È normale che il mio psicologo non si sia fatto sentire durante la quarantena?

Inviata da Laura · 20 mag 2020 Psicoterapia

Buongiorno a tutti.
A novembre ho deciso di riprendere un percorso di psicoterapia interrotto anni fa perché sentivo che non mi stava aiutando. Quindi a novembre ritorno dallo stesso terapeuta e in realtà sento che le cose non siano cambiate più di tanto, non riesco a capire se il problema sia mio o del terapeuta ma continuo ad andare. Arriviamo al 10 marzo e lo psicologo mi scrive: "Ciao per l'appuntamento potrebbe andare bene il 12 alle 17? Grazie se poi ci fosse un blocco totale, spostiamo". Io rispondo: "Ciao, scusa ma visto che la situazione è peggiorata preferisco stare a casa. Ci aggiorniamo per la prossima settima". "Certo. Hai ragione. Ci aggiorniamo". Da questa conversazione del 10 marzo non ci siamo più sentiti fino ad oggi che ho deciso di mandare un messaggio per chiedere se andasse tutto bene e per sapere se aveva iniziato a lavorare. Mi risponde che è un piacere sentirmi e che inizierà dal 25. Devo dire che questa cosa mi ha dato molto fastidio. Ho sentito di tanti psicologi che hanno fatto sedute via Skype, ora non so se lui le abbia fatte o meno, ma in qualsiasi caso avrei avuto piacere di ricevere un messaggio. Ho visto che in questo periodo molte persone hanno avuto bisogno di supporto psicologico proprio per il lockdown, devo dire che questa situazione a me non abbia sconvolto più di tanto ma avrei voluto ricevere un messaggio in cui mi chiedesse come stavo o anche solo un messaggio per informarmi del fatto che avrebbe attivato le sedute via Skype o che non le avrebbe fatte, avrei voluto riceve un messaggio di qualsiasi tipo. Sono stata 2 mesi a pensare ma perché non mi scrive? Sarà successo qualcosa? Ci ho pensato tanto e non so se ritornare da lui sia la cosa giusta ma allo stesso tempo ho paura di cambiare e ricominciare da capo, non avevamo trovato una soluzione al mio problema e non ero nemmeno riuscita ad aprirmi completamente (e so che avrei questa difficoltà con chiunque) mi sento tanto confusa. A volte penso di voler cambiare ma penso che non basterebbe una vita per raccontare tutte le mie paure e insicurezze e per raccontare il mio percorso di terapia e poi penso anche che il terapeuta abbia sempre avuto buone intenzioni con me e che la colpa sia mia se non siamo mai arrivati a trovare una soluzione ma questo comportamento mi ha fatto rimanere male. Cosa devo fare?

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Miglior risposta 22 MAG 2020

Buongiorno,
non posso entrare nel merito delle decisioni prese dal mio collega, ma sperando di aiutarla a fare chiarezza le posso raccontare come mi sono organizzato con i pazienti che seguo. Attenendomi alle indicazioni dell'Ordine Professionale ho concordato con i pazienti con cui era possibile delle sedute online; con coloro, le situazioni più delicate, che invece avevano necessità di continuare la terapia, essendo ciò consentito, abbiamo portato avanti il lavoro con le dovute precauzioni. I pazienti che hanno deciso di sospendere hanno avuto la possibilità di contare, su loro richiesta, proprio tenendo in considerazione la delicatezza del periodo, su contatti telefonici gratuiti per particolari esigenze; questa proposta ha rassicurato tutti ed ha chiamato chi effettivamente ne aveva bisogno. E' stato sorprendente rivederci dopo due mesi e scoprire che la relazione terapeutica, a discapito del tempo sospeso, si era addirittura rinforzata.
Vorrei tuttavia sottolineare un altro aspetto in merito a quanto scrive: l'efficacia di una relazione, qualsiasi relazione, si valuta a partire dall'ascolto di ciò che proviamo. Se non ho capito male lei non si apre agli altri facilmente, e necessita di un metodo per imparare a farlo. Ciò non le impedisce di ascoltarsi e di fidarsi delle sue emozioni per decidere se una determinata situazione è protettiva, neutra o addirittura pericolosa. E' il ruolo delle emozioni, che esistono proprio per orientare le nostre scelte; risiedono nel corpo, pertanto ascoltando il corpo (e non dimenticando di respirare consapevolmente), in qualche modo emerge la decisione più appropriata.
Mi auguro di esserle stato di aiuto e le auguro di proseguire il suo percorso nel miglior dei modi.
dr. Daniele Sandri Boriani

