Relazione a distanza e partner che sparisce all'improvviso
Buongiorno,
avevo già scritto un paio di mesi fa in merito alla mia relazione a distanza (500 km), 32 anni io e 30 lui. è durata 8 mesi, i primi 4 mesi pieni di attenzioni e premure, nonché di promesse di vita insieme, lui stava vivendo all'estero mentre faceva un dottorato, nonostante la distanza lo sentivo molto vicino. A gennaio lui torna in Italia da suoi: diventa un'altra persona, è assente, distaccato, dice che deve aiutare i suoi a casa, che si sente disorientato dal rientro e dalla mancanza di lavoro, come conseguenza è irreperibile al telefono, è freddo, mi faccio sentire praticamente solo io. Passano i mesi, lui non trova lavoro, non so quanto lo cerchi in realtà dal momento che lo vedo giù e demotivato e usa questa cosa spesso come giustificazione. Io cerco di stargli vicino ma lui è distaccato, addirittura quando accenno a organizzare il prossimo incontro lui si infastidisce, fino al punto di dirmi "Smettila con questa storia, non ti sopporto più! sei pesante, se me lo chiedi ancora una volta non ti voglio più vedere!", ovviamente più lui si allontana e più io divento pressante, questa situazione mi fa paura. Molto probabilmente ho sbagliato, ma è pur vero che avevo bisogno di organizzarmi con le ferie e quindi dovevo sapere, e oltretutto ero felice di vederlo. I nostri incontri ormai si limitavano a 3 giorni ogni 3 settimane, lui non lavorava ma diceva che è impegnato e non poteva fare diversamente. Dopo mesi di litigi, due settimane fa lui mi lascia, dice che è colpa mia perché sono diventata troppo pressante e insistente e così facendo ho rovinato tutto, che mi odia per questo, al telefono piange e si arrabbia furiosamente con me perché a suo dire se non avessi rovinato tutto, adesso saremmo ancora felici e insieme "Ti odio per questo! non ti perdonerò mai! ora io sto malissimo per colpa tua! ero così felice con te!", sentendo queste parole negli scorsi giorni ho provato infinite volte a cercare di salvare tutto, dicendo che per me non vi è niente di irreversibile in tutto ciò e che siamo ancora così innamorati è il caso di riprovare, ma dopo essersi disperato, quando io dico così lui dice che assolutamente no, ormai è tardi, non ha senso tornare insieme, e che comunque è tutta colpa mia, "se solo tu mi avessi ascoltato e mi avessi creduto", questi comportamenti ambivalenti per due settimane di fila mi hanno quasi fatto perdere la ragione. Così come è ambivalente lui: soffro se penso ai momenti insieme, che sono stati oggettivamente e estremamente belli, ma quando ci staccavamo lui era un'altra persona, irreperibile per settimane, ma poi anche aggressivo e rabbioso, vivevo tutto ciò con angoscia. Ora lui però mi dice che sta male e incolpa me per aver distrutto tutto. Sono solo tranelli? Chiedo il vostro parere.
Grazie.