Mio figlio Alex di 8 anni ha subito un trauma nel vedere un film

Inviata da Caterina · 24 ago 2015 Trauma psicologico

Salve, sono Caterina la mamma di Alex. In questi giorni ho portato mio figlio a casa di un suo compagno di classe dato che non si vedevano per un po' di tempo. Da quello che mi ha raccontato Alex ho capito che il suo amico ha acceso la televisione per vedersi un film non adatto ai minori mentre i suoi genitori erano usciti. A mio figlio questo film lo ha completamente sconvolto a tal punto che quando qualcuno lo abbraccia lui scappa rifugiandosi nella sua stanza. Ho notato che ultimamente non riesce ad affezionarsi agli altri e questo mi ha fatto preoccupare tantissimo. Lo portato da una psicologa per cercare di fargli superare questo problema ma niente da fare lo vedo sempre piu' chiuso in se stesso ed ho paura se quello che ha visto puo' danneggiare il suo sviluppo psicologico. Cosa devo fare? Aiutatemi

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Miglior risposta 29 AGO 2015

Gentile Caterina,
innanzitutto lei non dice l'età di suo figlio che è una variabile importante, nè che tipo di film può aver visto. Nemmeno è dato sapere quali siano state le reazioni dell'amichetto di suo figlio e se lei abbia provato a commentare la cosa con la mamma dell'altro bambino.
Benchè negli annunci dei film è spesso precisato se quel tale film non è adatto ai minori e/o è preferibile nella visione la presenza dei genitori e benchè esista la possibilità di applicare codici di " parental control " che oscurano la visione di certi film occorre cautela nel lasciare i bambini incustoditi e per questo è importante il parametro dell'età.
Tenga però conto che i bambini imparano molto presto a distinguere tra realtà e fiction anche se certi film horror o particolarmente violenti possono comunque traumatizzarli.
Il fatto poi che Alex si chiuda nel silenzio e non voglia dirle ciò che ha visto mi porta a credere che non ha costruito con lei ancora un rapporto di piena fiducia e/o teme di essere rimproverato e svalutato.
Lei ha fatto bene a rivolgersi ad una psicologa e forse è opportuno che a qualche seduta partecipi anche lei per prendere in considerazione anche questo tema a cui ho accennato.
Consideri anche che per superare questo problema che lei ha posto non basta una sola seduta ma occorre pazienza e capacità professionale di agevolare con tecniche adeguate l'espressione di emozioni e contenuti del bambino, qualità che sicuramente la collega psicologa avrà.
Continui perciò a seguire le sue indicazioni e abbia fiducia che la cosa si risolverà ma sia più discretamente vigile per il futuro.
Cordiali saluti.
Dr. Gennaro Fiore
medico-chirurgo, psicologo clinico, psicoterapeuta a Quadrivio Campagna (Salerno)

Dott. Gennaro Fiore Psicologo a Quadrivio

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26 AGO 2015

Gentile Caterina, concordo con i colleghi che le consigliano di proseguire con la psicoterapia a condizione che la professionista a cui lei si è rivolta sia specializzata sui problemi dell'età evolutiva.
Tuttavia, comprendo molto bene quanto per lei sia frustrante e doloroso vedere il proprio bimbo " bloccato" nella attuale situazione. Sono certa che avrà già provato più volte a parlare con lui e a dirgli che le può dire tutto, ma spesso i bambini non sanno esprimere a parole ciò che sentono: percepiscono le emozioni che provano ma non le sanno comunicare. Per aiutare Alex ad esprimersi, e senza interferire con il lavoro della collega a cui si è rivolta, posso suggerirle di utilizzare il disegno. Come? Dicendo, ad esempio, a suo figlio che quando lei da bambina aveva qualcosa che la faceva stare male e non riusciva a dirlo o aveva paura di qualcosa, trovava sollievo nel provare a disegnare come si sentiva: non aveva (e non ha) importanza come si disegnava, l'importante era sentirsi meglio. Il disegno, nei bambini così piccoli, rappresenta un ottimo metodo per sbloccare emozioni confuse o determinate da situazioni traumatizzanti. Dovrà agire aspettando la disponibilità del bimbo e quindi il "momento giusto" o proponendo il tutto in forma di gioco magico.
Spero di esserle stata di aiuto e le auguro che il suo bimbo torni presto ad essere
sereno.
Cordiali saluti.
Lucia Santesso

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26 AGO 2015

salve mi pare strano che lo psicologo non ha riportato il bambino in uno stato di serenità, certo bisogna sondare prima di tutto circa la diagnosi e poi delle sedute di terapia che ha seguito. Comunque è chiaro che nel colloquio preliminare alla terapia il bambino deve essere guidato a spiegare l'accaduto con adeguati strumenti (disegno, storie della Dusse, ecc.) per capire che cosa esattamente ha causato il trauma. Per questo disturbo si usa la terapia cognitivo comportamentale con l'uso dell'EMDR che è molto efficace in questi casi.
Mi contatti se ne ha bisogno Longo L.A.

