dentro di sè e a capire da dove origini il suo malessere, sempre con tatto ed empatia.
Come in tutti i mestieri, e anche tra gli psicologi, esistono professionisti che non assolvono al meglio questi compiti, oppure che hanno un modo di fare poco delicato.
Io non mi farei condizionare dalle parole di uno, ma piuttosto, se come scrive ha una sofferenza tanto profonda da spingerla a pensare al suicidio, cercherei aiuto presso un professionista di cui si possa fidare e che la sappia comprendere.
Per qualunque cosa, mi consideri a sua disposizione.
Dott.ssa Federica Casale

Gentile Laura,
se lei sente davvero di poter cedere al desiderio di farla finita,
dovrebbe non cercare "appigli utili" online ma decidersi ad intraprendere una psicoterapia "dal vivo" che dovrebbe essere portata avanti con continuità per almeno un anno e forse assumere anche, se necessari per qualche tempo, farmaci antidepressivi.
Non credo che un buon terapeuta possa aiutare i pazienti soltanto con l'empatia che tra l'altro non vuol dire, come si potrebbe credere, non urtare mai la loro suscettibilità o non contrastarli mai.
Credo invece che sia sempre necessaria una attenta e accorta alternanza di empatia e congruenza così come dovrebbe fare il buon genitore con i propri figli, se non vuole rischiare di viziarli.
D'altra parte, gli indirizzi di psicoterapia sono molteplici e tali sono anche gli stili professionali e quando il paziente presume di sapere cosa gli fa bene e cosa gli fa male volendo essere solo coccolato e mai contrastato, può scegliersi lo psicologo che risponde al suo desiderio un pò come fa il cliente che entra in un negozio e compra quello che gli piace ma che magari non gli serve veramente.
Quanto al fatto che lo psicologo in quanto tale non dovrebbe mai giudicare mentre il possibile paziente (e lei ne è un esempio) può farlo pur non avendone le documentate competenze, credo che anche questo sia opinabile perchè uno psicologo che "si taglia la testa" per non correre il rischio di irritare il paziente non gli sta certo facendo un buon servizio.
Infine, per quanto riguarda depressione e suicidio, è indubbio che il suicidio è un atto violento e crudele (anche se è l'uccisione di se stesso e non di un'altra persona), vile perchè chi fa questo atto scellerato sceglie la scorciatoia di non vivere la vita quando si incappa in certe difficoltà, stupido perchè il suicida, chiuso nella sua "hopelessness" è convinto che nulla potrà mai cambiare mentre le vicende umane nel tempo cambiano a prescindere.
Forse lei effettivamente ha un'idea dello psicologo proprio come di un fornaio che se non le fornisce il pane come lo vuole lei non è bravo a fare il pane!
La depressione è una brutta malattia ma troppo spesso è figlia della rigidità, della mancanza di umiltà e del desiderio dii onnipotenza che si scontra con i limiti della natura umana non accettati.
Se lei davvero è depressa e pensa di suicidarsi, per favore non lo faccia e si cerchi magari un terapista rogersiano e non si sconvolga nè si irriti per le parole (probabilmente anche male interpretate) di uno psicologo che "giudica" impreparato e incompetente.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio di Campagna (Salerno).

Buonasera Laura, con i suoi virgolettati non si scherza. Se ha visto frasi del genere sono da censurare, senza se e senza ma. D'altronde, se ha scritto tale post sono convinto che anche lei sappia benissimo che ogni categoria ha lè sue, chiamiamole così, criticità. Continui a fidarsi, soprattutto, delle persone che sono dietro un'etichetta (psicoterapeuta) e con cui riesce a stabilire un contatto umano finalizzato ad un atto terapeutico. Fortunatamente, sono in tanti quelli bravi...
Buona fortuna,
dott. Massimo Bedetti
Psicologo-Psicoterapeuta
Costruttivista-Postrazionalista Roma

Gentile Laura,
mi dispiace per la situazione difficile che stai affrontando.
In riferimento alle tue impressioni...è vero, alcuni terapeuti non ci vanno molto per il sottile ad esprimere i propri pensieri. Il punto è che non tutti hanno lo stesso stile e che gli utenti possono scegliere.
Non penso però che il collega che menzioni sia stato l'unico a rispondere, gli altri che cosa dicevano? Quali erano i loro consigli?
a volte in periodi difficili si è portati, per tanti motivi, a dare più importanza alle cose negative...succede, ma sono situazioni che possono cambiare.
Non focalizzarti solo su quello psicologo.
Per le tue difficoltà, perché non ti rivolgi ad un professionista, ce ne sono molti che sapranno accogliere la tua domanda, ti consiglio uno psicoanalista lacaniano.

A disposizione.

Un caro saluto
Dott.ssa Fornari Daniela

Buongiorno Laura,
non ho avuto modo di leggere direttamente le risposte del collega quindi posso basarmi esclusivamente sulla sensazione che hanno suscitato in lei.
Esistono delle teorie naives ("credenze popolari") sulla psicologia che comprendono un'idea dello psicologo come mago, indovino, o guaritore, ma non è questo il suo caso.
L'idea che ha lei del terapeuta è molto vicina alla realtà: un buon terapeuta dovrebbe essere in grado di empatizzare, astenersi dal giudizio e, soprattutto, quando suggerisce una soluzione apparentemente "logica e banale", dovrebbe ricordarsi che se per un paziente fosse così facile cambiare un comportamento o un pensiero, ci riuscirebbe da solo, anche senza l'aiuto di un professionista.
Bisogna però ricordare che questo non è uno spazio terapeutico e alcune accortezze potrebbero sfuggire.
Allo stesso tempo, però, proprio perché questo non è uno spazio terapeutico e la persona che abbiamo "di fronte" non è una persona di cui conosciamo bene i processi cognitivi e le dinamiche emotive, dovremmo avere una maggiore cautela nel fornire delle risposte.
Mi dispiace che questo "incontro" l'abbia toccata al punto di censurare la sua richiesta principale: sono sicura che se vorrà provare ad esporre la sua difficoltà, troverà altri colleghi disposti ad accoglierla in modo adeguato.
Un saluto

Dott.ssa Ilenia Mariani

Cara Laura, no, la tua idea di psicologo è assolutamente corretta. Lo psicologo è un professionista che non giudica e che, empaticamente, accoglie la persona e la aiuta a definire il suo problema, a porsi obiettivi concreti e raggiungibili all'interno del percorso di terapia, e a conseguirli con l'uso di diverse strategie. Tutto sempre nel pieno rispetto della persona che ha davanti.
Purtroppo i mezzi di comunicazione virtuale possono dare problemi in tal senso: la necessità di essere brevi, tentando di dare comunque una risposta efficace, può aver portato il collega a usare erroneamente parole troppo d'impatto. Con questo non intendo giustificare, quanto piuttosto mettere in evidenza il fatto che questo mezzo di comunicazione è tanto utile quanto ambiguo. Credo che per argomenti delicati quali il suicidio e le ideazioni suicidarie sia molto meglio contattare un professionista per un incontro vis a vis.
Detto ciò, cara Laura, sono davvero dispiaciuta che la tua esperienza di contatto psicologico sia avvenuta sotto questa "cattiva stella" e, con questo mio messaggio, spero di averti mostrato l'altra faccia della medaglia.
Resto a tua disposizione per ulteriori chiarimenti.
Un caro saluto
Dott.ssa Del Rizzo Luana
Psicologa, Psicoterapeuta e Analista Transazionale ad Azzano Decimo (PN)