Relazione con ragazza depressa
Buonasera, vivo da dicembre una relazione d'amore con una ragazza di 36 anni (io ne ho 37) che soffre di depressione..diretta conseguenza di un passato a volte triste se non proprio traumatico. Da quando ci siamo iniziati ad amare lei si è sentita via via di rendermi partecipe di cose anche gravi che hanno condito il suo passato..e alcune il suo presente. Lei è la prima di tre sorelle..ma l'unica fin da bambina ad essere stata messa al corrente da sua madre di quanto non fosse mai stata desiderata. Di quanto la odiasse.
Questo avviene tuttora..con più stanchezza ma con immutato dolore. Questo è il motivo per il quale a 17 anni, cioè appena ottenuto un lavoro che glielo consentisse, decise di andare a vivere per conto suo. Lavoro che invece al momento le manca e la cui mancanza la ha riportata mesi fa a dover ricalarsi in quella realtà casalinga dolorosa quanto surreale. A questo si aggiunge un grave episodio di molestie e stalking che la costrinse anni fa a lasciare la sua città natale per un paio di anni: due anni durante i quali intraprese una relazione con qualcuno che si approfittò della sua situazione di vulnerabilità portandola, nell'impossibilità e paura di tornare a casa sua (sia a causa dello stalker sia a causa dei suoi genitori, che come detto non mancavano occasione di farla sentire a dir poco di troppo) e senza poter sostentarsi autonomamente e per canali convenzionali, ad una parentesi di prostituzione durante la quale ricorreva all'alcool per affrontare quella parentesi come fosse un brutto sogno.
Come detto da mesi prima che ci conoscessimo è dovuta tornare a casa coi suoi non potendosi sostentare da sola, e questo ha partecipato a un dolore tale da portarla a luglio a un tentativo di suicidio tramite assunzione di farmaci.
Lei era in terapia fino a 3 mesi fa da una psicoterapeuta alla quale ha raccontato tutto ciò che ha affrontato finora (sommariamente riassunto in queste poche righe) e che un paio di mesi fa, le ha detto che finché fosse rimasta in quella casa fatta di insulti gratutiti e dolore l'unica soluzione fosse l'assunzione di psicofarmaci.
Davanti a questa ipotesi la mia ragazza ha deciso piuttosto di smettere con la terapia pensando che anche la psicoterapeuta la stesse in qualche modo abbandonando a se stessa disinteressandosene.
Ci tengo a dire che le cose che mi ha espresso non hanno minato minimamente l'amore che provo per lei, anzi mi hanno portato a pensare di poterle regalare un amore di cui so aveva bisogno (amore di cui anch'io so di volermi alimentare), ma giorno dopo giorno mi ritrovo a fare i conti con un'infinita tristezza che non riesco a sollevare se non per qualche ora. Con un rancore verso il suo passato, verso i suoi aguzzini e verso se stessa che a volte la rende aggressiva anche verso di me e sorda ad ogni mia possibile parola di conforto. Parole che sente inutili. E parole che a mia volta sento inutili.
Un rancore e dolore che talvolta la porta a ricorrere, anche se mai in maniera esagerata, ma quasi sistematica, all'alcool come anestetico di quel dolore. Un dolore che però, ogni qualvolta lei ne fa uso, io vedo solo aumentare e diventare cieco alla mia presenza e al mio amore.
Sapendo quanto possa renderla suscettibile la depressione di cui soffre, cerco di non dirle mai cose che possano farla star peggio, cerco di farla sfogare, ma a volte mi rendo conto di non essere inesauribile. Di sentirmi inutile. Di sentirmi anche molto solo. Nell'impossibilità di poter avere anch'io qualche momento di umana debolezza o semplice vulnerabilità. Manifestarli a lei so la farebbero sentire responsabile, colpevole e non la aiuterebbe.
Ho provato a consigliarle di rivolgersi ad un altro psicoterapeuta, ma la sola ipotesi di dover raccontare tutto da capo a qualcun altro vedendosi magari prescrivere farmaci come unica soluzione la rende a dir poco scettica in tal senso.
Io non so come affrontare tutto questo, non so come poterla far stare meglio. Non so come non farla sentire giudicata. Non so come poterle dire a volte che così non ce la posso fare. Non so neanche se sia giusto o troppo egoista pensare di interrompere questa relazione che giorno dopo giorno, senza spiragli di miglioramento, sento mi logora, mi rende triste, mi fa sentire paradossalmente solo.
Vorrei un consiglio in merito.
E vorrei sapere se sono troppo egoista a pensare a quanto ciò stia incidendo su di me..e quindi a chiedervi un consiglio.
Grazie