Daniele Sandri Boriani Psicologo a Pescara

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25 MAG 2020

Buongiorno non tutti gli psicologi hanno aderito a fare consulenza online è una libera scelta del professionista. Tuttavia vista la gravità del Covid 19 e per decreto ministeriale non si poteva incontrare di persona il paziente senza le dovute precauzioni. Senza entrare nel merito mi chiedo se lei abbia telefonato al collega visto che sentiva la necessità di parlare con lui.
Cordiali saluti dott.ssa Bonaria Peri

Dott.ssa Peri Bonaria Psicologo a Massa

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25 MAG 2020

Laura
Buonasera
Ho trovato normale quello che ha provato con il suo terapeuta.
La relazione che uno psicologo instaura con un cliente/Paziente a tutti gli effetti , in quanto relazione umana, attiva emozioni e pensieri equiparabili a quelli che viviamo in altre circostanze: rapporti di amore, amicizia, lavoro. Per lei se ho ben capito è difficile aprirsi come persona, immagino a maggior ragione che dopo essersi lasciata andare ed affidata a questo collega possa essersi sentita “abbandonata” o non considerata proprio in un momento così particolare come quello che abbiamo vissuto del lockdown.

Se da un lato le suggerisco di aprirsi e comunicare i suoi vissuti al suo terapeuta, per poter fare in modo che questi stessi vissuti siano un punto di partenza (per esempio) da cui ripartire nel vostro lavoro, dall’altra parte, in qualità di Psicologo le dirò che la mia esperienza in questi mesi con i miei clienti non è stata per niente lineare. La pandemia ha scatenato le più svariate dinamiche, si è alterata la percezione del senso di privacy ed intimità (anche nelle proprie case) e tanto altro. Potrebbe essere che questo collega non avendo a sua volta sentito sue notizie abbia interpretato, anche lui il suo silenzio, come rispetto e sua voglia di non essere “disturbata” in un momento molto particolare per tutti.

Spero di averle dato un punto di vista alternativo
E spero possa ritrovare il lavoro con il suo psicologo .

Resto a disposizione se vorrà!
Drssa Giorgi

Drssa Giulia Giorgi Psicologo a Viareggio

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25 MAG 2020

Cara Laura, la situazione appare piuttosto articolata. Personalmente io non contatto mai i miei pazienti perché lo reputo un atto intrusivo ed irrispettoso. Ultimamente ho inviato un messaggio identico a tutti per comunicare la data in cui riprendevo a visitare. Magari il Suo terapeuta lo avrebbe fatto. Ma non è questo il punto. Il fatto è che, nonostante tutto, la Sua condizione non è migliorata. La terapia non è raccontare la propria storia. La parte più importante del racconto è quello che sfugge a noi stessi. L'abilità del terapeuta consiste nell'aiutarla a far emergere l'"inenarrabile" per permetterle di superare traumi o prendere consapevolezza delle credenze assolute che governano la sua lettura della realtà. Questo processo arricchisce e restituisce forza e responsabilità. C'è una storiella che gira nella comunità degli Psicologi: quella del paziente "resistente". Qualsiasi serratura resiste se non hai le chiavi giuste. Veda Lei cosa è giusto per favorire la Sua crescita personale. Cordialmente.

Dott. Ivano Ancora Psicologo a Torino

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21 MAG 2020

Carissima, se lei aveva bisogno del suo psicologi e di una consulenza on line, perché non l'ha richiesta proprio a lui? Il suo terapeuta potrebbe non avere previsto delle consulenze on line, non tutti gli specialisti infatti, e propongono, pensando che non siano sempre opportune. Inoltre, se non vi è il giusto rapporto con questo terapeuta, perché non ne cerca un altro? Cari saluti.
Dott.ssa Barbara De Luca