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25 AGO 2015

Gentile Caterina,
Posso comprendere la sua preoccupazione. Da quanto scrive appare che la difficoltà di suo figlio nel ricevere un abbraccio o nel'affezionarsi agli altri sia collegata alla visione di un film non adatto ai minori. Posto che nota un cambiamento nel comportamento di Alex le chiedo: Ha mai parlato di questo con suo figlio? Gli ha mai chiesto chiaramente che film ha visto, cosa lo ha colpito, che cosa sente? Comunicando con lui in modo semplice e sincero, facendolo sentire accolto ed amato probabilmente riuscirà ad aprirsi e ad esprimere ciò che dentro di lui è fonte del disagio che sta manifestando. Spesso i bambini invece che comunicare a parole agiscono dei comportamenti che,una volta decodificati, permettono a noi adulti di comprenderli. Per qualsiasi ulteriore informazione o necessità rimango a disposizione.
Dott.ssa Anna Gallucci

Dott.ssa Anna Gallucci Psicologo a Vicenza

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25 AGO 2015

Buongiorno Caterina, in base a quanto scrive l'effetto traumatico del film visto da suo figlio è ancora piuttosto fresco e recente. Io le consiglierei di parlare apertamente con Alex, senza timori e serenamente. Gli faccia capire che si è resa conto che il film che ha visto lo ha in qualche modo turbato, gli spieghi che questo suo comportamento schivo può essere normale e che lo comprende bene se lui ora reagisce così.. cerchi di parlargli senza trasmettergli eccessiva ansia e preoccupazione. Deve sentirsi tranquillo e nella condizione di potersi aprire confidandosi. Se non dovesse riuscirci, provi a dirgli che anche lei una volta da piccolina ha avuto paura di una cosa che non riusciva a dire ai suoi genitori, ma che nel momento in cui ce l'ha fatta è andato tutto meglio. Per esperienza le posso assicurare che a volte fare così con i bambini o i ragazzini adolescenti (la tecnica "del dare e ricevere" la chiamo io), li aiuta a lasciarsi andare e a fidarsi.
Suo figlio ha fiducia in lei e si aprirà sicuramente...ma serve pazienza e tranquillità.

Dr.ssa Giulia Coatti
Psicologa Psicoterapeuta

Psicologa/Psicoterapeuta Dott.ssa Giulia Coatti Psicologo a Monte San Vito

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25 AGO 2015

Caterina in questi casi l'unica terapia elettiva e EMDR.
Si Cerchi un terapista EMDR nella sua zona.
Saluti

Dr.Elton Kazanxhi Psicologo a Jesi

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25 AGO 2015

Signora Caterina,
credo che la psicologa abbia bisogno di un pò di tempo prima di far superare a suo figlio questo presunto "trauma". Ho messo il tutto fra virgolette, perché ho l'impressione che potrebbero essere sorti altri problemi oltre alla semplice visione del film. Lasciate che vostro figlio elabori questa esperienza, senza forzarlo e senza criticarlo. Ci vuole un pò di pazienza. Le esperienze psicologiche non si superano in un giorno. Vedrà che col tempo risolverà questi problemi. Continui con l'assistenza psicologica, è importante. La saluto con affetto.

Dott. Sergio Rossi Psicologo a Spoleto

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25 AGO 2015

Salve Caterina,
dal momento che tuo figlio è già seguito psicologicamente (non dici se la psicologa ha una specializzazione, ma data la delicatezza della situazione dovrebbe essere una psicoterapeuta dell'Età Evolutiva) non drammatizzare. Anche se il film era troppo forte, con una adeguata psicoterapia, l'effetto traumatico può essere liquidato. Per mia esperienza, potrebbe diventare necessaria la partecipazione alle sedute, congiuntamente o no, di voi genitori. Comunque, non avendo il caso in mano, non mi concedo di aggiungere altro, se non di suggerirti di valutare l'idoneità della terapeuta e poi di non mettere fretta al suo operato. Resto a disposizione per ulteriori comunicazioni.
Dott.ssa Carla Panno
psicologa-psicoterapeuta

Dott.ssa Carla Panno Psicologo a Milano

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24 AGO 2015

Cara Caterina,
la collega che ha seguito o sta seguendo suo figlio che coss le dice? Cosa pensa del comportamento del suo bambino?

L'esperienza che Alex ha vissuto vedendo il film potrebbe aver lasciato un atraccia più o meno profonda, ma il suo amore e le esperienze positive pemetteranno a questo evento di restare un brutto ricordo. Puchè ne parliate e offriate al bimbo tutto il sostegno necessario in questo momento.

Qualsiasi emozione provi, non la criticate e non tentate di minimizzarla: riconoscetene il valore e autorizzate Alex a sentirsi come si sente.

Detto ciò, è importante che vi appogiate con fiducia alla professionista che vi sta già seguendo. Se, per qualche motivo, non vi foste trovati bene, nulla vieta di scegliere un altro professionista.

Un saluto
Dott.ssa Francesca Fontanella

Dott.ssa Francesca Fontanella Psicologo a Rovereto

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