Dott.ssa Barbara De Luca Psicologo a Catanzaro

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21 MAG 2020

Buongiorno Laura, è importante che lei esprima direttamente con lui questo suo vissuto che del resto è ben comprensibile e non irrazionale. Non è una reazione impropria, ma è opportuno e utile che si confronti con il terapeuta per ascoltare le sue motivazioni e confermarci meno le Sue perplessità. Questo sarà in ogni caso un allenamento a porre le sue domande e i suoi bisogni nelle relazioni che sono del tutto legittimi. E se non lo sono, finché non ci confrontiamo non lo possiamo comprendere. Lei ha bisogno di confermare un aggancio terapeutico e così facendo ne avrà modo. Se poi eventualmente, davvero non sentirà un un'intesa, o si sentirà "trascurata " potrà fare altre scelte, ma l'importante è esprimerlo, dichiararlo, metterlo sul tavolo. Le auguro di superare l'enpasse

Gemma Facchinetti Psicologo a Ranica

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21 MAG 2020

Buongiorno Laura. Lei si sta interrogando sull’opportunità o meno di cambiare il proprio terapeuta. Lei si aspettava un messaggio da lui in questi due mesi di lockdown in cui le chiedesse come stava ma che questo non é avvenuto. Prima di decidere se sia il caso o meno di continuare il rapporto con questo terapeuta dovrebbe esplicitare quello che lei sente di aver provato in questi due mesi a seguito della sua assenza di comunicazioni. Mi sentirei di dirle che un rapporto terapeuta-cliente, per motivi legati al codice deontologico, non risponde come caratteristiche ad un rapporto amicale. Dagli ultimi messaggi, che vi eravate inviati, vi eravate salutati dicendogli che vi sareste aggiornati alla prossima settimana e lui ha ribadito il concetto, senza specificare che sarebbe stato lui o lei a farsi sentire. Potrebbe anche essere che il terapeuta aspettasse un suo messaggio e che non facendosi sentire lo facesse per non violare la sua sfera privata. A sua disposizione.
Dott. Erik Mancin

Dott. Erik Mancin Psicologo a Parma

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21 MAG 2020

buongiorno Laura la relazione con un terapeuta è comunque sempre una relazione. per cui il mio consiglio è di poter esprimere liberamente il suo vissuto con lui. se non lo facesse molto probabilmente farà molta fatica poi a riprendere il vostro percorso e allora non avrà molto senso. e quindi sarà bene che si ascolti bene e scelga un'altra possibile strada. non sempre è necessario sapere tutto tutto di un paziente ma sicuramente i veri vissuti si! anche prendersi la libertà di essere completamente sincera con una figura importante della propria vita!

Dott.ssa Laura Legora Psicologo a Voghera

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21 MAG 2020

Buongiorno Laura, mi chiedo perchè non sia stata lei a ricontattarlo invece di aspettarsi la chiamata o il messaggio. Le assicuro che non è mai facile per uno psicoterapeuta valutare l'opportunità o meno di inviare un messaggio ad un paziente, che si ritiene di dover lasciare libero di decidere quando e se riprendere dopo un'interruzione, qualunque ne sia stata la causa. Forse anche lui si è chiesto come mai lei non si faceva sentire, ad esempio per chiedergli se fosse disponibile a sedute a distanza. La cosa migliore sarebbe provare a dirgli tutto quello che lei ha sentito e pensato, con autenticità. Questo potrebbe dare una svolta al vostro lavoro insieme. Prima di decidere di cambiare terapeuta, il che è un suo diritto, forse vale la pena di esprimere tutte le sue perplessità, fino in fondo, anche quelle legate alla sensazione di non essere aiutata davvero...
Dott.ssa Franca Vocaturi

Franca Vocaturi Psicologo a Torino

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21 MAG 2020

Buongiorno Laura,
comprendo il suo bisogno, avrebbe voluto un pochino più di attenzione da parte del terapeuta. Forse prima di cambiare, dovrebbe provare a contattarlo, a fare una seduta e spiegargli il suo vissuto negativo che ha provato rispetto al suo comportamento.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alice Noseda

Dott.ssa Alice Noseda Psicologo a Lecco

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21 MAG 2020

Salve, con il proprio psicologo /Psicoterapeuta bisogna sentirsi a proprio agio in quanto dovrebbe essere l'unica persona che accetta i tuoi pensieri senza giudicare e ti aiuta a trovare la tua strada con degli strumenti. Credo che i tuoi dubbi e domande siano giusti e corrette, ma ti consiglio, prima di cambiare o interrompere di parlarne con lui e capire il suo modo di pensare riguardo a questa situazione e poi prendere una decisione.
Per qualsiasi altra informazione sono disponibile.
Buona giornata. Dott.ssa Cristina Gammella

Dott.ssa Cristina Gammella Psicologo a Campli

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